come aprire un conto corrente a Malta
Cosa sapere prima di aprire un conto corrente a Malta (www.risparmioggi.it)

Malta continua ad attrarre professionisti italiani in cerca di un mercato del lavoro dinamico, un clima mite e la comodità dell’euro. Trovare una nuova casa dove vivere e firmare il contratto di lavoro, però, va di pari passo con l’esigenza di un conto corrente su cui accreditare lo stipendio. Le banche maltesi chiedono spesso documenti di residenza che chi è appena arrivato non possiede.

In questa guida spiegheremo come aprire un conto corrente a Malta, quando conviene aprire un conto locale, quali alternative online sono già pronte dall’Italia e quali obblighi fiscali restano verso il Fisco italiano.

Perché aprire un conto corrente a Malta (e perché può servirti un conto locale)

Il sistema bancario maltese è solido, regolato dalla Malta Financial Services Authority e pienamente integrato nel Single Euro Payments Area (SEPA).

Avere un IBAN maltese semplifica l’incasso dello stipendio, il pagamento di affitti o bollette intestate a proprio nome e l’accesso a prodotti di credito dedicati ai residenti.

Detto questo, bisogna ricordare che nell’Unione Europea l’“IBAN discrimination” è illegale: un datore di lavoro maltese non può rifiutare un IBAN italiano o olandese, e la Commissione UE ha avviato nuove procedure d’infrazione nel mese dicembre 2024 (nei confronti della Spagna) con l’intento di far rispettare questa regola.

Tradizionale o digitale, la scelta del conto dipenderà quindi dai servizi di cui hai davvero bisogno e dal tempo che puoi dedicare alla burocrazia.

Come aprire un conto corrente a Malta: requisiti aggiornati

Per aprire un conto in filiale ti serviranno:

  • Passaporto o carta d’identità;
  • Tax Identification Number (TIN) maltese;
  • Prova di indirizzo locale (bolletta o contratto d’affitto);
  • Talvolta, una “bank reference” della tua banca italiana.

Questi requisiti valgono soprattutto per i non residenti.

Dal lato normativo, il 2025 è l’anno in cui il nuovo pacchetto PSD3/PSR entra nella fase negoziale finale al Consiglio UE: le banche dovranno offrire onboarding totalmente digitale e maggiore trasparenza sulle commissioni, facilitando l’apertura da remoto.

In parallelo, Bank of Valletta (BOV) ha già esteso la video-identificazione e l’upload dei documenti via app, riducendo la necessità di recarsi in filiale.

Banche tradizionali maltesi: pro e contro

La già citata Bank of Valletta (BOV) rimane l’opzione più popolare per residenti e non. il conto corrente base non ha canone, ma i bonifici online costano da 1 € a 4 € e le carte di credito richiedono un income test.

BNF Bank richiede invece la prova di residenza per attivare il “Salary Package” (750 € di stipendio mensile accreditato) e applica un canone semestrale se il saldo scende sotto i 150 €. Oltre alla prova di reddito, può richiedere anche un deposito vincolato.

MeDirect si è affermata come banca retail dopo anni dedicati agli investimenti: offre conti di risparmio ad alto rendimento e onboarding al 100% digitale, anche per chi non ha ancora un indirizzo sull’isola.

I punti di forza delle banche locali sono l’accesso a mutui, scoperti di conto e prestiti personali. I punti deboli restano le pratiche KYC molto scrupolose e commissioni non sempre competitive sui bonifici extra-SEPA.

Fiscalità italiana e costi da mettere a budget

Anche un conto maltese va indicato nel quadro RW della dichiarazione dei redditi se il saldo supera i 15.000 € in qualsiasi momento dell’anno o se la giacenza media è oltre 5.000 €.

Superata quest’ultima soglia, si paga l’Ivafe: 34,20 € l’anno, invariata nella Legge di Bilancio 2025.

Infine, i bonifici SEPA in euro restano generalmente gratuiti o equiparati ai bonifici domestici, mentre i prelievi ATM sull’isola possono costare da 0,50 € a 2 €, a seconda dell’emittente della carta e della banca proprietaria dello sportello.

Nel 2025 aprire un conto a Malta è quindi molto più semplice grazie all’onboarding digitale spinto da PSD3 e alla concorrenza delle banche online. La scelta migliore finale sarà quella che bilancia comodità, costi e necessità future.

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