Una conseguenza palpabile dell’aumento progressivo dei tassi di interesse deciso dalla Banca Centrale Europea (BCE) è l’effetto sul mercato dei mutui e sulle relative rate mensili. Questo ha posto una criticità significativa per coloro che hanno precedentemente optato per un mutuo a tasso variabile, dovendo affrontare costi più elevati a seguito di questa decisione.

Mutuo a tasso variabile: un segnale di speranza dall’ABI

mutuo a tasso variabile

L’Associazione Bancaria Italiana (ABI) ha proposto una potenziale soluzione per coloro che sono regolari nei pagamenti del loro mutuo. Le banche italiane, che detengono quasi due terzi dei mutui a tasso fisso, hanno mostrato un tasso di acquisizione in costante crescita e, su richiesta, sono pronte ad estendere la durata dei mutui. Questa è stata una delle dichiarazioni del presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, durante l’assemblea annuale dell’associazione.

La proposta dell’ABI di estendere i termini del mutuo a tasso variabile

L’ABI è pronta ad aiutare ad affrontare l’impatto dell’aumento dei tassi sui mutui a tasso variabile, prolungando i termini dei prestiti in corso. Questo si inserisce nel contesto di una crescente preoccupazione da parte del governo sull’effetto che l’aumento dei tassi può avere sul reddito disponibile degli italiani.

La Banca d’Italia ha suggerito alle banche di valutare attentamente la possibilità di modificare i contratti esistenti a sfavore dei clienti che potrebbero essere stati precedentemente attuati, considerando l’aumento dei tassi iniziato dalla BCE. La Lega ha accolto positivamente l’apertura dell’ABI all’idea di prolungare la durata dei mutui definendola una notizia eccellente.

Accordo “importantissimo” secondo Giorgetti

Durante l’assemblea dell’ABI, il ministro Giancarlo Giorgetti ha ribadito l’importanza di raggiungere un accordo per estendere la durata dei mutui a tasso variabile, per limitare l’impatto delle crescenti rate sui nuclei familiari.

Giorgetti ha osservato che l’economia italiana sta mostrando segni di resilienza, nonostante il contesto complesso e in costante evoluzione. Ha citato la crescita positiva del PIL e l’inflazione in rallentamento come indicatori che la situazione economica del Paese sta migliorando.

Il Ministro ha richiesto un equilibrio tra i tassi di interesse applicati ai prestiti e quelli riconosciuti sui depositi, sottolineando che ciò sarebbe un’azione equa nei confronti dei clienti e contribuirebbe a mitigare l’impatto dell’inflazione. Ha anche esortato le banche a svolgere un ruolo proattivo nel facilitare lo smaltimento dei crediti fiscali generati dai bonus edilizi.

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Giorgetti ha inoltre enfatizzato il ruolo fondamentale del settore bancario nel garantire un’allocazione equa e efficiente delle risorse economiche, sottolineando l’importanza della collaborazione tra il settore pubblico e quello privato per affrontare le sfide complesse e garantire un uso efficiente delle finanze pubbliche.

Infine, nei negoziati con l’Unione Europea per il completamento dell’Unione Bancaria, Giorgetti ha concluso sottolineando l’importanza di un approccio globale che comprende anche la revisione del Patto di Crescita e di Stabilità, evidenziando che ciò non rappresenta una strategia negoziale, ma una necessità logica a difesa degli interessi nazionali.