I tempi cambiano e se fino a non pochi anni fa ad investire in obbligazioni attraverso gli ETF era una nicchia, adesso questa tendenza è molto più diffusa. Di mezzo c’è la fase positiva che il mercato obbligazionario sta attraversando da mesi ma sarebbe un errore ridurre tutto solo a questo. A certificare l’impennata dell’appeal degli ETF a reddito fisso sono i numeri. Attualmente in Europa ci sono qualcosa come 998 ETF obbligazionari. Un numero record e un patrimonio che è stato costruito anno dopo anno anche se, alla fine, è stato il 2023 ad apportare il contributo decisivo. A fine agosto dell’anno in corso, infatti, risultavano essere stati immessi sul mercato 23 nuovi ETF obbligazionari con domicilio appunto Vecchio Continente.

Se gli emittenti di fondi passivi si sono dati così da fare è perchè da mercato è arrivata una richieste ben precisa in tal senso. Senza di questa è difficile immaginare che gli emittenti di ETF potessero incrementare così tanto le loro emissioni. A sia volta, però, l’aumento dell’offerta non ha fatto altro che dare ulteriore sostegno. Insomma la crescita del settore degli ETF reddito fisso è il classico caso di circolo virtuoso positivo che si è venuto a creare tra domanda e offerta.

Segno dei tempi che cambiano è il fatto che il boom degli ETF obbligazionari è finito addirittura al centro delle analisi più tecniche.

Gli ETF a reddito fisso piacciano tanto ai risparmiatori

obbligazioni e grafico di crescita
Molto più semplici e accessibili gli ETF a reddito fisso insidiano le obbligazioni e non sono più strumento di nicchia

Come tutti gli amici risparmiatori che seguono RispamiOggi oramai sapranno, il blog è focalizzato soprattutto sul mondo obbligazionario. Ora, anche per ragioni di tipo psicologico, è difficile pensare a risparmiatori che investono in obbligazioni recandosi allo sportello della banca. Questo è un approccio spesso considerato da boomer.

Il forte sviluppo delle piattaforme online permette oggi di comprare ETF in modo agevole ed ecco allora che, progressivamente, si è venuta a creare una strada alternativa che è quella dell’investimento in bond attraverso gli ETF a reddito fisso.

Rispetto alle obbligazioni i costi degli ETF obbligazionari sono spesso più contenuti, le condizioni sono più trasparenti, i meccanismi di acceso e di utilizzo sono più semplici e, ultimamente, è arrivato poi l’assist decisivo con alcuni broker specializzati che permettono di acquistare ETF azzerando commissioni.

Crescita ETF a reddito fisso seconda solo a quella degli ETF alternativi

La forte crescita degli ETF obbligazionari, probabilmente, non ci sarebbe potuta essere senza la grande visibilità che i bond stanno avendo grazie al rialzo dei tassi da parte della BCE. L’EuroTower non proseguirà a lungo con il rialzo del costo del denaro ed anche per questo non solo le nuove emissioni obbligazionarie crescono ma anche aumenta anche l’hype degli ETF a reddito fisso.

Anche qui sono i numeri a evidenziare il forte interesse dei risparmiatori. Proprio gli ETF obbligazionari sono quelli che, nell’ultimo anno, hanno segnato una delle crescite organiche più significative nel panorama europeo. L’aumento, nella classifica per classi di attivi, è stato del 18%. A fare meglio solo gli ETF alternativi i quali però era e sono rimasti un prodotto di nicchia visto che rappresentano solo lo 0,15% delle messe totali. Per la cronaca i fondi a gestione passiva che replicano obbligazioni sono invece il 23,3% delle messa totali. Il primato è quindi assoluto.

Tra l’altro sempre nello stesso range di tempo (gennaio-agosto 2023) gli ETF che investono in bond sono riusciti a raccogliere qualcosa come 42 miliardi in flussi netti. Il grande sorpasso sui grandi rivali di sempre, gli ETF azionari, è ad un passo con questi ultimi che invece hanno rastrellato 48 miliardi di euro.

E passando di record in record, a livello di patrimonio, gli ETF obbligazionari sono cresciuti da 300 a 355 miliardi di euro nell’arco di un anno. Giusto per la cronaca poi, è sempre bene ricordare che l’accoppiata obbligazionari + azionari ha un dominio assoluto in Europa. Ben il 92% delle messa gestione dai fondi replicanti è ascrivibile a queste due tipologie di ETF.

Insomma comprare obbligazioni resta sempre una strada che può essere tranquillamente percorsa in ottica diversificazione dei risparmi ma investire investire in ETF obbligazionari rappresenta sempre di più una alternativa che, tra l’altro, è davvero alla portata di tutti.

ETF a reddito fisso con maggiore raccolta da inizio anno

Il boom degli ETF obbligazionari scaturisca da una media ma è poi ovvio che, nell’ambito della stessa tipologia di investimenti, ci siano state delle categoria che sono riuscire a registrare una raccolta migliore e altre che invece hanno segnato un raccolta peggiore.

Gli ETF obbligazionari in dollari USD sono stati tra i più ricercati dagli investitori. A seguire, ma senza reale distacco, c’è poi il reddito fisso denominato in euro e, più in generale, gli ETF obbligazionari con una massiccia presenza di bond corporate. In merito a questi ultimi è impossibile non evidenziare che la raccolta per questa tipologia è crescita in un contesto in cui ci sono state una raffica di nuove emissioni obbligazionarie (alcune le abbiamo analizzate nella categoria obbligazioni societarie di RisparmiOggi).

Niente male anche la crescita di ben il 75% degli ETF reddito fisso in Sterline GBP.

Tutti questi numeri hanno sempre la stessa spiegazione ossia l’aumento dei tassi di interesse da parte di tutte le banche centrali, dalla BCE alla FED fino alla Bank of England visto il riferimento ai bond obbligazionari in Sterline Britanniche. E francamente sarebbe stato davvero assurdo se i risparmiatori, contrariamente a quello che stanno invece facendo, non avessero deciso di ignorare la forte crescita dei rendimenti dei titoli di stato dei paesi sviluppati, Italia compresa (qui le previsioni sui rendimenti BTP 2023) provocata dal cambio di passo nella politica monetaria globale a sua volta deciso per contrastare il rally dell’inflazione.

Tra l’altro il mercato dei titoli governativi europei e tra i più liquidi al mondo e ciò si traduce in enormi facilità di scambio per gli acquirenti degli ETF a reddito fisso. Se poi si pensa che, nell’ambito di questa asset class esistono ETF senza commissioni, mentre i gestori attivi hanno un carico commissionale non di poco conto (oltre al fatto che per un gestore la possibilità di accrescere il valore rispetto ad un ETF è molto più limitata), si comprende perchè gli ETF obbligazionari stiano piacendo molto ai risparmiatori.

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