Semplificazione IPO tra gli obiettivi prioritario del governo. Il governo italiano si sta attivamente impegnando per semplificare le procedure di quotazione delle società in Borsa attraverso un nuovo provvedimento legislativo, annunciato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti in occasione di un evento organizzato da Cdp. Secondo il ministro, l’obiettivo principale è quello di aumentare la capitalizzazione delle imprese e migliorare la competitività del mercato italiano dei capitali, con una maggiore disponibilità di risorse per le aziende.

Semplificazione IPO: la priorità del governo

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La semplificazione del settore è la priorità del governo, che sta lavorando per introdurre procedure più snelle e ridurre gli oneri delle aziende che intendono quotarsi. Ci sono anche alcune indiscrezioni di stampa che suggeriscono che il governo stia studiando la revisione della definizione di PMI, aumentando l’asticella della capitalizzazione da 500 milioni a 1 miliardo di euro. Inoltre, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) sta cercando di rafforzare la possibilità di aggirare il processo formale dell’IPO attraverso il cosiddetto auto collocamento, consentendo alle società di offrire al pubblico propri strumenti finanziari risparmiando gli oneri di intermediazione.

L’annuncio del ministro Giorgetti è arrivato a qualche settimana dalle parole del sottosegretario al MEF, Federico Freni, il quale aveva già parlato di un intervento che sarebbe stato attuato entro il mese di aprile, mese in cui dovrebbero partire le migliori IPO 2023. “Abbiamo problemi di capitalizzazione e quantità di imprese sul mercato dei capitali”, aveva detto Freni. “Dobbiamo creare un dinamismo reale e non di facciata, che tocchi l’enforcement normativo sottostante”.

La situazione di Piazza Affari

Inoltre, è stata discussa la situazione di Piazza Affari. Con una capitalizzazione di circa 680 miliardi di euro, il valore delle società quotate a Piazza Affari è di gran lunga inferiore a quelle delle altre piazze europee. Il governo vuole invertire questa tendenza e, con il nuovo provvedimento legislativo, spera di attrarre nuove società e garantire la permanenza di quelle già presenti. Lo scorso anno ci sono stati solo 6 ingressi a fronte di 15 uscite: tra queste ultime, quelle di Atlantia ed Exor. L’obiettivo è capovolgere la situazione.