risultati asta bot semestrale novembre 2024

Il 29 maggio 2024, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha collocato un BOT semestrale con scadenza 29 novembre 2024, codice ISIN IT0005596538. In questa asta, sono stati offerti titoli per un ammontare complessivo di 6 miliardi di euro. Il rendimento lordo di aggiudicazione è sceso sotto il 3,7%, segnando un rendimento del 3,648%.

Asta BOT semestrale novembre 2024: offerta e ammontare complessivo

Nell’asta del 29 maggio 2024, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha collocato tutti i titoli offerti per un totale di 6 miliardi di euro. Questo ammontare è stato interamente assorbito dal mercato, riflettendo una buona domanda per i titoli di Stato italiani nonostante le condizioni economiche globali variabili.

Domanda e rapporto di copertura

La domanda per i BOT con scadenza novembre 2024 è stata discreta, con richieste totali pari a 8,53 miliardi di euro. Questo ha portato il rapporto di copertura, che è il rapporto tra l’ammontare richiesto e quello offerto, a 1,42.

Asta BOT semestrale novembre 2024: rendimento e prezzo di aggiudicazione

Il rendimento lordo di aggiudicazione per questa asta è stato fissato al 3,648%. Questo rendimento risulta inferiore rispetto a precedenti emissioni.

Il prezzo di aggiudicazione è stato fissato a 98,189. Questo valore rappresenta il prezzo pagato dagli investitori per acquistare i BOT durante l’asta, prima dell’applicazione degli interessi che matureranno fino alla scadenza del titolo il 29 novembre 2024.

Regolamento e scadenza

Il regolamento del BOT semestrale, cioè la data in cui gli investitori devono effettuare il pagamento e riceveranno i titoli, è fissato per venerdì 31 maggio 2024.

I BOT collocati in questa asta scadranno il 29 novembre 2024. Alla scadenza, gli investitori riceveranno il valore nominale del titolo, che è di 100, oltre agli interessi maturati nel periodo.

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Confronto con aste precedenti

Confrontando questo rendimento del 3,648% con aste precedenti, possiamo osservare una leggera diminuzione, riflettendo probabilmente una maggiore stabilità percepita nel mercato o aspettative di politica monetaria più favorevoli.