Tra i pochi protagonisti del 2022 ci sono stati i BTP. I titoli di stato italiani, quasi una pecora nera degli investimenti negli anni passati, sono diventati una delle poche alternative per far fruttare i risparmi grazie a rendimenti superiori al 4% nel caso del decennale. Considerando questa eredità è più che spontaneo chiedersi cosa avverrà il prossimo anno.

I rendimenti dei BTP nel 2023 resteranno sui livelli attuali o sono destinati a flettere? E più in generale i titoli di stato italiani continueranno ad essere uno dei pochi porti sicuri per investire i risparmi oppure saranno surclassati dal ritorno in pompa magna dell’investimento più speculativo?

Tutte queste domande rientrano nel macro-argomento previsioni BTP 2023. A questa tematica è dedicato il presente approfondimento.

Passeremo in rassegna le valutazioni degli esperti sul tema ma anche le proiezioni che è possibile fare alla luce dell’andamento recente della curva dei rendimenti dei titoli di stato. Per poter parlare delle previsioni BTP 2023, infatti, è fondamentale avere ben chiare l’eredità che sarà lasciata dal 2022.

Previsioni BTP 2023: le premesse

Chi segue RisparmiOggi si sarà certamente accorto che già da alcune settimane negli articoli che analizzano le prossime aste BTP, facciamo riferimento alla possibilità che il boom dei rendimenti possa essere finito.

E in effetti, molte delle emissioni BOT/BTP di dicembre 2022, si sono chiuse con una flessione dei rendimenti rispetto a quelli esitati nei collocamenti dei mesi precedenti. Intendiamoci anche per non dare luogo a fraintendimenti: i rendimenti restano alti ma quello slancio che aveva infiammato l’appeal sui titoli di stato italiani, sembra essere alle battute finali.

In questo contesto le previsioni BTP 2023 sono positive ma non possono essere eccezionali.

Del resto non potrebbe essere diversamente alla luce delle evoluzioni del contesto di riferimenti. Se fino ad un mese fa, pensare ad una politica monetaria meno aggressiva da parte della BCE poteva essere un sogno, oggi si stanno aprendo degli spiragli su un possibile alleggerimento del ritmo di aumento del costo del denaro. Del resto l’inflazione sembrerebbe essere arrivata al suo picco (parliamo di Eurozona) e proseguire con i rialzi dei tassi BCE al ritmo tenuto fino ad oggi potrebbe causare gravi problemi per l’economia anche perchè c’è sempre lo spettro di una recessione dietro l’angolo ad impensierire i mercati.

Recessione, inflazione e rialzo dei tassi sono le tre variabili che condizioneranno le previsioni BTP 2023. Dalla misura del loro peso dipenderanno i rendimenti dei titoli di stato italiani. Per la verità ci sarebbe anche una quarta variabile (ossia la situazione politica italiana) ma il peso di quest’ultima è poco consistente a meno che non ci siano sconvolgimenti che però, ad oggi, sembrano improbabili (il governo Meloni si muove in linea con il precedente esecutivo e senza strappi che potrebbero turbare i mercati). Anche nel 2023 i BTP saranno immuni alle turbolenze politiche? Nei prossimi paragrafi vedremo cosa ne pensano gli analisti.

BTP previsioni 2023: il parere degli analisti

Le previsioni sui titoli di stato italiani occupano una parte rilevante del Investment outlook 2023 di Credit Suisse. Nell’analisi degli esperti svizzeri si passano in rassegna le grandi variabili che hanno condizionato l’andamento dei BTP nel 2022 ma si lancia anche un allarme sul possibile ritorno delle tensioni politiche che avrebbe come effetto una impennata dei rendimenti dei BTP il prossimo anno.

Le turbolenze politiche potrebbero fare da contropeso al calo dei rendimenti dei titoli di stato italiani ispirato da una svolta moderata della BCE.

Secondo Credit Suisse il nuovo esecutivo potrebbe essere sottoposto a pressioni da parte dell’Europa per allinearsi forzatamente agli orientamenti fiscali dell’UE in cambio dell’accesso ai fondi del Next Generation EU e della possibilità di beneficiare del Transmission Protection Instrument della Bce.

I BTP italiani nel 2023 dovranno anche fare i conti con il passaggio della BCE dall’attuale acquisto netto di obbligazioni alla vendita netta. Anche questo fattore potrebbe incidere sui rendimenti di titoli di stato.

Sempre in tema di prospettive per l’anno prossimo, Credit Suisse non esclude che anche il mercato immobiliare italiano possa finire sotto-pressione pagando, in differita, il forte rialzo del costo del denaro.

Se davvero la tensione politica dovesse tornare ad incendiarsi, allora non è da escludere che ci possa essere il classico effetto a cascata perchè a quel punto arriverebbero i downgrade delle agenzie di rating (Moody’s, S&P e Ficth sono state già molto chiare nei mesi scorsi) che avrebbero come conseguenza un ulteriore rialzo dei rendimenti dei BTP.

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BTP previsioni 2023: arriva quello autarchico?

Nel 2023 potrebbe arrivare nella lista dei titoli di stato italiani una grande novità inedita: il BTP speciale (o BTP autarchico). A fine 2022 è stato lo stesso ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti a parlare di emissioni di nuovi strumenti finanziari destinati alle famiglie italiane e aventi l’obiettivo di incrementare la quotata del debito pubblico tricolore in mano ai connazionali.

Il nuovo BTP speciale che dovrebbe arrivare nel 2023 sarebbe una sorta di via di mezzo tra il BTP Italia e il BTP Futura ma come richiami anche ai PIR e sarebbe rivolto solo a chi risiede in Italia. Stando alle previsioni il BTP speciale dovrebbe avere una durata di 5 o 10 anni. Il progetto del governo prevede che chi lo compra e lo detiene fino alla scadenza possa beneficare di un maxi-sconto fiscale.

Praticamente non sarebbero pagate le imposte sui rendimenti ricevuti. Non solo ma i BTP speciali si potrebbero assoggettare alle detrazioni IRPEF per il 30% del loro valore e fino a un massimo di 30.000 euro.

Per adesso sono solo proposte ma se davvero davvero dovesse arrivare il titolo autarchico questa sarebbe la più grande novità in tema di previsioni BTP 2023.

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Rendimenti BTP 2023 previsioni e come investire

Considerando quanto fin qui detto è plausibile che, perlomeno nei primi mesi del 2023, i rendimenti dei BTP possano muoversi in linea con il trend attuale e quindi remunerazioni alte ma in calo rispetto ai massimi. Questo se il quadro di rifermento dovesse restare quello attuale. Numericamente si può ipotizzare un 3,8% per il decennale (punto di riferimento). Una svolta monetaria farebbe calare i rendimenti che però, in caso di tensioni politiche, potrebbero avere nuova linfa.

Come investire in BTP il prossimo anno quindi? Negli ultimi mesi i BTP sono andati a ruba grazie al fascino dei redimenti e complice la perdita di appeal di altre forme di investimento (malissimo la raccolta dei fondi, molti ETF sono in perdita, le singole azioni hanno registrato forti decrementi). Con la svolta BCE le asset-class in ombra potrebbero recuperare. Le azioni, ad esempio, sono viste in aumento del 5/7%. In questa situazione i BTP cesserebbero di essere uno dei pochi porti sicuri per proteggersi dal rally dell’inflazione (che verrebbe meno) e tornerebbero alla loro funzione di mitigazione generale del rischio nei portafogli di investimento.