ingresso spiaggia deserta

Ci sono tante ragioni per andare in vacanza a settembre ma mai come quest’anno l’aspetto economico diventa prioritario. Scegliere le vacanze a settembre, infatti, significa poter risparmiare almeno il 35% ma con picchi anche fino al 70% rispetto a quelli che sono stati i costi di agosto. Una discesa dei prezzi nel mese che segna il passaggio dall’estate all’autunno ci sta tutto ma in questo caso si parla di vero e proprio crollo.

Due i capitoli di spesa che determinano questo enorme potenziale di risparmio: il drastico calo dei costi dei biglietti aerei e, in secondo luogo, la forte flessione dei prezzi di strutture ricettive e stabilimenti balneari. Sommando assieme quelle che, alla fine, sono le due voci che più di tutte impattano sul costo della vacanza, si può arrivare ad una contrazione anche del 70%.

Una bella notizia per i tantissimi italiani che hanno dovuto rinunciare alla vacanze nei classici mesi di luglio e agosto proprio per i prezzi alti e per la scarsa disponibilità di risparmi da impegnare per le ferie.

Secondo Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, il caro prezzi di agosto è stato però un boomerang per gli operatori visto che, come dimostrato dai dati, neppure nella settimana di Fertagosto c’è stato il tutto esaurito.

Risparmiare almeno il 35% andando in vacanza a settembre

A mettere nero su bianco il range 35/70% è stata una ricerca condotta da Assoutenti che ha confrontato le tariffe di agosto con quelle di settembre.

Secondo lo studio, chi è andato in vacanza ad agosto ha dovuto fare i conti con un aumento del 21,1% del prezzo dei voli nazionali su base annua e del 9% del prezzo dei voli internazionali sempre anno su anno. Non è andata meglio a chi ha scelto il treno per andare verso la località di vacanza. I prezzi dei biglietti ferroviari ad agosto hanno infatti segnato un rialzo del 4,2% anno su anno. Quasi nulla in confronto al boom dei prezzo dei traghetti che in un solo mese sono cresciuti del 27,1%.

Sempre ad agosto i pacchetti vacanza hanno registrato un aumento dei prezzi del 17% anno su anno mentre le tariffe di alberghi, motel, pensioni sono aumentati del 12,2%. In questo contesto a restare competitivi (pur sempre non sfuggendo alla logica dell’aumento) sono rimasti i villaggi vacanze, campeggi e ostelli i cui prezzi sono saliti solo (si fa per dire) del 5,6%.

A settembre questa corsa assurda del caro vacanze è destinata a cessare. Stando alla ricerca di Assoutenti, per le località più note della Sardegna il budget necessario per andare in vacanza è più basso del 35-50%. Addirittura nel caso della Sicilia si arriva ad un risparmio del 60% rispetto ad agosto. E che dire di Gallipoli dove per una settimana a settembre (dal 9 al 16) considerando voli e hotel si arriva a spendere anche il 70% rispetto agli stessi servizi di agosto?

Confrontando i costi di agosto e quelli di settembre, non può sfuggire l’abisso esistente tra le varie voci. Non si può parlare di normale stagionalità o di effetto dell’inflazione, ma di conseguenza della speculazione. E del resto è stato lo stesso presidente Truzzi ad evidenziare come, molto spesso, gli aumenti di agosto siano stati del tutto ingiustificati e frutto della speculazione.