I lavoratori autonomi devono fare attenzione se ricorrono al saldo e stralcio delle cartelle per importi inferiori a 1.000 euro, perché questa misura potrebbe avere ripercussioni importanti sulla loro pensione, allontanandola ulteriormente. Il campanello d’allarme proviene dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, tramite l’informativa n. 31 pubblicata e diffusa lo scorso martedì 7 marzo.

Saldo e stralcio cartelle sotto 1000 euro: pericolo per la pensione?

saldo e stralcio cartelle

Nella lettera, dopo aver riepilogato cosa comporta il saldo e stralcio delle cartelle per debiti di importo inferiore a 1.000 euro e come funziona, si legge quanto segue: “è di particolare importanza attenzionare i contribuenti, con particolare riguardo ai lavoratori autonomi (artigiani, commercianti), lavoratori autonomi in agricoltura e iscritti alla Gestione Separata (parasubordinata e liberi professionisti), sugli effetti derivanti dalla misura dello stralcio e per evidenziare la possibilità, almeno fino al 31 marzo 2023, di effettuare il pagamento della contribuzione che, in quanto oggetto di stralcio, non potrà, una volta intervenuto l’annullamento automatico, alimentare la posizione assicurativa”.

In breve, se dovesse intervenire lo stralcio sui debiti contributivi, si andrebbe a perdere il relativo accredito previdenziale, allontanando così l’età pensionabile. Il CNDCEC ricorda inoltre che per ciò che concerne la Gestione separata committenti, “gli importi stralciati ricomprendono anche l’eventuale somma a carico (1/3) del lavoratore collaboratore”, visto che “per queste categorie di lavoratori, escluse dall’applicazione del principio di automaticità delle prestazioni ex articolo 2116 c.c., la posizione assicurativa risulta alimentata in proporzione all’effettivo versamento della contribuzione”.

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Ancora più rilevante la questione per i lavoratori autonomi agricoli: per loro, il mancato pagamento di una sola rata della contribuzione dovuta per un’annualità ha come conseguenza il mancato accredito dell’intero anno contributivo, anche in presenza del pagamento delle rate residue.

Come funziona il saldo e stralcio

Il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali per debiti fino a 1.000 euro è previsto dalla Legge n. 197/2022, articolo 1, commi 222-230: qui si prevede l’annullamento automatico di tali debiti risalenti al periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015, alla data del 31 marzo 2023. Come si legge al comma 223, la normativa dispone la sospensione da parte dell’Agenzia delle Entrate della riscossione dei debiti oggetti dello stralcio, ma i contribuenti possono comunque effettuare entro il 31 marzo il pagamento degli importi dovuti.

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Per non vedere allontanata la pensione, i lavoratori autonomi inclusi nelle categorie citate dall’informativa del CNDCEC dovrebbero riflettere se sia meglio versare gli importi dovuti o usufruire del saldo e stralcio, con tutte le conseguenze del caso a livello pensionistico.