È possibile l’accredito pensione su libretto postale cointestato? La risposta al quesito in oggetto è positiva, e rientra tra le varie opzioni possibili per “riscuotere” la pensione Inps che la persona ha a disposizione. In questo articolo approfondiremo meglio la situazione, rispondendo anche ad altre domande, ovvero come fare i prelievi in caso di cointestazione, e cosa accade in caso di morte di uno dei soggetti, nei termini della successione.

Libretto postale cointestato: accredito della pensione

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Come anticipato, la pensione può essere accreditata in più modalità, compreso il libretto postale ordinario, anche nella sua forma cointestata. Il libretto postale cointestato è un prodotto di risparmio postale, in questo caso legato alla Cassa Depositi e Prestiti. Tale libretto è sicuro, perché gode anche della garanzia della Repubblica Italiana, valida su qualsiasi somma realmente versata, nonché di un’assicurazione su eventuali furti subiti dopo il prelievo, fino a una somma massima di 700 euro. Per richiedere l’accredito della pensione su libretto postale cointestato, si dovrà compilare un apposito modulo firmato da tutti i cointestatari, direttamente allo sportello postale.

Il libretto postale ordinario ha costi di gestione molto contenuti, ma è presente un’imposta di bollo. Nella fattispecie, per le persone fisiche con giacenza media superiore ai 5.000 euro, viene applicata un’imposta di bollo di 32,20 euro. Per le persone giuridiche invece, tale bollo è di 100 euro, qualsiasi sia l’importo presente sul libretto. Ad ogni modo, in entrambi i casi, è presente una tassazione sugli interessi, ovvero una ritenuta fiscale del 26%. Alcune operazioni tipiche del conto corrente, non possono essere svolte con il libretto postale cointestato, ma per quanto riguarda il prelievo, questo può essere effettuato da tutti i soggetti cointestatari, che si dovranno recare semplicemente in posta per l’operazione. Per i prelievi negli uffici postali diversi da quello di emissione, è posto un limite massimo di 600 euro giornalieri.

Volendo, ad ognuna di queste persone, è concesso il potere di prelevare anche l’intera somma presente sul libretto, ammesso che non sia stabilito diversamente. Poste Italiane infatti, prevede la possibilità di limitare l’operatività dei soggetti coinvolti, così che si renda necessaria la presenza di tutti i cointestatari al momento del prelievo o eventualmente del versamento. Ovviamente la seconda opzione è consigliata nel caso non ci sia piena fiducia delle persone cointestatarie. Anche in caso di chiusura del libretto postale cointestato, i soggetti devono essere presenti per l’espletamento della pratica, a meno che non si agisca per delega. Questa dovrà essere corredata delle firme dei cointestatari assenti e della fotocopia del documento d’identità. In altre parole, l’operazione vera e propria di chiusura, può essere svolta anche solamente da un soggetto.

Libretto postale cointestato con deceduto

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I soggetti cointestatari di un libretto postale possono essere massimo 4 e le quote sono da intendersi uguali per tutti i cointestatari, a meno di non aver stabilito diversamente. In caso di decesso di uno dei cointestatari, si renderà necessario presentarsi a uno sportello postale con il certificato di morte del defunto e la dichiarazione che attesti quanti sono gli eredi e ovviamente l’identità degli stessi, ovvero di chi subentrerà nella gestione della quota della persona deceduta. Tutto questo deve essere messo in pratica anche nel caso fossero presenti più eredi che nella loro totalità, fanno oltrepassare la soglia dei 4 cointestatari.

Libretto postale cointestato: pignoramento pensione

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La pensione INPS può essere pignorata nel limite del quinto, ma solamente per l’importo eccedente al minimo vitale, che in questo caso è di 1,5 volte dell’assegno sociale. Nel momento in cui il pignoramento viene notificato alle poste, tale limite del minimo vitale non è più valido. Ad ogni modo, qualsiasi somma già depositata sul libretto, questa è pignorabile solamente per la quota eccedente al triplo dell’assegno sociale. Sulle mensilità successive della pensione, le Poste tratterranno ogni mese un quinto, così da poterlo versare al creditore.

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