La Banca Centrale Europea sta valutando un probabile aumento dei tassi, il che potrebbe comportare un’ulteriore impennata dei mutui a tasso variabile. La giornata del 4 maggio sarà cruciale per la BCE, che dovrebbe alzare i tassi: stavolta, probabilmente, di 25 punti base. E questa non sarebbe una buona notizia per chi ha un mutuo medio a tasso variabile. Stando alle simulazioni elaborate da Facile.it, questa decisione potrebbe causare un incremento della rata di 237 euro rispetto all’inizio dello scorso anno, parliamo del 52% in più. La decisione del 4 maggio potrebbe preannunciarsi come un’ulteriore stangata per le famiglie italiane.

Aumento tassi mutui: chi sarà più colpito?

Gli esperti ricordano che l’impatto degli aumenti delle rate del mutuo dipenderà dall’importo residuo del finanziamento e dal numero di rate rimaste da pagare. L’effetto sarà minore per coloro che si avvicinano alla fine del pagamento del mutuo, mentre chi è all’inizio o vi è nel bel mezzo, sarà più penalizzato a livello di importo della rata.

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Quando finiranno gli aumenti?

Tuttavia, gli aumenti delle rate del mutuo potrebbero non essere finiti. Secondo le aspettative di mercato, l’Euribor a tre mesi dovrebbe continuare ad aumentare e raggiungere il picco a settembre 2023, con un valore atteso intorno al 3,76%. Se queste condizioni si verificassero, il tasso del mutuo medio supererebbe la soglia del 5%, con rate potenzialmente fino a 737 euro, ossia un aumento di 280 euro rispetto a gennaio 2022.

Tuttavia, dopo settembre 2023, il trend dovrebbe cambiare, con una diminuzione dei tassi. Le quotazioni di giugno 2024 stimano l’Euribor a tre mesi intorno al 3,22%, il che si tradurrebbe in una rata mensile di 698 euro.

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Mutui a tasso fisso o variabile: cosa conviene?

Alla luce di questo andamento, il tasso di interesse più conveniente da scegliere per le rate del mutuo sembra essere quello fisso, in particolar modo per i mutui a lungo termine. Infatti, c’è il rischio di un’ulteriore crescita dei tassi variabili, con il tasso fisso, fino a poco tempo fa molto meno conveniente, che sembra essere più indicato anche rispetto alla rata iniziale del mutuo a tasso variabile.