martedì, Marzo 19, 2024
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Buoni fruttiferi postali

In questa sezione troverai tutte le notizie e gli approfondimenti sui buoni fruttiferi postali. I buoni fruttiferi postali, noti anche come Bfp nella forma abbreviata, sono dei prodotti di investimento finanziario che rappresentano uno dei punti cardine del risparmio postale assieme ai libretti postali. Sono stati per molto tempo tra i titoli preferiti dai risparmiatori italiani che volevano investire, perché offrivano un rendimento importante. Con il passare del tempo, però, i rendimenti sono scesi, ma la loro scelta è sempre valida soprattutto per chi vuole puntare su un investimento sicuro e un rendimento garantito nel tempo.

Buoni fruttiferi postali: costi e modalità

I buoni fruttiferi postali non hanno costi di sottoscrizione, né di rimborso o gestione, e sono inoltre esenti da imposta di successione. L’unica spesa riguarda i consueti oneri fiscali, mentre un altro vantaggio è quello della tassazione agevolata sugli interessi al 12,50%.

Sottoscrivendo un buono fruttifero postale è possibile richiedere il rimborso in qualsiasi momento per riavere il capitale investito, senza gli interessi, a condizione che questi ultimi non siano già maturati. Esistono infatti diverse tipologie di buoni fruttiferi postali, che rispondono ciascuno alle varie esigenze, economiche e di finalità, dei risparmiatori.

È possibile sottoscrivere i buoni fruttiferi postali in due modalità:

  • Forma cartacea
  • Forma dematerializzata

Emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, distribuiti da Poste Italiane e garantiti dallo Stato Italiano, i buoni fruttiferi rappresentano tra i prodotti di investimento più sicuri per i cittadini che intendono investire somme di tutte le entità.

I Bfp possono essere cointestati anche tra più persone, ma mai tra due minorenni o tra un soggetto maggiorenne e uno minorenne.

Le tipologie di Bfp

Di seguito le tipologie dei buoni fruttiferi postali attualmente sottoscrivibili, con una breve e sintetica descrizione.

  • Buoni fruttiferi 3×2: possibilità di investimento fino a 6 anni. Facoltà di rimborso già dopo il primo triennio, con gli interessi maturati fino a quel momento. Rendimento annuo lordo a scadenza: 1,75%.
  • Buoni fruttiferi 3×4: possibilità di investimento fino a 12 anni. Si può richiedere il rimborso con gli interessi maturati già dopo il primo triennio. Il tasso di rendimento cresce ogni 3 anni, fino a raggiungere il tasso del 2% alla scadenza.
  • Buoni fruttiferi 4×4: possibilità di investimento fino a 16 anni, con facoltà di richiedere rimborso ogni 4 anni con gli interessi già maturati fino a quel momento. Rendimento annuo lordo a scadenza: 3%.
  • Buono ordinario: possibilità di investimento fino a 20, ma è garantita la flessibilità sul rimborso, con interessi che maturano già a partire dall’anno seguente alla sottoscrizione e successivamente per ogni bimestre. Rendimento annuo lordo a scadenza: 2%.
  • Buono 4 anni risparmiosemplice: durata massima di 4 anni, sottoscrivibile solo da risparmiatori che hanno attivato un Piano di risparmio risparmiosemplice. Il rendimento annuo lordo standard a scadenza è dello 1%; rendimento premiale dello 0,50% annuo lordo se si raggiungono minimo 24 sottoscrizioni periodiche nel Piano.
  • Buoni fruttiferi dedicati ai minori: una buona soluzione per accantonare risparmi per i propri figli. La durata massima è di 18 anni, con gli interessi che maturano a partire dai 18 mesi successivi alla sottoscrizione. Rendimento annuo lordo fino al 3,50%.

Simulazione e calcolo rendimento buoni fruttiferi postali

Sul sito di Poste Italiane, nella pagina dedicata ai Buoni fruttiferi postali, è possibile visionare anche quelli non più in emissione. Inoltre è molto interessante la funzione che consente di simulare il rendimento di un buono fruttifero che si ha intenzione di sottoscrivere. Inserendo importo e durata della sottoscrizione, è possibile calcolare il rendimento del buono alla fine di ogni periodo di maturazione o a scadenza.

Prescrizione buoni fruttiferi postali

Si ricorda inoltre che i buoni postali diventano infruttiferi a partire dal giorno successivo alla scadenza naturale. Giorno in cui parte anche il termine di prescrizione, che dura 10 anni. Al termine di questo periodo, infatti, non sarà più possibile chiedere il rimborso, fatta eccezione per casi particolari di cui troverete approfondimenti nelle nostre guide.