Tra i tanti provvedimenti che il governo ha messo a disposizione dei lavoratori dipendenti che non hanno ancora raggiunto i requisiti pensionistici abbiamo l’APE Sociale. Sei curioso di sapere in cosa consiste? Continua a leggere.

Ape Sociale: come funziona e in cosa consiste

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Introdotta dalla Legge di Bilancio 2017 in forma sperimentale, questa misura che tende a favorire l’uscita dal mondo del lavoro per i lavoratori che non hanno ancora maturato i requisiti per andare in pensione, è stata prorogata fino al 31 dicembre 2021, insieme ad altri provvedimenti di tutela come Opzione Donna, Quota 100 e la pensione di cittadinanza.

APE Social è l’acronimo di Anticipo Pensionistico Social e può essere definita come una prestazione sociale erogata dall’INPS in favore di determinate categorie di soggetti che sono in possesso dei requisiti previsti dalla legge, primi fra tutti aver compiuto 63 anni e non disporre di alcun altra pensione in Italia o all’estero.

L’APE Social non è una misura che viene automaticamente riconosciuta al lavoratore ma questi deve presentare apposita domanda, entro i termini previsti e qualora la stessa sia accettata, sarà erogata la relativa prestazione fino al raggiungimento dell’età necessaria per ottenere la pensione di vecchiaia o eventualmente quella anticipata. In definitiva, quindi, l’APE Sociale conviene a quei lavoratori che hanno raggiunto i 63 anni di età e 30 anni di contributi, andando in pensione in modo anticipato e senza sostenere nessun tipo di costo.

A chi spetta l’APE Sociale

ape social a chi spetta

Anche per il 2021 sono stati confermati i requisiti identificati nei precedenti provvedimenti normativi in modo da favorire l’accesso all’erogazione di questa prestazione da parte dell’INPS. Di seguito quindi ti indichiamo i requisiti necessari per l’accesso all’APE Social.

Come abbiamo accennato in precedenza, quindi, è fondamentale innanzitutto un requisito di carattere anagrafico, ossia aver raggiunto i 63 anni di età cui poi bisogna aggiungere uno di carattere contributivo, ossia 30 anni di contributi versati; tale criterio prevede una deroga per i lavoratori gravosi che, pur dovendo avere sempre 63 anni, devono aver versato almeno 36 anni di contributi.

Abbiamo poi alcune ulteriori differenze. L’APE Social può essere concessa anche ai lavoratori invalidi che abbiano riconosciuta un’invalidità pari almeno al 74%, accertata dalle competenti commissioni. Allo stesso modo, la prestazione è riconosciuta anche ai lavori che sono definiti come gravosi, e che con l’ultimo rinnovo sono passati da 11 a 15, riconoscendo anche i lavoratori dell’agricoltura, quelli del settore della pesca, i marittimi e coloro che lavorano negli impianti siderurgici. Per quanto riguarda i lavoratori definiti gravosi, possono ora dimostrare di aver lavorato 7 degli ultimi 10 anni in questi settori, a differenza della precedente disciplina che ne prevedeva 6 su 7.

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Per quanto riguarda i requisiti APE Social Caregivers possono beneficiare i lavoratori dipendenti che negli ultimi 6 mesi abbiano fornito assistenza al coniuge, ad un parente di primo grado convivente o un parente o affine di secondo grado convivente che abbia compiuto 70 anni di età.

Infine il beneficio dell’APE Social è riconosciuto anche ai lavoratori dipendenti che si trovino in uno stato di disoccupazione che deriva da un licenziamento collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale.

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Come richiedere l’APE Social

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Precisiamo nuovamente che la richiesta di questo beneficio può essere richiesta dai lavoratori che al momento della domanda siano in possesso di tutti i requisiti che sono previsti dalla legge. Qualora quindi sussistano queste condizioni e i lavoratori intendono lasciare prima il lavoro usufruendo dell’APE Social, poiché si trovano in stato di disoccupazione, caregivers, con lavori gravosi o invalidi, devono presentare entro un termine perentorio la relativa domanda. Le scadenze sono state specificate dall’INPS e precisamente:

  • 31 marzo;
  • 15 luglio;
  • 30 novembre.

Anche l’INPS ha delle scadenze ben precise per fornire riscontro alle domande presentate dai lavoratori, e nello specifico:

  • 30 giugno per le domande presentate entro il 31 marzo;
  • 15 ottobre per le domande presentate entro il 15 luglio;
  • 31 dicembre per le domande presentate dal 15 luglio al 30 novembre.

In cosa consiste la prestazione

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Rispetto alla precedente APE volontaria, che ora non è più in vigore e che consisteva in un vero e proprio prestito con l’obbligo per il lavoratore di restituirlo entro un arco temporale di 20 anni, l’APE Social rappresenta un sussidio che ha lo scopo di accompagnare il lavoratore in anticipo alla pensione, nella misura massima di € 1500,00 mensili, ossia circa € 1200,00 netti. Tale sussidio è a carico interamente dello Stato ed è considerato quindi come un aiuto che viene fornito a categorie di persone che si trovano in uno stato di bisogno. Ulteriori precisazioni sul trattamento economico riguardano il fatto che l’importo non è rivalutato né integrato al minimo e non è reversibile ai superstiti, per cui termina in caso di decesso del beneficiario.