La Riforma del Lavoro Fornero del 2017 ha introdotto una serie di procedure finalizzate a offrire ai lavoratori dipendenti, a cui rimangono pochi anni dalla pensione, la possibilità di potersi ritirare dal lavoro. Tra le misure presentate vi è l’isopensione 2021, riproposta infatti con la Legge di Bilancio di quest’anno e che ha portato a nuove opportunità per le aziende e i lavoratori. In questa guida andremo a considerare tutti gli aspetti riguardanti questa misura, evidenziando quali sono i requisiti e i vantaggi per le parti interessate.

Cos’è l’isopensione

È una misura ideata per offrire la possibilità a un dipendente di anticipare la propria data di pensione, concordando con l’azienda il suo prepensionamento, una realtà che permette al lavoratore, di ottenere la pensione che gli spetta, senza una perdita economica.

A chi spetta l’isopensione e requisiti

A chi spetta l’isopensione? Questa particolare misura, conosciuta anche con il termine di esodo pensionistico si applica per le aziende che hanno un minimo di 15 dipendenti che siano regolarmente registrati con contratto a fini pensionistici. Inoltre tra i requisiti per l’isopensione 2021, si richiede che al lavoratore manchino un numero di anni precisi, il quale è stato portato dai 4 anni della legge Fornero del 2017, ai 7 anni per il periodo 2021-2023. Ciò significa che il lavoratore che in questo periodo ha raggiunto un’età pensionabile a cui mancano solo 7 anni, avrà la possibilità di richiedere l’esodo pensionistico.

Per comprendere l’isopensione può essere utile un esempio. Avranno diritto a questa misura pensionistica coloro che entro il 31 dicembre 2020 hanno raggiunto i 60 anni e 6 mesi di età, tetto utile per ricevere la pensione di vecchiaia, oppure i 39 anni e 9 mesi di contributi, necessari per la pensione anticipata.

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Isopensione 2021: come funziona

L’isopensione prevede quindi il pagamento da parte dell’azienda nei confronti del dipendente di una somma che sia pari all’importo che otterrà nel momento in cui il soggetto acquisisce la pensione. L’importo dell’assegno sarà leggermente inferiore rispetto a quello percepito al momento della pensione, dato che nell’isopensione i contributi sono soltanto figurativi, e la contribuzione necessaria al raggiungimento della quota ai fini pensionistici sarà versata direttamente dall’azienda.

È importante anche sottolineare la differenza tra isopensione e contratto di espansione. Infatti in quest’ultimo caso si applica per le aziende che hanno un minimo di 250 dipendenti e prevede una vera e propria conclusione del rapporto lavorativo con il pagamento di un’indennità economica, la quale includerà anche gli eventuali contributi pensionistici necessari per il raggiungimento della pensione. Nel caso dell’isopensione invece si otterrà un versamento mensile il quale corrisponde alla pensione che si dovrà ricevere.

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Come effettuare la domanda di isopensione e il ruolo dell’azienda

Il primo passo per ottenere l’isopensione nel momento in cui si hanno i requisiti pensionistici o quelli contribuitivi, è di rivolgersi al proprio datore di lavoro. Infatti sarà necessario che siano stati sottoscritti degli accordi sindacali di isopensione tra l’azienda e gli organi sindacali. Gli accordi dovranno poi essere presentanti all’INPS per la convalida e verificare che i contributi pensionistici siano stati rispettati.

Solo a questo punto un soggetto che vuole sfruttare la misura dell’isopensione può richiederla direttamente all’INPS attivando la procedura, attraverso la compilazione dell’apposito modulo online. Se si vuole avere un’idea sul calcolo dell’isopensione e quindi sull’importo riconosciuto, sarà possibile anche utilizzare un simulatore di calcolo di isopensione presente nell’apposita sezione del sito.

In questa procedura l’azienda funge da ruolo determinate, dato che si accollerà l’intero importo economico che sarà dilazionato fino al raggiungimento dei requisiti pensionistici. Per questo al momento della sottoscrizione degli accordi e alla successiva presentazione all’INPS, la società che intende avvalersi della isopensione 2021, dovrà garantire una fideiussione bancaria, la quale sarà attivata nel momento in cui non vengano adempiuti i relativi pagamenti al dipendete.

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Isopensione: i vantaggi per l’azienda e per il lavoratore

A chi conviene la isopensione? Per capire quale siano i vantaggi di questa misura collegata alla pensione, si devono valutare i benefici per il lavoratore e quelli per l’azienda.

Dal punto di vista del dipendente si avrà la possibilità di cessare la propria attività lavorativa, ricevendo con 7 anni di anticipo l’assegno pensionistico, obiettivo per cui si è lavorato per tanti anni. Inoltre si otterranno tutte le somme dovute, senza eventuali riduzioni economiche, e al contempo il nuovo pensionato, avrà la possibilità di dedicarsi alle proprie passioni o ai propri progetti futuri. In particolare per i dipendenti più anziani non si richiederanno nuovi aggiornamenti nel mondo del lavoro, oppure la necessità di intraprendere corsi di formazione specifici in alcuni settori.

Dall’altro lato l’isopensione è molto utile anche per il datore di lavoro, basta considerare che può essere la giusta soluzione nel caso di necessità strategiche aziendali, come ridurre eventuali esuberi di personale effettuare un cambio generazionale, ma senza penalizzare coloro che comunque sono stati lavoratori fondamentali per l’azienda.

Infine si otterrà anche un netto risparmio per quanto riguardano determinate tipologie di spese contributive che non gravano più sull’azienda per tutta la durata dell’isopensione.