L’industria europea del risparmio gestito torna a singhiozzare. Dopo i buoni segnali che pure si erano visti nel mese di gennaio, a febbraio la raccolta dei fondi comuni è stata condizionata soprattutto dai deflussi.

Stando a quanto si può leggere nell’ultimo report dell’EFAMA nel mese di febbraio sia i fondi aperti che i fondi alternativi (FIA) hanno messo in evidenza afflussi netti per complessivi 2 miliardi di euro. Si tratta di un dato in fortissima diminuzione rispetto a quello del primo mese dell’anno quando gli afflussi erano stati pari a 29 miliardi di euro. E’ evidente che la prudenza abbia impattato tantissimo su questa area di mercato.

Tra le causa alla base del nervosismo che ha caratterizzato il comparto del risparmio gestito ci sono i soliti timori per la difficoltà delle banche centrali a gestire il ribasso dell’inflazione a cui si sono poi aggiunte le preoccupazioni connesse al rischio recessione.

Un mix di paure (con sullo sfondo le politiche monetarie ultra rigorose delle banche centrali) che non ha lasciato scampo ai fondi comuni.

Secondo Bernard Delbecque, senior director for economics and research dell’EFAMA, dopo il forte rimbalzo che è avvenuto a gennaio, a febbraio le vendite nette di fondi aperti hanno registrato una brusca diminuzione a causa delle “forti preoccupazioni per le prospettive di crescita globale e per l’inflazione di base vischiosa” che hanno indotto gli investitori ad assumere un approccio più cauto sugli investimenti.

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Raccolta fondi comuni a febbraio 2023: il dettaglio

A livello settoriale la tendenza è quella della flessione sia pure in misura diversa a seconda della tipologia di fondo.

Per quello che riguarda i fondi aperti fondi aperti, c’è stato un vero e proprio crollo della raccolta che è passata dai 43 miliardi di gennaio ad appena 3 miliardi di euro di febbraio. I fondi a lungo termine, con esclusione di quelli del mercato monetario, hanno messo in evidenza afflussi netti per 15 miliardi di euro, decisamente sotto ai 54 miliardi di gennaio 2023. 

Per quello che invece riguarda le singole asset-class ecco quale è stato il podio:

  • fondi obbligazionari: 15 miliardi di afflussi, in ribasso dai 29 miliardi del mese di gennaio
  • fondi azionari: 2 miliardi di afflussi, in fortissimo calo dai 23 miliardi del mese precedente.
  • fondi multi-asset: deflussi per 5 miliardi di euro contro gli afflussi netti per 2 miliardi di euro di gennaio

E’ andata male anche ai fondi monetari che hanno chiuso il mese di febbraio con deflussi netti per 12 miliardi di euro, in linea con l’andamento del mese precedente.

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Ad andare meno peggio sono stati i fondi alternativi che dopo avere registrato a gennaio deflussi monstre per 14 miliardi di euro, a febbraio hanno rimediato deflussi per un “solo” miliardo di euro.