Forse ti stai domandando se il conto corrente estero sia pignorabile, e in che modalità. Per conto corrente estero intendiamo un conto aperto da un cittadino che non risiede nello Stato in cui si trova la sede della banca con cui sussiste tale rapporto contrattuale. Il pignoramento è un’azione di recupero crediti che si concretizza nel prelievo coatto, quindi anche senza il consenso del debitore, della somma dovuta e non pagata, da parte di un terzo.

Una prima discriminante riguarda il Paese estero in cui si apre il conto, perché gli Stati appartenenti all’Eurozona hanno da tempo istituito accordi di collaborazione che prevedono lo scambio di dati dei cittadini dei rispettivi Paesi per eseguire controlli di natura fiscale (leggi questo articolo per sapere gli ultimi aggiornamenti sul tema). Altre variabili attengono al creditore, il quale possiede diversi diritti di azione per il recupero del suo credito, in base alla natura di persona fisica, giuridica o Ente pubblico.

Il pignoramento conto corrente aperto in Svizzera

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Il Paese più famoso per il segreto bancario riguardo ai dati dei correntisti è la Svizzera. Negli ultimi anni, tuttavia, anche tale rapporto, da sempre ritenuto al sicuro da verifiche o interventi esterni, è oggetto di alcuni cambiamenti. A oggi, la legge prevede che l’Autorità Giudiziaria possa pignorare il conto corrente aperto in Svizzera nel caso sussistano gravi indizi di reità a carico del titolare.

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Tuttavia, non è possibile pignorare un conto corrente svizzero per il recupero del credito vantato da un privato. Eventuali verifiche possono essere eseguite solamente dall’Autorità Giudiziaria a seguito di una formale istanza attraverso una rogatoria, un procedimento che prevede determinate verifiche nell’ambito di un processo, civile, penale o entrambi.

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Il pignoramento del conto corrente aperto in Germania

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I Paesi dell’Unione Europea dispongono il libero scambio, nell’area comunitaria, di informazioni di natura fiscale. Visto che la Germania e l’Italia appartengono all’UE, un conto corrente aperto presso una banca tedesca, come Deutsche Bank (attraverso prodotti come DB ContoCarta) è pignorabile, come anche l’importo dovuto ai creditori e impiegato presso strumenti finanziari Fintech, come N26. Si tratta di una banca tedesca, che ha sede a Berlino; tutte le operazioni sono monitorate nell’ambito dell’Eurozona e, pertanto, anche il conto N26 è pignorabile. Tuttavia, le spese relative al recupero del credito potrebbero essere maggiori, perché si tratta in ogni caso di due Paesi differenti.

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Il conto corrente a Malta è pignorabile?

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L’isola di Malta non appartiene all’Eurozona e, fino a qualche anno fa, era considerato uno dei paradisi fiscali insieme a Panama e al Baliato di Jersey. In linea teorica, pignorare un conto corrente aperto a Malta è comunque possibile, nonostante risulti oggettivamente più difficile effettuare i dovuti controlli. A questo proposito, è necessario chiarire che, in presenza di una situazione debitoria persistente, il procedimento esecutivo può impiegare più tempo del previsto e può richiedere maggiore fatica, ma verrebbe comunque portato a termine, soprattutto in presenza di debiti nei confronti del fisco, delle banche e degli Enti pubblici.

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Chiunque abbia aperto un conto corrente a Malta è comunque obbligato, almeno in linea teorica, a dichiarare i fondi ivi depositati nel riquadro RW nel modello della dichiarazione dei redditi.

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