rendimento del decennale

Grande movimento sul BTP a 10 anni, tradizionale punto di riferimento per valutare l’andamento dei titoli di stato italiani. Il rendimento del decennale ha registrato un vistoso calo mentre i prezzi hanno segnato una parallela impennata. Non parliamo di movimenti marginali ma di segnali che potrebbero essere anticipatori di un trend.

Lo dicono i numeri: il rendimento del benchmark a 10 anni è sceso al 4% che, intendiamoci, resta tantissimo ma una settimana fa era pari al 4,4%. 4% significa minimi da giugno. Parallelamente la quotazione del titolo ha registrato un rialzo. Il BTP scadenza 1 novembre 2033 e cedola 4,35% (ISIN IT0005544082) riparte oggi da 102,64 contro il prezzo sotto la pari di soli pochi giorni fa.

Insomma i conti tornano: giù i rendimenti, su i prezzi e molti amici investitori che adesso si chiudono cosa potrebbe accadere nelle prossime settimane. Proprio di questo parleremo nel nostro post.

Perchè il rendimento del BTP a 10 anni è andato a picco?

Guardando il timing degli eventi è impossibile non mettere in correlazione il repentino ribasso del rendimento del nostro decennale con la pubblicazione del dato sull’inflazione Usa. I prezzi al consumo degli States a giugno sono calati (e neppure poco), le voci su un possibile stop al rialzo dei tassi da parte della FED si sono intensificate…e il rendimento del BTP a 10 anni italiano ha ritracciato in modo pesante a seguito del rialzo dei prezzi.

Il fatto che anche dall’Europa stiano arrivando segnali circa la possibilità che l’inflazione possa finalmente essere arrivata al picco ha poi contribuito a rafforzare questa tendenza.

In poche parole: ricordare quello che su RisparmiOggi stiamo dicendo oramai da mesi circa la possibilità che presto l’era dei rendimenti belli dei BTP possa essere lasciare il passo ad una nuova fase? Ecco quanto avvenuto al decennale in queste ultime 5 sedute sembra proprio essere un segnale premonitore di tutto questo. Staremo a vedere.

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Rendimento BTP a 10 anni: tornerà a crescere?

Se avete comprato il BTP a 10 anni quando il suo rendimento era del 4,4% avete fatto un grande affare. Se non lo avete fatto forse è meglio che prendiate alcuni minuti per studiare la situazione in atto prima di decidere come muovervi.

Il segnale sull’inversione c’è e soprattutto non è supportato dalla speculazione ma da market mover reali (l’andamento dell’inflazione in Usa e nell’Eurozona). Tuttavia non è da escludere che nelle prossime settimane non ci possa essere una risalita dei rendimenti e che quindi l’attuale crollo sia una parentesi certamente significativa ma sempre parentesi.

In pratica le previsioni sui rendimenti BTP 2023 restano quelle in essere ma il campanello di allarme c’è. Fondamentale sarà ora il prossimo meeting della BCE. Il rialzo dei tassi da parte dell’EuroTower è scontato, quello che resta da capire è se arriveranno o no segnali su quello che potrebbe avvenire nelle prossima riunione.

Tutto si svolge sul filo del rasoio perchè i rialzi prima della pausa saranno uno (quello di luglio) e al massimo due. Non oltre. Fondamentale sarà la reazione del rendimento BTP dopo il board. Un peccato che per la prossima asta BTP si debba poi attendere la parte finale del mese. Se le aste BTP/BOT di luglio 2023 fossero state in questa settimana sarebbe stato interessante cogliere i segnali su prezzi e rendimenti esitati.