Sapete quante volte ci sono arrivate mail stessa somma? In redazione le abbiamo ribattezzate in questo modo perchè, pur nell’eterogeneità dell’oggetto, fanno tutte riferimento alla questione della stessa somma da investire di qua o di là. Segno dei tempi è il fatto che, fino ad un paio di anni fa, le opzioni avrebbero riguardato asset speculativi come le azioni o almeno gli ETF. Oggi la famosa stessa somma da investire ha come opzioni di allocazione i BOT e i BTP.

Sembra quasi assurdo perchè i titoli di stato, nel loro insieme, erano considerati porti dove mettere i risparmi per non correre rischi. A seguito dell’impennata dei rendimenti (innescata dal forte rialzo del costo del denaro da parte della BCE), BOT e BTP sono diventati quasi degli asset speculativi con il vantaggio di continuare ad avere un rischio nullo. Ed ecco che allora diventa più che normale interrogarsi su quanto rende la stessa somma su BOT e BOT oggi e quanto potrebbe rendere l’anno prossimo.

Ora qui su RisparmiOggi consulenze personalizzate non se ne fanno e quindi per non scontentare nessuno, la stessa somma resta semplicemente stessa somma senza indicazioni precise.

Stessa somma da investire in BOT e BTP: segnale di hype sui titoli di stato

maialino con banconote
Gli italiani voltano le spalle al risparmio gestito e inseriscono in portafoglio BOT e BTP

Proprio mentre ci balzava in testa un post dedicato alla stessa somma da investire in BOT o in BTP, ci è caduto l’occhio su report recente di Assogestioni che è la dimostrazione evidente del forte hype di cui godono i titoli di stato italiani.

Praticamente l’analisi verte sullo spostamento degli investimenti dal settore del risparmio gestito nel suo insieme a quello delle obbligazioni. Sicuramente gli amici investitori già avranno immaginato su quali obbligazioni particolari si può essere spostato questo interesse: ovviamente BOT e BTP. Noi di RisparmiOggi, essendo in primo luogo degli investitori, ci eravamo accorti di questa profonda trasformazione (e, non a caso, tempo fa avevamo lanciato un motivo su quello che avrebbe rappresentato il prossimo BTP Valore Ottobre 2028 per il mondo del risparmio gestito). Ma se ora a certificarlo è anche Assogestioni possiamo stare proprio tranquilli.

Secondo i dati dei primi 6 mesi del 2023, la raccolta dei fondi comuni di investimento ha evidenziato un nuovo record negativo con l’ammontare del disinvestito in polizze assicurative finanziarie, fondi comuni e altre classe di attivi che ha superato le nuove sottoscrizioni. Una situazione diametralmente opposta a quella di alcuni anni fa. Segno dei tempi (e del rialzo dei tassi BCE). Tendendo conto di quelle che sono le previsioni sui rendimenti BTP e sui rendimenti BOT per il 2023, non è difficile ipotizzare che l’anno in corso possa passare alla storia come quello dei titoli di stato.

Quanto rende la stessa somma su BOT e BTP?

Il 2023 passa agli annali come l’anno della riscoperta dei BTP e dei BOT dopo che per anni i titoli di stato etano stati considerati poco più di acqua fresca. Attenzione però a pensare che sia una questione solo italiana. In realtà tutti i titoli di stato, chi più chi meno, sono in spolvero.

E così capita di imbattersi in situazioni che, fino a poco più di un anno fa, avevano dell’impensabile con i BOT a 3 mesi (residui) emessi nell’ultima asta di agosto che liquideranno interessi pari al 3% lordo e quindi al 2,6% netto. E che dire poi dei BOT a 6 mesi che, sempre nello stesso frame temporale, rendono su base annua il 3,8% lordo ossia il 3% netto?

Se si assume come ipotesi quella di un investimento di 50.000 euro in BOT, ai rendimenti attuali si arriva a 1.500 euro di interessi. Con la stessa somma investita invece in BTP si è arrivati ad ottenere il 4% di rendimento.

Ed ecco spiegato perchè, come messo in evidenza dal report di Assogestioni, i risparmiatori italiani tendono a lasciar perdere il risparmi gestito e a inserire in portafoglio BTP e BOT. Praticamente è oramai chiaro che i titoli di stato sono in grado di far fruttare i risparmi. Quanta differenza con poco più di un anno fa quando, soprattutto nel caso dei Buoni Ordinari del Tesoro e tenendo conto dei rendimenti nulli offerti, si era soliti parlare di soluzione per parcheggiare i soldi giusto il tempo necessario per capire come investire!

Quanto rende la stessa somma investita in BOT e in BTP nel 2024?

Il 2023 sta per volgere al termine ed è giusto guardare al 2024. Centrale sarà il ruolo della BCE perchè da essa dipenderà l’andamento dei rendimenti. Lo scenario più plausibile è quello di un lungo stop nel rialzo dei tassi. Il costo del denaro resterà sui livelli attuali per poi iniziare a scendere.

In questo contesto centrale sarà il ruolo dell’inflazione per capire quanto renderà la stessa somma in BTP e BOT. In base alle ultime stime dell’EuroTower, l’inflazione dovrebbe scendere al 3% a calare. Se così dovesse essere avere investita una somma che rende il 3% (con i BOT) e il 4% (con i BTP) implica la possibilità di avere un guadagno niente male. Ma questo discorso vale solo se si anticipa il mercato ossia decidendo di agire prima che la BCE inizi un nuovo ciclo. Ecco perchè chi avrà in portafoglio BTP e BOT quando la Banca Centrale Europea inizierà il cambio di passo sulla politica monetaria ne sarà favorito.