Una delle domande che ci si potrebbe porre, quando si hanno dei debiti che non sono stati saldati, riguarda la pignorabilità del libretto di risparmio postale. La questione, in una fase in cui molto spesso i patrimoni dei risparmiatori vengono aggrediti a causa di debiti non pagati, riguarda decine di migliaia di famiglie italiane.

Il libretto di risparmio postale può essere pignorabile? Di seguito troverai tutte le risposte all’interrogativo con annesso esame sui casi particolari. Più nello specifico, se sei titolare di un libretto postale cointestato oppure di un libretto della pensione, ti consiglio di leggere gli ultimi due paragrafi di questa guida.

La pignorabilità del libretto postale

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Il libretto di risparmio postale, molto spesso, non viene visto come strumento che può essere oggetto di un pignoramento da parte delle banche o degli altri enti che hanno concesso un finanziamento al proprio cliente.

Ebbene occorre invece precisare che secondo la Cassazione anche questo strumento può essere oggetto della riscossione del debito, ovvero può essere bloccato, come spesso viene definita questa procedura.

Il pignoramento del libretto di risparmio postale può dunque, essere una delle conseguenze alle quali si va incontro nel momento in cui si hanno dei debiti che devono essere saldati.

Se pensi che spostando i soldi dal tuo conto corrente al libretto postale ti salvi dal procedimento di pignoramento, sei completamente fuori strada. Anche il tuo libretto postale può essere pignorato. Ti conviene prenderne atto.

I limiti del pignoramento sul libretto postale

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Pignorabilità del libretto postale non significa che tutti i tuoi soldi possono essere bloccati. Ci sono infatti delle limitazioni a salvaguardia del risparmiatore.

Visto che il libretto postale può essere strumento del pignoramento, occorre quindi parlare anche di quali siano i limiti relativi alla suddetta procedura. E’ stata la Cassazione che ha specificato le limitazioni alla pignorabilità del libretto postale.

È necessario distinguere due diversi casi che configurano altrettante fattispecie.
Qualora il libretto non venga utilizzato per l’accredito di pensione e stipendio, il pignoramento può essere totale, in base ovviamente alla somma di denaro che deve essere dovuta da parte del debitore.

Se invece la somma di denaro, è vincolata a pensione e stipendio, allora la situazione tende a essere diversa. In primo luogo si parla delle somme di denaro versate prima dell’atto di pignoramento del libretto: in questo caso la somma di denaro che può essere pignorata deve essere quella in eccedenza del triplo dell’assegno sociale.
Questo significa che il limite del pignoramento del libretto postale deve essere fissato alla somma di denaro pari a 1.345,56 euro: qualora ci siano 2 mila euro, giusto per fare un esempio, quel limite non deve essere intaccato.

La pignorabilità del libretto postale, qualora invece si parli di somme accreditate dopo la consegna dell’atto, deve essere non superiore a un quinto della pensione o stipendio che vengono mensilmente versati.

Quelli citati sono i limiti che riguardano il pignoramento del libretto postale qualora questo abbia un solo intestatario.

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Il pignoramento sul libretto postale cointestato

Diversa è invece la situazione qualora si debba effettuare il pignoramento del libretto postale cointestato, ossia di un libretto che fa capo a due titolari che versano in tale strumento le loro disponibilità economiche.

Di base, il pignoramento avviene per il 50% della somma di denaro che è versata nel libretto e che si trova nel medesimo: se quindi il fondo è di 4 mila euro, il pignoramento avviene per 2 mila euro, ovvero la metà di quanto versato.

Ovviamente il giudice può intervenire, su richiesta della parte che non ha alcun debito, affinché vengano posti dei limiti alle somme di denaro che possono essere pignorate.

Se il titolare dello strumento senza debiti versa il 75% della somma di denaro presente nel libretto, il pignoramento è vincolato alla percentuale del 25% delle somme di denaro, dato che il restante patrimonio non appartiene a chi non ha riscontrato dei debiti.

Il libretto della pensione e il pignoramento

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Infine occorre anche parlare del pignoramento del libretto postale della pensione.
In questo caso vale la regola base, ovvero quella relativa alle eccedenze della somma di denaro del limite pari a 1345,56 euro. Solamente la parte in eccesso può essere totalmente pignorata da parte del debitore.

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Qualora il debito sia con l’Agenzia delle Entrate, la pignorabilità del libretto postale, sulle successive mensilità versate, è pari a un decimo se la pensione non supera i 2.500 euro mensili, un settimo se la somma di denaro non oltrepassa il limite dei 5 mila euro al mese e di un quinto se, invece, la somma di denaro accreditata mensilmente è superiore ai 5 mila euro. Questa procedura avviene fino al totale recupero del debito da parte del creditore.

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