La crisi globale innescata dal coronavirus Covid-19 ha interessato anche il settore dei fondi di investimento. La elevatissima incertezza dei mercati determina inevitabilmente un crollo della fiducia dei risparmiatori, che scelgono di non investire il loro denaro nei fondi comuni non sapendo cosa riserverà il futuro nel breve e medio periodo.

Secondo i dati pubblicati da MorningStar il primo trimestre del 2020 ha fatto registrare perdite sui mercati azionari per il 26,55%, con punte di oltre il 40% nel settore energetico. Il Sole 24 ore pubblica alcuni dati significativi: le perdite complessive del solo mese di marzo ammontano a 8,7 miliardi, che salgono a ben 10,8 miliardi se consideriamo solamente la cifra defluita dai fondi di investimento comuni.

Questo scenario era plausibile già dal crollo delle borse verificatosi dopo il 21 febbraio, giorno dell’esplosione dell’epidemia in Italia. A soffrire più di tutti sono stati i prodotti obbligazionari che registrano un rosso di 8,6 miliardi, sempre limitato al mese di marzo.

Gli effetti del Covid-19

A causa della pandemia il fattore di rischio è sensibilmente aumentato e nei prossimi mesi l’evolversi della situazione è imprevedibile: va detto che ad aprile si è registrata già una diminuzione della curva di decrescita, per cui sembra che la fase peggiore possa essere alle spalle, ma se da un lato si pensa che già da maggio e giugno possa verificarsi una ripresa dei mercati, con conseguente crescita di fiducia e quindi una maggiore propensione a investire in fondi comuni sa parte degli investitori, dall’altro lato l’andamento dell’epidemia di Covid-19 è imprevedibile per sua natura. Cosa succederebbe in caso di seconda ondata autunnale? Si avrebbe presumibilmente una ripercussione ancora più grave, con effetti devastanti su borse e mercati finanziari.

È lecito quindi aspettarsi un andamento negativo degli investimenti in fondi comuni per tutta la durata dell’anno solare 2020, questo anche nel migliore dei casi di un’attenuazione della crisi nel secondo semestre dell’anno.

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Come muoversi? I fondi di investimento più sicuri

Se è quindi impossibile prevedere l’andamento a breve termine del virus e delle sue conseguenze economiche, come possono fare i risparmiatori a districarsi nella giungla delle ipotesi e delle possibilità? Secondo l’analisi di alcuni affidabili operatori di gestione come Amundi, Columbia Threadneedle Investments, Intermonte Sim e Schroders è necessario iniziare fin da ora a programmare gli investimenti sulla base dell’impatto a lungo termine della pandemia.

Secondo questa analisi la ripresa dovrebbe iniziare da giugno 2020 ed accelerare nell’ultimo trimestre dell’anno corrente. Inoltre la crisi dei mercati finanziari verrà quasi certamente attutita dalle politiche di governo dei vari Paesi colpiti, che dovranno necessariamente mettere in atto misure di sostegno a economia e imprese allo scopo di evitare il default economico del Paese stesso.

Sempre secondo le società di gestione dei fondi, le obbligazioni rimarranno il prodotto più svantaggioso durante tutto l’anno solare per cui è meglio puntare sulle azioni che dovrebbero avere una ripresa più rapida.

Tra i settori su cui puntare per diminuire il più possibile il rischio resta a galla l’hi-tech, mentre d’altro canto l’e-commerce e il settore sanitario fanno registrare aumenti dei volumi di affari per cui sembrano essere delle buone opportunità per investire il proprio denaro in un momento tanto difficile e oscuro e denso di nubi per la vita di tutti, dal punto di vista economico e non solo.