Da qualche tempo il Fisco ha cominciato i controlli sul conto corrente degli italiani. L’attenzione è posta sui movimenti sospetti e su tutte quelle movimentazioni anomale dei denaro contante. In questo articolo vedremo come funzionano questi controlli, quali sono le operazioni sotto la lente del fisco, e soprattutto quando scattano le segnalazioni da parte delle banche.

Controlli conto corrente: come funzionano

controlli conto corrente come funzionano

Inutile sottolineare come lo Stato intenda combattere con ogni forza l’evasione fiscale. Per questo motivo, da qualche tempo sono partiti i primi controlli sui conti di alcune tra le banche italiane principali. Il Fisco, grazie ad un innovativo strumento di controllo, il cosiddetto risparmiometro, ha iniziato a passare al setaccio i conti correnti dei contribuenti più “a rischio”. Ma quali sono le operazioni sotto la lente del fisco? L’Agenzia delle Entrate, in collaborazione con la Guardia di Finanza, ha cominciato a scandagliare i movimenti bancari di titolari di partite IVA, liberi professionisti e aziende in generale.

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Controllo conto corrente Agenzia delle Entrate

Ogni movimento considerato anomalo da parte dell’Agenzia delle Entrate, verrà successivamente valutato dal Fisco. Se il contribuente fosse chiamato a rispondere, dovrà essere in grado di fornire la documentazione richiesta al fine di dimostrare la correttezza delle proprie azioni. Nel mirino ovviamente sono tutte quelle movimentazioni di capitali piuttosto rilevanti, e che solitamente è difficile tracciare. Parliamo di versamenti o prelievi comunque superiori ai 5.000 euro, come bonifici per acquisti di imbarcazioni, automobili, immobili, oppure di trasferimenti di denaro all’estero.

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Controlli conto corrente 2020

controlli conto corrente 2020

Dal 2020 per l’Agenzia delle Entrate è diventato più facile controllare il conto corrente degli italiani. Di anno in anno sono andati crescendo i poteri concessi all’Agenzia, grazie anche alla collaborazione della Guardia di Finanza, esattamente come gli strumenti a cui può ricorrere per i suoi controlli, tra l’anagrafe dei conti e il redditometro. Seppur l’attenzione sia posta maggiormente sugli imprenditori, gli autonomi e i liberi professionisti in genere, non sono esclusi da tali controlli nemmeno i lavoratori dipendenti. Ma il controllo conti correnti è retroattivo? L’Agenzia può controllare ogni conto corrente entro 5 anni nel caso di dichiarazioni irregolari, ma fino a 7 anni per le omesse dichiarazioni.

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Risparmiometro: cos’è?

risparmiometro

Il famoso risparmiometro funziona grazie ad un moderno algoritmo che ha la funzione di analizzare i depositi di ogni conto bancario, al fine di segnalare le giacenze sospette, ovvero quelle che non coincidono con i redditi dichiarati dai contribuenti allo stato. Questo nuovo strumento utilizzato dall’Agenzia delle Entrate, include nei suoi controlli i conti correnti, le obbligazioni, i depositi, le carte di credito, i prodotti finanziari e i buoni fruttiferi.

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In arrivo tra l’altro anche l’Evasometro anonimizzato, ovvero un algoritmo che potrà analizzare in maniera del tutto anonima i dati delle fatture, i consumi dei contribuenti e le relative transazioni.