I PAC in ETF sono sempre più diffusi tra i millennials italiani e addirittura tra nativi della GenZ (i ragazzi dai 16 ai 25 anni). Il trend è in costante crescita anche perchè in Italia questi strumenti di investimento hanno iniziato a diffondersi più tardi rispetto agli altri paesi europei, e a sua volta il trend europeo di adozione degli ETF resta molto più basso rispetto a quello degli Stati Uniti.

La tendenza è emersa da una rilevazione commissionata da BlackRock e condotta da YouGov secondo la quale in Italia nei prossimi 12 mesi ci potrebbero essere fino a 800.000 nuovi investitori in ETF con un aumento di ben il 39% rispetto alla platea attuale. E a fare la parte del leone in questo vero e proprio boom potrebbero essere proprio i millennials ossia i nati tra i primi anni Ottanta e la metà degli anni Novanta (e su questo punto, anche per ragioni anagrafiche, non c’è tanto da stupirsi) e soprattutto i nativi della generazione Z nati tra il 1997 e il 2012.

L’indirizzamento delle generazioni più verso gli investimenti in ETF è frutto di una sorta di “rivolta generazionale” rispetto a quelle che erano (e spesso sono) le tendenze di investimento dei più grandi. Millennials e GenZ, essendo nativi digitali, conoscono perfettamente le potenzialità create da internet quando si parla di investimenti. Per questo motivo preferiscono gli ETF ai classici fondi comuni, le piattaforme digitali alle banche tradizionali e in ultimo i PAC in ETF all’acquisto sporadico di fondi a gestione passiva. Optando per questo approccio dimostrano di avere una visione degli investimenti proiettata verso il futuro.

GenZ e millennials italiani prediligono i PAC in ETF ai fondi comuni

Le generazioni precedenti, compresa quella nata a ridosso degli anni Ottanta (troppo vecchia per accedere ai benefici dei predecessori e troppo giovane per essere nata con internet), hanno avuto il loro punto di riferimento finanziario nei fondi comuni a gestione attiva il più delle volte suggeriti dalla banca di radicamento.

Il guaio è che la gestione attiva sull’azionario in Italia costa in media il 2% contro lo 0,3% di costo medio annuo di un ETF. Sul lungo termine questo impatta sul rendimento dell’investimento.

I GenZ e millennials essendo nati con internet già presente nelle vite di tutti, hanno colto la scarsa convenienza dei fondi azionari rispetto agli ETF optando per soluzioni di investimento con questi ultimi. E’ in quest’ottica che il numero dei giovanissimi che hanno aperto un PAC in ETF è oramai in costante crescita e soprattutto è destinato a salire ancora.

Perchè i PAC in ETF spopolano tra GenZ e millennials?

Non ci sono solo ragioni anagrafiche alla base del successo dei PAC in ETF tra i più giovani ma motivi anche più concreti:

  • la possibilità di investire con piccole somme e con costi bassissimi (anche 50 euro sono sufficienti per aprire un PAC su ETF a fronte di commissioni che spesso non superano 1 euro)
  • la voglia di essere protagonisti nella gestione dei propri risparmi e non più parte passiva (trasformazione frutto anche del covid)
  • la presenza di piattaforme digitali affidabili che hanno messo i PAC in ETF al centro della loro offerta
  • la naturale tendenza alla curiosità e la possibilità di accedere a tantissime informazioni in modo libero

E allora volendo tirare le somme, se oggi i PAC in ETF sono così amati è perchè essi rispondono al 100 alle caratteristiche della Generazione Z e dei Millennials ossia:

  • l’esiguità delle somme a disposizione
  • l’ampiezza dell’arco temporale disponibile

GenZ e Millennials hanno poco capitale ma hanno tantissimo tempo (spessissimo non hanno neppure figli visto che l’età riproduttiva è sempre più in là e che il numero di figli per coppia è bassissimo) e poi sono digital per natura.

Quindi ammettiamo che si punti ad arrivare a 150.000 in un arco di tempo di 20 anni. Per centrare questo target è necessario investire 300 euro al mese che scendono a 100 euro su un arco di 30 anni e quindi a 40 euro per 40 anni.

Il senso di questo calcolo è semplice: più sale il tempo di accumulo (e i giovani ne hanno tanto), più la somma da mettere da parte ogni mese di abbassa (e i GenZ e Millennials di somme a disposizione ne hanno poche). Ecco perchè i PAC in ETF stanno spopolando.