In vista di una sempre crescente evoluzione del mondo del lavoro e del sistema previdenziale italiano, si fa strada una proposta rivoluzionaria: il modello scandinavo per quanto riguarda le pensioni anticipate. Questa iniziativa avrebbe come obiettivo l’introduzione di un approccio più flessibile al pensionamento, creando un’opportunità per un passaggio graduale dal lavoro a tempo pieno al ritiro dal mercato del lavoro.

Modello scandinavo pensioni: cos’è e come funziona

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Guardando al nord, il modello scandinavo offre un esempio tangibile di come un sistema di pre-pensionamento può funzionare. Questo modello propone un’uscita graduale dal mercato del lavoro, dove il pensionando lavora a tempo parziale, ma al contempo, svolge un ruolo cruciale nella formazione del suo successore. Dopo questo periodo di transizione, il lavoratore entra pienamente nel suo stato di pensionato, lasciando il suo ruolo al lavoratore più giovane che è stato formato.

La proposta italiana avanza quindi l’idea di consentire ai lavoratori che si avvicinano all’età pensionabile di passare a un regime di lavoro part-time negli ultimi anni. Nel frattempo, le aziende avrebbero l’opportunità di formare e integrare nel team un giovane sotto i 35 anni, preparandolo a sostituire il lavoratore in via di pensionamento.

Le reazioni

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha introdotto questo concetto come parte di una proposta per promuovere una “staffetta generazionale“. Nonostante l’entusiasmo iniziale, la proposta ha dovuto affrontare alcune sfide legate alla disponibilità di risorse. Tuttavia, si prevede che sarà nuovamente sul tavolo delle discussioni per la Legge di Bilancio 2024.

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Mentre questa soluzione potrebbe sembrare ideale per far fronte a un ricambio generazionale necessario quanto doveroso nel mondo del lavoro, la sua implementazione in Italia potrebbe incontrare alcune criticità. La struttura economica italiana, infatti, è fortemente radicata nelle piccole imprese, che potrebbero trovare difficile gestire la flessibilità richiesta da un sistema di pre-pensionamento.

L’adozione di un modello simile in Italia avrebbe implicazioni finanziarie significative. Lo Stato dovrebbe coprire una parte della pensione durante il periodo di transizione, oltre a fornire incentivi per le assunzioni di “apprendisti” per limitare i costi sostenuti dalle aziende.

Modello scandinavo pensioni i benefici per le aziende e le prospettive

Sebbene la proposta possa sembrare onerosa, presenta alcuni vantaggi evidenti per le aziende. Oltre a garantire una transizione graduale e senza intoppi del know-how e delle competenze, le aziende possono anche beneficiare di potenziali sgravi contributivi, rendendo il processo più sostenibile finanziariamente.

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Con l’introduzione potenziale di questa riforma nel 2024, il panorama pensionistico italiano potrebbe vedere un cambiamento significativo. Si spera che tale riforma possa non solo rendere il processo di pensionamento più flessibile, ma anche aprire nuove opportunità per i giovani lavoratori e garantire una trasmissione fluida delle competenze all’interno delle aziende. Almeno questo è nelle ambizioni e negli obiettivi originari della proposta.

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