Lavori usuranti per pensione anticipata: quali sono? In questo articolo tratteremo nel dettaglio le forme di risparmio e investimento più adatte a chi può usufruire di una pensione anticipata perché ha svolto un’occupazione che rientra nella categoria dei cosiddetti lavori usuranti.

Lavori usuranti per pensione anticipata: l’elenco

lavori usuranti elenco

Per fare maggiore chiarezza, ricordiamo brevemente di quali impieghi si tratta quando si parla di lavori usuranti. Tra questi rientrano:

  • lavori in miniere, cave e gallerie e negli ambienti sotterranei;
  • lavori in cassoni ad aria compressa;
  • lavori eseguiti da palombari;
  • lavori ad alte temperature;
  • lavorazione del vetro cavo;
  • lavori di esportazione dell’amianto;
  • lavori svolti per lo più e in maniera continuativa all’interno di spazi stretti;
  • conducenti dei veicoli del trasporto pubblico;
  • lavori a catena o in serie;
  • lavori notturni.

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I lavori gravosi

elenco lavori gravosi

I lavori usuranti, che consentono sulla base di alcuni requisiti, di accedere al pensionamento anticipato, non sono da confondere con i lavori gravosi che invece hanno diritto all’APE sociale. I lavori gravosi comprendono:

  • operai dell’industria estrattiva, edile e della manutenzione degli edifici;
  • conduttori di gru, di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
  • conciatori di pelli e di pellicce;
  • conduttori di treni e personale di bordo;
  • camionisti e conducenti di mezzi pesanti;
  • infermieri e ostetrici ospedalieri con lavoro organizzato in turni;
  • addetti all’assistenza di persone non autosufficienti;
  • docenti di scuola pre-primaria;
  • facchini e addetti allo spostamento di merci;
  • personale addetto alle pulizie;
  • operatori ecologici, raccoglitori e separatori di rifiuti.

Pensione anticipata per lavori usuranti: come fare richiesta

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Possono accedere al pensionamento anticipato coloro i quali maturano i requisiti dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, avendo totalizzato un’età contributiva pari a 35 anni. La quota che somma età anagrafica e contributiva può essere di 97,6 (61 anni e 7 mesi di età) per i lavoratori dipendenti e 98,6 (62 anni e 7 mesi di età) per i lavoratori autonomi.

Possono fare domanda della pensione anticipata anche i lavoratori notturni, a condizione che svolgano la loro mansione di notte per un periodo tra 64 e 71 giorni l’anno e che maturino i requisiti nel periodo succitato. Anche qui l’età contributiva da raggiungere ammonta a 35 anni, mentre quella anagrafica corrisponde a 63 anni e 7 mesi per i lavoratori dipendenti (quota 99,6) e 64 anni e 7 mesi per i lavoratori autonomi (quota 100,6). Se invece il numero dei giorni in cui si è lavorato di notte è compreso tra 72 e 77, scendono le quote per richiedere il pensionamento anticipato: 98,6 per i lavoratori dipendenti (62 anni e 7 mesi) e 99,6 per i lavoratori autonomi (99,6).

A ogni modo per presentare la domanda di pensione anticipata c’è tempo fino al 1° maggio 2021. In caso di richiesta presentata in ritardo, anche la decorrenza del trattamento pensionistico slitterà.

Per fare domanda sarà necessario compilare il modulo AP45 e inviarla con la domanda e la documentazione richiesta per via telematica all’Inps. La documentazione appena citata deve certificare lo svolgimento delle attività usuranti e la sussistenza dei requisiti richiesta: a ogni modo si deve far riferimento alle indicazioni presenti nel DM 20 settembre 2011 e nel DM 20 settembre 2017.

L’Istituto, una volta ricevuta la domanda e il materiale allegato, farà i dovuti controlli e infine accetterà o rifiuterà la domanda: in caso di rigetto, il lavoratore potrebbe fornire altri documenti comprovanti il possesso dei requisiti.

Come tutelare la pensione e incrementarla

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Come salvaguardare i soldi della pensione anticipata e tentare di incrementarla tramite piccoli o medi investimenti? Questo sito è quello giusto per valutare una serie di soluzioni: andiamo a sintetizzare quelle più comuni.

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Risparmio bancario

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Un modo semplice per ricevere la propria pensione anticipata è quello di usufruire di un deposito a risparmio bancario; ovvero si riceve in questo caso la pensione, direttamente e periodicamente su un conto deposito, dove la si accumula e la banca si impegna a restituirvela con gli interessi. Si tratta di un metodo finalizzato alla conservazione sicura del denaro, al risparmio per l’appunto, e meno all’investimento con il quale non tutti si trovano a proprio agio.

Risparmio postale

Il libretto di risparmio postale rappresenta un’alternativa simile a quella precedente, dove hai la garanzia di non perdere i tuoi soldi ma anche quella che i tuoi interessi saranno bassi, così come saranno basse anche le spese da affrontare. Dunque in maniera simile al risparmio bancario, è una soluzione ideale per chi non ha interesse nell’investire la propria pensione.

Titoli di stato e bond

titoli di stato bond

I titoli di stato sono obbligazioni, bond in inglese, che vengono emessi da uno stato, per esempio quello italiano e che consistono in un modo che ha quest’ultimo per finanziarsi indebitandosi con chi acquista i titoli e ‘obbligandosi’ a restituire con gli interessi la somma investita dal creditore entro una certa data. A seconda della stabilità economica dello stato in questione son considerati una forma molto sicura di investimento.

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Risparmio gestito-amministrato

risparmio gestito e amministato

Il risparmio gestito consiste nell’affidare, in questo caso la propria pensione, a un intermediario che può essere un promotore finanziario, una banca o una società di gestione del risparmio. Questo intermediario avrà quindi il compito di occuparsi di investire il denaro in questione in modo da consentire al cliente di ottenere dei profitti da questi investimenti. In genere nel caso del risparmio gestito, l’intermediario investe attraverso strumenti finanziari quali: ETF, hedge funds, gestioni patrimoniali e fondi immobiliari.

Invece il risparmio amministrato è un po’ diverso in quanto seppur presente, l’intermediario qui non si occupa di investire il risparmio per conto del cliente, ma ha un’altra funzione. In questo caso infatti l’intermediario funge da sostituto di imposta, dunque si occupa degli adempimenti fiscali del cliente, lasciando a quest’ultimo piena libertà di investire in cosa meglio crede, cioè di solito azioni, ETF e obbligazioni.