Alcuni pensionati saranno tenuti a presentare una nuova Certificazione Unica 2020 e dunque una nuova dichiarazione dei redditi. La nuova CU 2020 che dovranno compilare e presentare nuovamente va a sostituire la precedente, e quindi ad annullarla. La necessità di una nuova presentazione della CU 2020 consiste nel fatto che “le somme certificate non corrispondono a quelle effettivamente erogate o trattenute nel 2019”, ha spiegato l’Inps.

Nuova Certificazione Unica 2020 da ripresentare con ravvedimento operoso?

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La nuova dichiarazione andrà presentata tramite ravvedimento operoso, essendo scaduti i termini, e quindi ci sarà un importo supplementare di 25 euro da pagare, salvo eventuali ulteriori sanzioni per omesso versamento delle imposte.

Su diversi media è emersa la notizia che alcuni pensionati dovranno compilare questa dichiarazione e pagare l’importo aggiunto per colpa dell’Inps. In breve, i soggetti tenuti a compilare la nuova CU 2020 dovranno pagare per un errore dell’Inps. Tuttavia non è propriamente così e lo stesso Istituto di previdenza ha tenuto a specificarlo con un apposito comunicato stampa pubblicato lo scorso 11 dicembre 2020, che andremo a pubblicare integralmente.

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Rettifiche CU 2020: i chiarimenti Inps

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“In merito a notizie apparse sulla stampa circa presunti accertamenti derivanti da rettifiche delle Certificazioni uniche fiscali (CU) emesse dall’Istituto, si comunica che l’Inps nel 2020 ha rilasciato nei termini previsti dalla legge 19.600.000 certificazioni ad altrettanti beneficiari di prestazioni previdenziali”, si legge nella nota. “Di queste, come accade normalmente ogni anno, circa il 3% (620.000) è stato corretto per effetto di cause diverse sopravvenute successivamente al rilascio della certificazione originaria. Nel corso del mese di novembre a tutti quei beneficiari che non hanno prelevato telematicamente o tramite intermediari la rettifica della CU, circa 128.000, l’Istituto ha recapitato la consueta comunicazione di variazione per consentire il corretto adempimento di eventuali ulteriori obblighi dichiarativi. Pertanto, la trasmissione delle predette rettifiche di CU/2020 non deriva da alcun errore nelle procedure informatiche dell’Istituto, ma si tratta di ordinaria attività relativa agli obblighi dell’Inps in quanto sostituto di imposta e non sussiste alcuna campagna massiva di rettifica delle certificazioni fiscali rilasciate dall’Inps”.