Nel 2023, il panorama finanziario italiano ha rivelato significative disparità regionali nei tassi di interesse sul conto corrente. Un netto divario emerge tra il Nord e il Sud, come evidenziato dal recente rapporto della Federazione Autonoma Bancari Italiani (Fabi).

Tassi di interesse conto corrente: disparità regionali

Ad esempio, un saldo di 5.000 euro offre rendimenti differenti in tutto il paese. A Trento e Bolzano, il rendimento annuale è di 18,2 euro, grazie a un tasso dello 0,36%. Invece, a Napoli, la stessa somma rende solo 6,5 euro, con un tasso dello 0,13%, il più basso in Italia.

Questa disparità evidenzia ulteriormente il divario regionale, sottolineando le sfide finanziarie che le regioni meridionali affrontano nel contesto dei rendimenti sui risparmi. La media nazionale del tasso di interesse per i conti correnti fino a 50.000 euro a fine 2023 si attesta allo 0,21%, ma vi sono ampie differenze regionali. Il Trentino Alto Adige si posiziona al vertice, mentre il Sud resta indietro, con tassi decisamente più bassi.

Trend finanziari e impatto sui risparmi

Il rapporto della Fabi rivela anche che il totale dei depositi nei conti correnti delle famiglie italiane è calato del 3,6% nel 2023 rispetto all’anno precedente. Il saldo totale è ora di 1.151,1 miliardi di euro, in calo di 43,5 miliardi rispetto a dicembre 2022.

Questo calo è stato causato da diversi fattori, tra cui l’inflazione che ha portato a un aumento dei prezzi, costringendo le famiglie a utilizzare i loro risparmi per fronteggiare il caro-vita. Inoltre, molte famiglie hanno spostato i propri fondi verso conti deposito o titoli di Stato, alla ricerca di rendimenti più elevati.

Le regioni settentrionali detengono una quota significativa del portafoglio di liquidità nazionale. La Lombardia, ad esempio, rappresenta il 20,4% del totale, seguita da Lazio e Veneto, rispettivamente con il 10,5% e il 9,2%. Le regioni meridionali, sebbene detengano il 25% della liquidità nazionale, continuano a soffrire per rendimenti più bassi e una minore remunerazione dei loro conti correnti.