Un nostro amico lettore ci ha mandato una mail con questa domanda: “cosa succede agli ETF acquistati in caso di fallimento di una banca? E se invece a fallire dovesse essere il fondo comune? Mi è venuto questo dubbio alla luce del fallimento della Silicon Valley Bank e delle recenti notizie sulla crisi del Credit Suisse. Non nascondo di non aver mai prestato attenzione a queste correlazioni nonostante nel mio portafoglio di investimento siano presenti sia ETF che fondi comuni di investimento“.

E’ evidente che il nostro amico lettore è arrivato a chiedersi cosa avviene agli ETF e ai fondi comuni se una banca fallisce in scia alle preoccupazioni su un possibile effetto domino innescato dai recenti fallimenti bancari in Usa. Nulla di strada, anzi riteniamo che, proprio in questi giorni, molti amici detentori di ETF e fondi comuni si stiano ponendo lo stesso dilemma.

E’ umano che dubbi simili siamo molte frequenti nelle fasi di paura come quella in corso e quasi assenti quando i mercati finanziari sono tranquilli. Quindi chiunque si stia oggi chiudendo cosa avviene agli ETF e ai fondi quando una banca fallisce, non deve sentirsi in imbarazzo.

Detto questo diamo subito una risposta al nostro amico e a tutti gli amici investitori che, dopo lo scoppio delle bombe SVB e Credit Suisse, sono alle prese con dilemmi simili.

Il dubbio, in realtà, è duplice e ha natura diversa. Da un lato, infatti, c’è il destino degli ETF comprati presso la banca che fallisce mentre dall’altro c’è il destino dei fondi comuni nel caso in cui a fallire siano proprio loro!

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Cosa succede agli ETF comprati da una banca che fallisce

In caso di fallimento della banca agli investimenti effettuati presso quella banca non succede nulla a meno che questi investimento non siano in azioni o obbligazioni della stessa banca (quindi se si tratta di azioni e bond di altre banche non ci sono conseguenze).

Fondamentalmente quindi, si rischia solo la liquidità che è presente sul conto corrente, la quale comunque in Italia è tutelata fino a 100.000 euro (se la banca aderisce al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi che assicura una copertura fino a 100.000 euro per singolo cliente) oppure fino a 20.000 euro nel caso delle SIM.

Sotto questo punto di vista, quindi, non ci sono problemi.

Cosa succede se fallisce il fondo comune

Vediamo ora la seconda situazione: a fallire è il fondo comune. Investendo in questo strumento, si acquistano quote di un asset che investe in uno o più strumenti finanziari, i quali non possono fallire a differenza della società di gestione del fondo (a proposito qui trovi i migliori gestori patrimoniali 2023).

Se questa società dovesse subire un default, comunque non si perde il diritto alle quote di investimento che semplicemente verrebbero rimborsate al valore di mercato registrato al momento del fallimento.

Quindi, e con questo tranquillizziamo l’amico lettore che ha sollevato il dubbio: un fondo di investimenti non può fallire ma può ovviamente fallire la società di gestione.

Ora sui mercati il rischio di defaut esiste per tutti. Esiste per l’emittente di un’azione, per l’emittente di obbligazioni e anche per chi emette i titoli di stato. Tuttavia i fondi comuni diversificano i loro investimenti e quindi l’ipotesi che l’intero investimento vada a pezzi è molto remora visto che dovrebbero fallire tutti.

Chi decide di comprare ETF non è teoricamente esposto al rischio emittente o al fallimento della SGR visto che dietro la quotata acquistata c’è un paniere di titoli di cui la banca depositaria garantisce l’esistenza.

Quindi anche nel caso in cui dovesse fallire l’emittente, è quasi assodato che non succede nulla all’investimento essendo il patrimonio secretato.

E con questo riteniamo di aver risposto ad entrambe le domande che l’amico lettore ci ha posto.