Le obbligazioni municipali, note anche con i termini munibond, rappresentano una delle forme di investimento privilegiate dai piccoli risparmiatori.
La ragione di tale preferenza è che questi titoli sono emessi da Enti locali e amministrazioni più o meno decentrate di uno Stato, e quindi il rischio di insolvenza è pressoché ridotto al minimo.
In generale, tuttavia, sono ben pochi gli investimenti a rischio zero, e anche nel caso delle obbligazioni municipali è consigliabile scegliere con attenzione l’affidabilità dell’organizzazione che emette il titolo e ponderare la durata del vincolo contrattuale.
Come gli esperti di finanza raccomandano, è bene diversificare il più possibile il proprio portafoglio; i munibond, in questo senso, rappresentano quella parte di capitale impiegato a medio-lungo termine, con la prospettiva di ottenere alla scadenza l’importo sottoscritto in fase iniziale e l’eventuale plusvalenza derivante dal maggior valore dei bond.

Obbligazioni municipali o comunali: cosa sono

I bond comunali, chiamati anche obbligazioni municipali, sono titoli obbligazionari, quindi di debito, emessi da Enti locali e amministrazioni periferiche dello Stato.
L’obiettivo è quello di raccogliere denaro dai risparmiatori per finanziare progetti infrastrutturali e, in generale, opere di pubblico interesse, in genere di ampio respiro.
Dall’altra parte, i risparmiatori che hanno a disposizione un capitale di entità variabile, acquistano le obbligazioni municipali con la prospettiva di un rendimento a lungo termine, la cui solidità si basa essenzialmente sulla solvibilità degli Enti che emettono i titoli di debito.
Infatti, mentre le aziende private sono sottoposte a un rischio elevato di insolvenza, legata al fallimento o a crisi di liquidità, le amministrazioni statali, specie quelle delle democrazie moderne, costituiscono un modello stabile di gestione, anche finanziaria, e l’acquisto delle obbligazioni municipali si presenta con un rischio limitato.

La storia dei bond municipali o comunali risale ai primi decenni dell’Ottocento negli Stati Uniti, quando nella città di New York le prime obbligazioni servirono a finanziare la realizzazione di un canale nel contesto urbano.
Ad oggi, le tipologie di obbligazioni municipali sono principalmente 2:

  • general obligation bond: il pagamento delle cedole e del capitale alla scadenza al sottoscrittore è garantito dalla solidità dell’Ente, che raccoglie i fondi per realizzare progetti di lunga durata e non specificati inizialmente, ma da valutare in corso d’opera;
  • revenue bond: queste obbligazioni sono emesse allo scopo di finanziare progetti ben delineati. Proprio per questo motivo, l’erogazione di capitale e interessi sono garantiti dagli introiti derivanti dalle opere stesse, tra cui pedaggi e canoni di locazione su immobili di proprietà degli Enti locali.

Negli ultimi anni, nel panorama delle politiche sempre più attente alle tematiche ambientali e all’orientamento verso fonti energetiche sostenibili, hanno fatto il loro ingresso le obbligazioni municipali cosiddette ESG, che si affiancano a quelle tradizionalmente note per finanziare progetti relativi a infrastrutture pubbliche e/o a partecipazione pubblica.

Obbligazioni municipali sempre più ESG

Obbligazioni municipali ESG

Direttamente connesse alle scelte ecosostenibili nell’ambito delle opere pubbliche, le obbligazioni municipali ESG, di carattere green, costituiscono una scelta di investimento sempre più rilevante e che si affianca alle azioni ESG e agli ETF ESG.
Infatti, gli investimenti a favore della realizzazione di progetti a tutela dell’ambiente includono, ad oggi, anche le obbligazioni municipali.
Tali dati sono suffragati da un recente studio in materia, elaborato dalla società Wells Fargo Asset Management, una società di gestione del risparmio (SGR) con sede a Lussemburgo.
Le obbligazioni municipali ESG si caratterizzano per un forte orientamento all’implementazione di opere di governance nei settori ambientali e sociali, il cui impatto sul contesto di riferimento è generalmente positivo e di ampio respiro.
Secondo lo studio, negli ultimi 10 anni le obbligazioni municipali ECG hanno subito un incremento del 70%, benché sia opportuno evidenziare che, in Italia, la quasi totalità del capitale investito sia una prerogativa di altre Istituzioni.
Sono quindi pressoché esclusi, quindi, i piccoli risparmiatori; nel prossimo futuro, questa situazione potrebbe cambiare, visto l’ampio coinvolgimento dei cittadini nelle tematiche ambientali, green e di consapevolezza sociale.

Come investire in obbligazioni municipali

I principali parametri da tenere in considerazione, prima di investire in obbligazioni municipali, soprattutto nel settore ESG, sono i seguenti:

  • utilizzo dei fondi: il denaro raccolto con i titoli obbligazionari sono impiegati per l’esecuzione di progetti che stabiliscono benefici ambientali o un impatto sociale tangibile?
  • impatto dell’Ente che emette le obbligazioni municipali: dal punto di vista pratico, l’organizzazione che emette i municipal bonds prevede benefici concreti con l’emissione dei titoli?
  • durata dell’investimento: qual è la durata del vincolo obbligazionario e risulta congruo in relazione all’implementazione dei progetti delineati nel contratto?

Agli occhi di un piccolo investitore, reperire queste informazioni non è, apparentemente, alla sua portata, ed è per tale motivo che un consulente finanziario indipendente, che allo stesso tempo abbia maturato esperienza nei titoli obbligazionari municipali, può indicare quali siano i bonds comunali più redditizi e affidabili.

Fondi obbligazionari comunali: esistono?

Fondi obbligazionari comunali

Analizzando gli investimenti in un’ottica di diversificazione dei risparmi, i fondi obbligazionari rappresentano una valida alternativa alle obbligazioni. La domanda che ci poniamo è se esistono o meno fondi obbligazionari municipali (comunali). La risposta è affermativa e, ovviamente, come tutte le altre tipologie di fondi comuni, anche quella focalizzata sui bond municipali, si può comprare online su piattaforme specializzate come Fundstore (qui il sito ufficiale).

Tecnicamente i fondi obbligazionari sono portafogli che, a differenza dei bond, comprendono più titoli obbligazionari che, nel caso delle realtà locali e comunali, fanno capo a una pluralità di progetti e fonti di finanziamento
In questo caso, sono soddisfatti entrambi i criteri di diversificazione e di conseguente riduzione del rischio di default da parte delle organizzazioni coinvolte, poiché i titoli sono emessi da una pluralità di Enti locali e amministrazioni.
L’investimento nei fondi obbligazionari comunali consente di beneficiare dei vantaggi fiscali connessi (si veda la normativa in materia di tassazione dei fondi comuni) e di diminuire il rischio, anche dal punto di vista dell’orizzonte temporale. Alcuni titoli, infatti, possono avere una scadenza decennale, mentre altri ventennale, quinquennale e così via: ecco che, quindi, anche le obbligazioni municipali sembrano essere sempre più in linea con le esigenze dei piccoli risparmiatori grazie proprio ai fondi comuni focalizzati su questa tipologia di asset.

Fondamentale, per investire in fondi obbligazionari, è scegliere una piattaforma completa che offre strumenti di analisi avanzati grazie ai quali è individuare i prodotti più performanti e adatti alle proprie esigenze di portafoglio. Fundstore rispetta questi requisiti poichè consente di investire in modo autonomo, pratico e a costo zero. Inoltre la piattaforma offre anche il catalogo Morningstar (qui la pagina ufficiale) su cui è possibile scegliere tra tantissimi fondi di ogni tipo.