Forse non tutti sanno che il fisco può arrivare a bloccare e a confiscare un conto corrente, qualora si configurino reati che prevedono questa misura. Ma in che modo può avvenire il blocco del conto? A rispondere a questa domanda e a chiarire i dubbi in materia ha contribuito la sentenza n. 15308/2020 della Corte di Cassazione, che lo scorso 19 maggio ha dichiarato che la confisca dei beni immobili non può essere misura sostitutiva al blocco e relativo sequestro del conto corrente se l’azienda si macchia di reati come riciclaggio o evasione fiscale.
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Il blocco del conto corrente: in quali casi può avvenire
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La confisca del conto corrente rappresenta dunque una misura applicabile nell’ottica di colpire il reo con un valore patrimoniale equiparabile al danno portato verso lo Stato. Secondo i giudici non sarebbe quindi ammissibile confiscare l’immobile perché lo stesso immobile non è mai dimostrabile né in maniera diretta né in maniera indiretta come profitto derivato dalla condotta illecita, al contrario del conto corrente del quale la liquidità è caratteristica peculiare.
Conti correnti e immobili: le disposizione in caso di frode
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Per sintetizzare la questione, la confisca del bene immobile non rappresenta misura adeguata nemmeno qualora il condannato sia d’accordo a trasferire il valore evaso sullo stesso immobile, per due motivi:
- il valore dell’immobile non è immediatamente permutabile;
- l’immobile non costituisce profitto derivato dall’illecito.
Sequestrare l’immobile di proprietà dell’azienda sotto indagine avrebbe quindi nessuna valenza dal punto di vista sanzionatorio e renderebbe il provvedimento cautelare privo degli effetti che gli si desiderano dare.
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Ciò che il giudice deve fare è commutare una pena pecuniaria dello stesso valore del profitto illecito che si è ottenuto. Questo non è possibile attraverso la confisca di beni immobili mentre il conto, per sua stessa natura, dispone immediatamente del denaro sottratto in modo fraudolento alle casse dello Stato ed è quindi mezzo di sostituzione diretta del profitto derivato dal reato.
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In caso di evasione fiscale la somma evasa è, presumibilmente, immediatamente disponibile sul conto aziendale per cui è lecito da parte dei giudici disporre il sequestro del conto mentre non è necessario né utile ai fini processuali sottrarre il bene immobile come garanzia.