Dopo aver messo ben a fuoco quali sono i tuoi obiettivi finanziari futuri ed analizzato la sua situazione finanziaria attuale, hai deciso di investire i tuoi risparmi poco alla volta ogni mese attraverso un Piano di Accumulo di Capitale. Niente investimento tradizionale, quindi, anche perchè ti sei reso conto che non hai capitale extra sufficiente per condurre poche operazioni assumendoti un profilo di rischio spesso alto. Investire a rate con piccole somme, ti permette di aggirare questi limiti, guardare agli obiettivi finanziari futuri con maggiore fiducia e operare senza stress.
Dopo aver scelto la modalità di investimento, dovrai però decidere come riempilo questo PAC. Da un lato ci sono magari alcuni tuoi conoscenti che, in completa autonomia, hanno deciso di inserire ETF nel loro Piano di Accumulo ma dall’altro c’è magari la tua banca alla quale ti seri rivolto per farti un’idea delle opzioni a tua disposizione, che ti pressa per aprire un PAC su fondi comuni.
Sempre di strumenti di risparmio gestito si tratta, ma PAC su ETF e PAC su fondi comuni sono in realtà molto diversi tra loro. Il meccanismo è quello dell’accumulo di capitale poco alla volta, ma i Piani di Accumulo su ETF non centrano niente con quelli su fondi. Le differenze sono infatti tantissime.
E allora come dovresti muoverti? Conviene di più un PAC su ETF o un PAC su fondi comuni?
La risposta che troverai in questo articolo, non tiene conto degli interessi di nessuna banca e di nessun consulente indipendente ma riflette unicamente quella che era (ed è) la mia situazione finanziaria: investitore con capitale limitato a disposizione e (lo dico tranquillamente) con la necessità di tagliare al massimo le spese di gestione. Avevo e ho un conto corrente normale e per quello che riguarda i prodotti di investimento ho sempre preferito avere le mani libere.
Differenze tra PAC su ETF e PAC su fondi comuni
Il piano di accumulo è un metodo di investimento che può essere riempito in vario modo. Fondi comuni di investimento e ETF (gestione passiva) sono i prodotti più popolari. Ma ci sono pure le criptovalute (e in tal caso parliamo di PAC su crypto) ma essendo asset molto speculativi, cozzano con la finalità di risparmio che è propria del PAC.
Le differenze tra PAC su ETF e PAC su fondi comuni traggono tutte origine della differenza tra fondi comuni a gestione passiva (gli ETF) e fondi comuni di investimento. Sia i primi che i secondi fanno riferimento ad un gestore ma mentre gli ETF riproducono un indice, i fondi comuni sono letteralmente costruiti dal gestore e poi venduti dalla banca. Da ciò né consegue che gli ETF sono spinti da consulenti indipendenti mentre i fondi comuni sono il prodotto di punta dell’offerta delle banche.
Personalmente gli ETF su cui investire me li sono scelti da solo mentre la mia esperienza con i fondi comuni è limitata ad una serie di “suggerimenti” che ho ricevuto quando sono andato in banca per altro.
Sai perchè le banche offrono con così tanta insistenza i fondi comuni (e non gli ETF)?
Il motivo riguarda i loro guadagni.
Le spese di gestione dei fondi comuni sono maggiori rispetto a quelle degli ETF. Alcuni miei amici investitori hanno scovato un trucchetto per tagliare i costi dei fondi comuni: non acquistarli delle banche. In pochissimi sanno che è possibile comprare fondi online su alcune piattaforme che fungono da veri e propri market place. Un esempio è Fundstore (ne parlai a suo tempo in questa recensione). Di certo questa scorciatoia consente di ridurre i costi di gestione, tuttavia, dal mio punto di vista, essi restano sempre troppo alti rispetto a quelli degli ETF.
Già immagino cosa ti stai chiedendo: ma se le banche spingono i fondi comuni perchè guadagnano dalle commissioni, non sono in conflitto di interesse a differenza invece delle piattaforme dove si possono comprare ETF? E te ne sei accorto solo adesso? Alla buon ora mi verrebbe da dire.
Ovviamente anche i broker ETF non è che sono dei buoni samaritani, comunque il loro profitto è salvo, solo che esso non grava in modo così abnorme sui potenziali guadagni come avviene con i fondi comuni.
E a proposito di profitti e quindi di rendimenti lo sapevi che negli ultimi anni quelli degli ETF sono sempre stati maggiori rispetto a quelli dei fondi comuni? L’argomento è stato molto dibattuto ma alla fine le banche si sono dovute arrendere all’evidenza dei dati: gli ETF battono i fondi comuni per rendimento!
Se a ciò aggiungi il fatto che i rischi sono più bassi (e questo perchè la gestione passiva investe su indici mentre la gestione attiva su fondi creati ad hoc dai gestori), puoi comprendere da solo perchè, in quanto piccolo investitore, preferisco gli ETF (con buona pace di quegli amici che mi hanno più volte invitato a provare market-place di fondi comuni come Fundstore).
Ricapitolando, le più importanti differenze tra ETF e fondi comuni sono:
- i diversi costi di gestione (più bassi quelli degli ETF)
- i diversi rendimenti (negli ultimi anni gli ETF hanno reso di più)
- il differente livello di rischio (più basso negli ETF)
- i potenziali conflitti di interesse (i fondi comuni spesso li subiscono a causa della posizione delle banche)
✅ In più non dimenticare che mentre sul mercato si possono trovare ETF senza commissioni (ad esempio il broker XTB, ultimamente molto agguerrito, consente di acquistare oltre 350 ETF a zero commissioni per volumi fino a 100.000€ mensili), i fondi comuni senza commissioni sono molto più rari e comunque mai davvero privi di costi ✅
Tutte queste differenze tra ETF e fondi comuni le ritroverai traslate nel confronto tra PAC su ETF e PAC su fondi comuni.
Vuoi saperne ancora di più? Leggi il confronto tra gestione passiva passiva e gestione attiva.
Meglio i PAC su ETF a quelli sui fondi comuni?
Proprio alla luce delle differenze elencate nel precedente paragrafo, ritengo che i PAC su ETF convengano di più di quelli sui fondi comuni. Il Piano di Accumulo è un metodo di investimento a rate. “Riempiendolo” di ETF beneficio di tutti i vantaggi di questo strumento di investimento a partire dal fatto che essi sono quotati in borsa e che quindi li possono negoziare come le azioni. I normali fondi comuni di investimento, invece, non sono quotati e questo lo ritengo un limite.
Secondo motivo per cui preferisco i PAC su ETF è il fatto che essi siano più liquidi rispetto a quelli sui fondi. Ogni ETF, infatti, segue in modo fedele il benchmark di riferimento mentre i fondi comuni sono sempre aggiornati dal gestore con il risultato che, sistematicamente, si verificano scostamenti dal benchmark. Questa caratteristica viene spesso enfatizzata dai più grandi collocatori di fondi comuni (le banche) in opposizione al fatto che l’ETF, replicando l’indice, darebbe poche sorprese. Il discorso fila in teoria ma nella pratica i fondi comuni si scostano si dal benchmark ma in negativo e questo lo si vede soprattutto nel lungo termine (se anche un fondo per uno o due anni ha performato bene, basta allungare ancora la durata che arriva subito il ritracciamento e quindi o la banca è tua amica e ti dice quando uscire) oppure corri il rischio di vedere bruciati i profitti).Ecco perchè gli ETF, fedeli seguaci del benchmark, sono più convenienti. Un PAC fatto tutto di ETF amplifica questo vantaggio della gestione passiva. In più, anche il deposito minimo per iniziare è molto più basso. Con XTB sono necessari solo 15€ per creare il primo PAC in ETF (maggiori informazioni sul sito ufficiale).
Terzo motivo per cui i PAC su ETF sono meglio di quelli sui fondi riguarda il maggiore potenziale di diversificazione. Quando avrai un pò di esperienza alle spalle, capirai sulle tue tasche quanto importante sia la diversificazione. Ebbene scegliendo ci creare un PAC su ETF, potrai acquistare in modo periodico nel corso del tempo modificando e adattando il tuo portafoglio. Puoi comprare ETF e aggiornare il tuo Piano di Accumulo ogni mese, ogni trimestre, ogni semestre ma anche ogni anno. Ma puoi anche scegliere un unico ETF su cui investire periodicamente (ad esempio un ETF sull’azionario globale che è quanto di più generico possa esistere) oppure puoi diversificare tra azionario e obbligazionario. I PAC su ETF multi-asset sono l’opzione migliore per diversificare l’investimento cogliendo tutti i vantaggi che solo la gestione passiva può dare.
In conclusione, quindi, il Piano di Accumulo è la modalità di investimento che meglio valorizza gli ETF. Ecco perchè i PAC su ETF non solo convengono molto di più di quelli sui fondi comuni ma al tempo stesso convengono anche più degli investimenti singoli in ETF. In entrambi i casi è tutta una questione di maggiore efficienza.
🤔 PS: se ti stai chiedendo perchè non ho considerato il fattore commissioni per valutare se è meglio un PAC su ETF a uno sui fondi, ti blocco subito. Non l’ho fatto apposta. Ho detto tutto parlando delle differenze tra Piani di Accumulo su ETF e Piani di Accumulo sulla gestione passiva. I fondi comuni sottraggono maggiore capitale perchè il loro costo è fisiologicamente più alto (nel senso che non può essere diversamente da così). Non credo serva aggiungere altro.
Un esempio di PAC su ETF: la proposta di XTB
La società fintech XTB con la sua piattaforma xStation 5 è oggi uno dei più importanti player sul mercato dei Piani di Accumulo in ETF. La storia di XTB (non ti voglio stare qui a tediare e quindi se ti interessa, dai un occhio al sito ufficiale del broker) è significativa del crescete appeal verso i PAC rispetto all’investimento singolo.
XTB nasce come broker CFD su tantissimi mercati diversi e va incontro ad una costante e rapida crescita in tutta Europa. Il segreto del suo successo è la capacità di interpretare esigenze e bisogno dei nuovi investitori. In quest’ottica a inizio 2024 vengono lanciati sul mercato i PAC di XTB che, immediatamente, ottengono un ottimo riscontro. In pratica XTB diventa più matura rendendosi conto che a prevalere sempre di più è un profilo di investitore con scarso capitale di partenza ma soprattutto interessato a raggiugere degli obiettivi finanziari che sono più in là nel corso del tempo. Per questa tipologia di investitore è il PAC in ETF la soluzione più efficiente. E allora ecco che la proposta di XTB ha assunto una fisionomia ben precisa tanto da essere tra le più competitive:
- Semplicità di gestione: puoi costruire e gestire facilmente il tuo PAC anche se sei un principiante
- Diversificazione: sono oltre 350 gli ETF tra cui puoi scegliere
- Accesso facilitato: con XTB bastano 15€ per creare il tuo piano PAC
- Trasparenza totale: per ogni ETF che puoi inserire nel PAC sono indicati rating, rendimenti e tutto quello che ti serve per valutare al meglio
- Flessibilità: il PAC è sempre sotto il tuo controllo, puoi depositare e prelevare quando vuoi, le tempistiche delle operazioni sono rapidissime
- Convenienza: gli investimenti effettuati nell’ambito del tuo PAC non hanno commissioni fino ad un tetto di 100.000€ mensili (poi si sale allo 0,2%, minimo 10€)
Tutte queste caratteristiche hanno reso molto popolari i PAC di XTB.
C’è poi un ulteriore punto di forza che nessun PAC su fondi comuni può dare. Se non sai quali ETF scegliere per il tuo PAC e vuoi attendere che ti arrivi la giusta ispirazione, i soldi versati nel deposito su XTB comunque lavorano per te passivamente. Con gli interessi XTB guadagni passivamente sui fondi non investiti. E il tasso è anche molto interessante visto che arriva al 4,2% per i primi 3 mesi dall’attivazione del conto. Per tre mesi, quindi, la liquidità non investita lavora per te (e tu intanto decisi quali ETF mettere nel tuo PAC).
Altre guide su Piani di Accumulo:
- La classifica dei migliori PAC 2024
- Il confronto tra PAC e conto deposito
- Il metodo per generare rendite passive nel 2024
- Il confronto tra PAC e PIR
- La guida su quanto puoi guadagnare con un PAC da 100€ al mese
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