Le opportunità di guadagno che assicurano determinati strumenti finanziari possono essere raggiunte solo attraverso una conoscenza specifica della materia e delle relative fluttuazioni che ne influenzano il rendimento. Con i BTP€I, il discorso non cambia. Anzi, il loro legame con un determinato meccanismo che si concretizza quando c’è un aumento prolungato del livello medio dei prezzi di beni e servizi implica una conoscenza costantemente aggiornata dell’attualità. Un lavoro talvolta noioso, certo, ma che a lungo andare può condurre a dei profitti semplicemente sensazionali.

Cosa sono e come funzionano i BTP€I

bandiere europa
Quali sono le caratteristiche dei BTP€I

I BTP€I sono obbligazioni statali indicizzate all’inflazione europea in grado di fornire una tutela economica contro la crescita dei prezzi. Quindi, acquistando questi titoli di Stato, l’investitore si sentirà particolarmente protetto ed avrà a disposizione dei dati aggiornati in tempo reale sull’inflazione continentale consultabili, in qualunque momento, sul sito ufficiale dell’Ufficio Statistico Europeo. Un’alternativa finanziaria al passo coi tempi capace, con le giuste previsioni, di condurre a dei risultati sorprendenti.

Creati nel 2003, i BTP€I vantano scadenze a 5, 10 e 30 anni. Nel corso degli anni sono state fissati dei nuovi termini che hanno implementato ulteriormente la loro versatilità funzionale ed hanno definito una gamma con le seguenti deadline: 18 mesi, 3, 5, 7, 10, 15, 20 e 30 anni.

Come per i BTP, ossia i Buoni del Tesoro Poliennali, queste obbligazioni statali influenzate dall’economia dell’Eurozona pagano attraverso cedole semestrali, il cui valore viene decretato dalla predetta inflazione. Perciò, l’investitore avrà a che fare con delle cedole con un valore che aumenta, in modo proporzionale, con la crescita dei prezzi europei.

L’indice preso in considerazione per questa circostanza specifica è quello dell’Eurostat, armonizzato a sua volta con i prezzi di consumo di beni e servizi immessi nel mercato continentale – ad eccezione del tabacco. Quindi, acquistando i BP€I il proprio potere di acquisto gode di una salvaguardia finanziaria che dura fino alla rispettiva scadenza. Qualora l’inflazione dovesse palesare un rendimento negativo, entra in gioco un rimborso dotato di un valore nominale che non sarà mai inferiore a 100. Va, comunque, ricordato che i BTPEI non prendono minimamente in considerazione l’inflazione italiana, quindi qualora ci dovessero essere degli incrementi periodici in tal senso, queste obbligazioni non risentiranno affatto di una simile variazione.

Come comprare i BTP€I​ in asta

In merito alle modalità di acquisto dei BTPEI, quest’ultimi vengono offerti mediante un’asta marginale con una determinazione discrezionale del prezzo per aggiudicarseli e delle relativa quantità emessa – comunicata prima dell’asta in questione.

Oltre ad esserci un limite massimo per le offerte, viene contemplata persino una metodologia in grado di bloccare le richieste speculative. Generalmente, le aste si svolgono ogni mese durante l’ultima settimana dello stesso (per restare aggiornati, si può consultare la pagina sulle Prossime Emissioni BTP).

Inoltre, sul sito del MEF si possono ottenere delle informazioni sui risultati delle ultime aste e sul trattamento fiscale di questi titoli di Stato. Stesso dicasi per i valori giornalieri legati al coefficiente di indicizzazione per il calcolo del capitale alla data corrispondente, pubblicati mensilmente anche dalle agenzie di stampa più importanti del settore finanziario.

Tornando per un attimo all’aspetto pratico dell’asta per i BP€I, l’intermediario di turno ha la possibilità di formulare cinque richieste ed ognuna di essa non può essere inferiore ai 500.000 euro. Per ogni titolo in emissione verranno, poi, riconosciute delle commissioni basate sulla sua vita residua, ovvero i giorni che intercorrono tra la data di regolamento dell’asta e la scadenza dell’obbligazione in oggetto. Pertanto, la natura dei BTPEI Short Term, di quelli a 10 anni o di quelli a 30 anni condizioneranno pesantemente il loro peso economico.

Oltre che in asta quindi dallo Stato, i BTP€I possono essere acquistati sul mercato secondario (MOT) dal momento in cui vengono quotati. In tal caso l’acquisto è effettuato da privati in possesso del titolo. Come avviene con gli altri BTP, anche quelli indicizzati all’inflazione europea possono essere venduti prima della scadenza.

Leggi anche >>> Vendere BTP prima della scadenza: pro e contro. Esempio pratico

Meccanismo di rimborso dei BTPEI

Come già accennato in precedenza, c’è un meccanismo di rimborso che regola la funzionalità economica dei BPT€I. Il tutto avviene quando sopraggiunge la scadenza di quest’ultimi ed è erogato in un’unica soluzione. Il capitale rimborsato si rivaluta, anche in questo caso, sulla base dell’inflazione europea e con un valore nominale che non può mai scendere al di sotto di un valore pari a 100. Il regolamento del rimborso avviene nell’arco di due giorni lavorativi, sia sul mercato primario che su quello secondario.

In caso di rimborso anticipato, l’ammontare da corrispondere al diretto interessato è pari all’intero capitale sottoscritto moltiplicato per il coefficiente di indicizzazione. Se tale coefficiente è inferiore o uguale a uno, allora la cifra da rimborsare sarà uguale al valore nominale del titolo stesso più il rateo definito dagli interessi.

Per quanto riguarda le cedole semestrali (ossia l’interesse che il possessore del bond incasserà periodicamente per tutta la vita del titolo), il loro valore viene ovviamente escluso dal calcolo del rimborso dei BTPeI poiché vengono pagate durante la vita dell’obbligazione statale in proprio possesso. L’ammontare di ogni cedola si determina mediante la moltiplicazione del tasso di interesse fisso per il capitale rivalutato sulla scorta dell’inflazione manifestatasi tra la data di godimento e la data di pagamento della cedola.

Tassazione BTP€I

I BTP€I hanno un regime di tassazione agevolata del 12,5% che corrisponde a quello applicato ad ogni tipologia di titolo di Stato. Tra l’altro, questa tassazione – riformata nel 2014 con il Decreto Legge 66/2014 – ha incrementato quell’aggravio fiscale sui titoli finanziari che ha spinto a delle ridiscussioni in tal senso finalizzate ad un mantenimento equo e concreto del reale valore di queste obbligazioni. Insomma, sono stati realizzati svariati accorgimenti abili nel tenere a bada quei rialzi che potrebbero portare a dei regimi di tassazione assolutamente insostenibili.

Difatti, nel anche nel 2024 la tassazione dei BTP€I, così come degli altri titoli di Stato, resterà sul 12,5% come specificato in questo articolo. Un’aliquota contenuta che scongiura lo spauracchio presentato, qualche anno fa, dalla Legge di Bilancio capace di attestarsi su un roboante 26%. In questo modo, tutti i BPeI con scadenze superiori ai 10 anni sarebbero stati colpiti da un regime fiscale che influisce enormemente sulle loro plusvalenze.

Ciò, alla lunga, avrebbe potuto determinare persino un deciso effetto al ribasso sulla circolazione degli stessi BTPEI. In più, non è da escludere una veemente reazione da parte dell’Eurozona, protagonista principale della definizione di quel regime inflazionistico che sorregge le basi di un pacchetto di obbligazioni statali dalle molteplici funzionalità.