Nel panorama italiano, il conto corrente condominiale ha acquisito, nel tempo, una significativa importanza. Questo strumento finanziario, più di un semplice mezzo per gestire le somme di denaro, rappresenta una garanzia di chiarezza e trasparenza per tutti i condomini.

Conto corrente condominiale: cosa prevede la normativa

La legge n. 220/2012 ha introdotto obblighi precisi in materia di conti condominiali. Secondo l’art. 1129 del Codice Civile, ogni condominio deve possedere un conto corrente. Questa disposizione nasce dalla necessità di garantire la tracciabilità di tutte le operazioni finanziarie legate al condominio, assicurando così trasparenza e chiarezza nelle gestioni.

Chi ha la responsabilità di gestire il conto corrente condominiale?

L’amministratore del condominio ha la responsabilità primaria di gestire il conto. Nel caso in cui l’amministratore venga sostituito, il nuovo rappresentante legale avrà il compito di aggiornare le autorizzazioni bancarie, ma il conto rimarrà intestato al condominio.

Nella prassi, possono sorgere diverse situazioni che richiedono una gestione accurata. Una di queste riguarda i condomini che possiedono più del 25% delle quote. Alcune banche, infatti, richiedono documentazione specifica quando si verifica un cambio di amministratore in presenza di tali proprietari. Essere preparati a fornire questi documenti può prevenire ritardi e complicazioni.

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Il diritto di accesso alle informazioni del conto corrente condominiale

Uno degli aspetti cruciali della gestione condominiale riguarda il diritto di ogni condomino di accedere alle informazioni relative al conto. Sebbene il conto sia gestito dall’amministratore, ogni condomino ha il diritto di richiedere e visionare la rendicontazione. Questo principio è chiaramente enunciato nel già citato articolo 1129 c.c., comma 7, che sottolinea la necessità di totale trasparenza da parte dell’amministratore.

Pertanto, i condomini che desiderano consultare i documenti relativi al conto devono inizialmente rivolgersi all’amministratore. Se l’amministratore dovesse omettere di fornire tali documenti, il condomino ha il diritto di rivolgersi direttamente all’istituto bancario. Per garantire una tracciabilità delle richieste, è consigliabile inviare una richiesta formale tramite raccomandata A.R. all’amministratore, fornendo copia alla banca. Un tale comportamento da parte dell’amministratore, però, potrebbe avere serie conseguenze, fino alla possibile revoca del suo mandato, come sottolineato da alcune sentenze giurisprudenziali.

Cosa dice il DL Antiriciclaggio

conto corrente condominiale responsabile

Il D. Lgs 231/2007 (antiriciclaggio) impone agli enti finanziari l’identificazione dei “titolari effettivi” dei rapporti. Tale normativa è stata citata da una filiale bancaria come motivo per cui un cliente doveva fornire informazioni aggiornate, incluso per i Condomini. Secondo la legge, per “titolare effettivo” si intende chi, in ultima istanza, beneficia di un rapporto o operazione. Tuttavia, l’erronea applicazione di questa norma ai condomini ha portato a problemi, poiché un condominio non rientra nelle categorie menzionate dal decreto. Alcuni condomini potrebbero detenere una quota significativa, come enti che possiedono molti immobili. Se questi condomini non cooperano, potrebbe diventare difficile per l’amministratore procedere con il cambio firma sul conto condominiale.

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Sulla responsabilità delle banche riguardo alle irregolarità dell’ex amministratore, è stato stabilito che la banca non è tenuta a controllare le operazioni dell’amministratore, a meno che non ci siano anomalie evidenti. Un caso ha messo in luce la presunta negligenza di una banca quando un ex amministratore ha effettuato operazioni non autorizzate, ma la richiesta di rimborso è stata respinta.

Un altro caso ha riguardato l’utilizzo di fondi personali immessi da alcuni condomini per lavori di manutenzione futuri. L’amministratore ha utilizzato questi fondi per coprire i debiti condominiali di altri. Anche se il Tribunale ha riconosciuto l’errore dell’amministratore, la Cassazione ha sostenuto che i condomini non avevano subito danni patrimoniali.

Infine, l’interpello alla Banca D’Italia ha chiarito che la disciplina antiriciclaggio impone l’identificazione del titolare effettivo non solo per le persone giuridiche, ma anche per entità giuridicamente rilevanti, incluso il Condominio, confermando l’importanza della corretta interpretazione e applicazione della normativa.