Aprile ha mostrato un notevole aumento nei tassi dei mutui a tasso variabile e nelle nuove offerte di prestiti. Il Tasso Annuale Effettivo Globale (TAEG), che comprende i costi accessori dei prestiti per l’acquisto di abitazioni, è aumentato al 4,52% (rispetto al 4,36% rilevato nel mese precedente). Si nota anche un incremento della quota dei prestiti con periodo di tasso iniziale fino a un anno, che è passata dal 37% al 41%.

Effetto BCE sui tassi di interesse: conseguenze per banche e depositanti

tassi di interesse mutui e prestiti

Le decisioni prese dalla Banca Centrale Europea giocano un ruolo significativo in questo incremento. Il costo del denaro nell’area euro è aumentato di mezzo punto a marzo, e un altro aumento dello 0,25% è avvenuto il 10 maggio. È probabile che i tassi di riferimento saranno ulteriormente alzati dalla BCE dal 3,25% al 3,5% a breve.

Questa tendenza ha favorito un aumento dei ricavi e dei profitti per i gruppi bancari italiani ed europei. Nonostante l’aumento dei tassi sui prestiti, gli interessi pagati ai depositanti hanno reagito con un ritmo più lento. Di conseguenza, il margine di intermediazione – che rappresenta in media circa il 60% delle entrate di una banca – è aumentato. La BCE ha invitato le banche a trasmettere le decisioni di politica monetaria non solo attraverso l’aumento dei tassi dei mutui, ma anche offrendo rendimenti adeguati ai depositanti.

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Le conseguenze per i mutuatari

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha espresso preoccupazione per l’incremento dei tassi. Confrontando i tassi attuali con quelli di aprile 2022 (2,15%), si evidenzia un raddoppio. E confrontandoli con due anni fa (1,74%), si nota un aumento del 160%. Di conseguenza, la rata per un mutuo a tasso variabile ha subito un notevole aumento, passando da 595 euro a 768 euro al mese rispetto all’anno precedente, comportando un costo aggiuntivo di 173 euro al mese, o 2.076 euro all’anno.

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L’andamento dei prestiti nel settore privato

Ad aprile, i prestiti al settore privato hanno mostrato una riduzione dello 0,5% su base annua (rispetto all’aumento dello 0,3% del mese precedente). I prestiti alle famiglie hanno registrato un aumento dell’1,4% su base annua, mentre i prestiti alle imprese non finanziarie hanno mostrato una diminuzione dell’1,9%. I depositi del settore privato sono diminuiti del 3,4% su base annua, mentre la raccolta obbligazionaria è aumentata del 9,4%.