Il testo della Legge di Bilancio 2021 ha iniziato il suo iter: al suo interno ci sono molte novità, ma in questo articolo ti illustreremo solamente quelle relative alle pensioni. Non ci si aspettava nulla di ampiamente rilevante e infatti per le grosse novità bisognerà attendere il prossimo anno, quando ci si aspetta una riforma abbastanza consistente dell’attuale sistema pensionistico, anche tramite la misura che andrà a sostituire Quota 100, che è in scadenza il 31 dicembre 2021. Dunque, andiamo brevemente a scoprire cosa contiene la Legge di Bilancio 2021 in materia di pensioni.

Lavoro part-time e riconoscimento contributi: la novità

La novità più importante coinvolge i lavoratori part-time e riguarda il riconoscimento per intero dei contributi previdenziali. Nel testo della Legge di Bilancio si fa riferimento al part-time ciclico, ovvero a quel tipo di rapporto di lavoro a tempo parziale la cui tempistica è calcolata su base annuale e non giornaliera o mensile. Si tratta, insomma, dei classici lavori stagionali, o comunque di tutti quei lavori che richiedono personale solo in determinati periodi dell’anno. La novità sopra accennata va a risolvere una sorta di contenzioso tra l’Inps e i lavoratori, con questi ultimi che richiedevano il riconoscimento dei contributi anche per i periodi di tempo non effettivamente lavorati, ma comunque inclusi nel contratto.

L’articolo 63 della bozza del testo è proprio dedicato a questo tema. Qui si legge quanto segue: “Il periodo di durata del contratto di lavoro a tempo parziale che prevede che la prestazione lavorativa sia concentrata in determinati periodi è riconosciuto per intero utile ai fini del raggiungimento dei requisiti di anzianità lavorativa per l’accesso al diritto alla pensione. A tal fine, il numero delle settimane da assumere ai fini pensionistici si determina rapportando il totale della contribuzione annuale al minimale contributivo settimanale”, con riferimento al Dl n. 463 del 12 settembre 1983 (art. 1, comma 7), convertito in L. 638/1983. “Con riferimento ai contratti di lavoro a tempo parziale esauriti prima della data di entrata in vigore della presente legge, il riconoscimento dei periodi non interamente lavorati è subordinato alla presentazione di apposita domanda dell’interessato corredata da idonea documentazione”. Infine, “i trattamenti pensionistici liquidati in applicazione della presente disposizione non possono avere decorrenza anteriore alla data di entrata in vigore della stessa”.

Riassumendo, questo significa che anche i periodi di attività non effettivamente lavorati ma comunque inclusi nel contratto saranno considerati ai fini del diritto alla pensione. Il numero delle settimane da considerare a fini previdenziali sarà determinato rapportando l’ammontare complessivo dei contributi annuale al minimale contributivo stabilito. Ciò si applicherebbe anche ai contratti già conclusi (previa domanda all’Inps, però). Per l’ufficialità si attende la circolare dell’Inps, che arriverà solo dopo l’ufficializzazione del testo della Legge di Bilancio 2021.

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Legge di Bilancio 2021: prorogate Ape sociale e Opzione Donna

Sono state prorogate Ape Sociale e Opzione Donna per un altro anno. La notizia era già nell’aria da tempo ed è stata confermata dal testo della Legge in attesa di approvazione definitiva. Le due misure di pensione anticipata resteranno quindi in vigore fino al 31 dicembre 2021.

Non c’è nessun cambiamento da registrare in merito all’Ape Sociale rispetto allo scorso anno. In un primo momento si era ipotizzato di ampliare la platea dei beneficiari estendendo l’accesso alla misura anche ai disoccupati che non avevano beneficiato della Naspi a causa del mancato requisito assicurativo e contributivo.

Nessuna novità da rilevare anche per Opzione Donna, forma di pensionamento anticipato riservato alle lavoratrici con 58 anni di età (59 per le lavoratrici autonome) e 35 anni di anzianità contributiva. Per quanto riguarda il comparto scolastico, le lavoratrici a tempo indeterminato possono presentare domanda di cessazione dal servizio con effetti dall’inizio dell’anno scolastico o accademico entro il 28 febbraio 2021.