Santander Bank ha deciso di chiudere tutte le sue filiali in Italia, creando conseguenze non solo per i titolari di un conto corrente aperto presso questo istituto spagnolo, che comunque potranno continuare a operare online, ma anche nei riguardi dei suoi dipendenti. Cosa sta succedendo?

Santander Bank chiude le filiali in Italia: cos’è la desertificazione bancaria?

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La desertificazione bancaria sta diventando una crescente preoccupazione in Italia, con un progressivo ritiro delle banche fisiche dal territorio, in particolare nei piccoli comuni. Questo fenomeno è amplificato dall’aumento dell’utilizzo dei servizi digitali, che pur semplificando le operazioni per molti, creano problemi per altri, specialmente gli anziani.

Tra il 2015 e il 2022, si è riscontrato un calo notevole di presenza bancaria, con quasi il 12% dei comuni senza sportelli e 107 comuni che hanno perso il loro ultimo punto di accesso solo quest’anno.

La decisione di Santander Bank

Un esempio emblematico di questa tendenza è rappresentato dalla recente mossa della Santander Consumer Bank. Questa banca, appartenente al colosso bancario spagnolo e forte di una presenza in 16 paesi europei, ha annunciato la chiusura di tutte le sue 21 filiali in Italia. La decisione influenzerà direttamente 738 dipendenti.

La motivazione di tale mossa? Il difficile scenario finanziario globale, l’aumento dell’inflazione e, non da ultimo, l’accelerazione della digitalizzazione nel settore bancario.

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Le conseguenze per i risparmiatori e i lavoratori

Queste chiusure hanno sollevato domande pressanti: che destino attende i lavoratori e come verranno influenzati i risparmiatori? Sebbene la banca abbia assicurato un impegno nel minimizzare i licenziamenti e nel potenziare la propria piattaforma digitale, molte persone, specialmente nelle zone rurali e nei piccoli comuni, sentiranno l’assenza di un punto di contatto fisico.

In particolare, gli anziani, che potrebbero non essere pratici di servizi di home banking, si trovano di fronte a sfide concrete, come l’accesso ai loro risparmi o la possibilità di gestire operazioni finanziarie.

La reazione dei sindacati

Il livello di preoccupazione da parte dei sindacati è elevato. Fisac Cgil e Fabi, in particolare, hanno immediatamente mostrato la loro preoccupazione riguardo alla decisione. L’enfasi è stata posta sulle possibili ricadute negative sul personale e sulla necessità di elaborare piani che mitighino l’impatto di tali decisioni sul tessuto sociale e lavorativo.

Un incontro tra i sindacati e la banca è stato programmato per discutere e valutare insieme il piano proposto, con l’obiettivo di proteggere il più possibile i diritti e le condizioni dei lavoratori.

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Al di là del singolo caso della Santander Consumer Bank, l’Italia sta affrontando un cambiamento radicale nel settore bancario. La crescente digitalizzazione dei servizi, se da un lato offre efficienza e rapidità, dall’altro rischia di allontanare una significativa porzione della popolazione, priva di strumenti e competenze digitali, dai servizi bancari essenziali.