La riforma pensionistica 2024 introduce modifiche sostanziali che andranno a influenzare le decisioni e la programmazione di numerosi lavoratori italiani. Tra le principali novità spunta Quota 104, che andrà a sostituire Quota 103 e che quindi consentirà l’uscita anticipata dal mondo del lavoro con un anno in più di ritardo rispetto a quest’anno.

Da Quota 103 a Quota 104: 1 anno in più per andare in pensione

Quota 104

Con l’introduzione di Quota 104, l’età anagrafica per accedere alla pensione anticipata subirà un incremento. La nuova regolamentazione favorirà coloro che, nel 2023, avevano già raggiunto i 62 anni di età previsti da Quota 103, ma non avevano accumulato i 41 anni di contributi necessari. Con Quota 104, queste persone potranno accedere alla pensione a 63 anni, a condizione che abbiano iniziato a lavorare dal 1983 e accumulato 41 anni di contributi l’anno successivo. Le previsioni indicano un tasso di adesione di circa il 30% tra coloro che soddisfano questi requisiti.

Non solo Quota 104: addio Ape Sociale e Opzione Donna

Un cambiamento notevole riguarda la sostituzione dell’Ape Sociale e di Opzione Donna con un nuovo strumento: il Fondo per la flessibilità in uscita. Questo fondo unificato imporrà requisiti più rigorosi per coloro che cercano un’uscita anticipata. Per esempio, il numero di anni di contribuzione necessari per disoccupati, caregiver e lavoratori con invalidità almeno del 74% aumenterà da 30 a 36 anni. Ancora non è chiara la natura di questo fondo: se rappresenterà un’effettiva pensione anticipata o una forma di sostegno temporaneo.

La rivalutazione delle pensioni

Il governo ha riservato un budget di 14 miliardi di euro per la rivalutazione delle pensioni in base all’inflazione. Per chi percepisce una pensione fino a quattro volte l’importo minimo, ci sarà una rivalutazione del 100%. Per la fascia successiva, che comprende coloro che ricevono da quattro a cinque volte l’importo minimo, la rivalutazione sarà del 90%. Si prevede un aggiustamento al ribasso delle percentuali di rivalutazione per le fasce di reddito più alte rispetto al 2023.

Incentivi per chi decide di rimanere attivo

Il ministro Giorgetti ha annunciato misure che valorizzano chi sceglie di rimanere nel mondo del lavoro, nonostante abbia maturato i requisiti per l’anticipo pensionistico. Una di queste iniziative è il “bonus Maroni“, che consentirà ai lavoratori di percepire le trattenute contributive direttamente in busta paga fino all’età di 67 anni.

Oltre la rivalutazione: ulteriori novità in arrivo

La legge di bilancio propone ulteriori articoli legati al mondo delle pensioni. Tra questi, l’introduzione di una nuova indennità di discontinuità reddituale (Iscro) e l’adeguamento dei rendimenti delle gestioni previdenziali. Sebbene queste proposte siano attualmente in fase preliminare, si attendono dettagli più specifici nelle prossime settimane.

La riforma delle pensioni del 2024 rappresenta un importante cambiamento nella normativa italiana. Da Quota 104 alla revisione dei meccanismi di rivalutazione, i lavoratori sono chiamati a rivedere e riprogrammare i loro piani pensionistici. Ma di vera e propria riforma, neppure quest’anno, si può davvero parlare.