Sempre più risparmiatori sono tentati dal comprare ETF che investono sul mercato indiano. Dimostrazione di questa tendenza, è l’alto volume di ricerche che espressioni come ETF India hanno su internet. Probabilmente anche tu sarai arrivato a questa guida cercando sul web informazioni sui migliori ETF India quotati su Borsa Italiana.

Ebbene sei nel posto giusto perchè in questo articolo parleremo proprio di come investire nella Borsa Indiana attraverso gli ETF e dei migliori ETF India che si possono comprare oggi su Borsa Italiana. A differenza di altri ETF che investono su particolari categorie di asset, come ad esempio la Cannabis, i fondi che investono sulla Borsa Indiana sono ben rappresentati a Piazza Affari. Su Borsa Italiana, infatti, è possibile comprare ETF Amundi e ETF Lyxor per investire nell’azionariato italiano. L’area, quindi, è ben presidiata. Si tratta di capire quale sia il fondo che conviene di più.

Direi che a questo punto, si può iniziare questo viaggio in Oriente che ci porterà a conoscere gli ETF India e a capire perchè anche tanti risparmiatori italiani guardano ai fondi che investono sugli indici di borsa indiani.

Perchè investire in India oggi

Investire in India

Indirettamente, investire in ETF India significa scommettere sulla crescita del paese asiatico. L’India non è certo la Cina (a proposito qui trovi i migliori ETF Cina quotati su Borsa Italiana) ma anche il tasso di crescita di New Delhi non è affatto male.

Due i punti di forza dell’economia indiana: il forte sviluppo industriale e il boom dello sviluppo informatico. Un’informazione per rendere ben chiare le prospettive dell’economia indiana: ad oggi sono tantissime le compagnie americane ed europee che si sono rivolte ad imprese indiane per lo sviluppo dei software ma anche per la produzione di materiale commerciale e per i servizi di customer care.

Se il mondo evolve verso un crescente utilizzo della tecnologia, investire in India diventa un’interessante strada da percorrere per sfruttare questo mega-trend.

Ovviamente per soluzioni a tua disposizione per investire in India sono tantissime. Essendo questo un sito di risparmio, l’attenzione sarà rivolta alla borsa indiana.

Investire sulla Borsa Indiana con gli ETF

Ci sono tanti modi per investire sulla Borsa Indiana. Quello più semplice è comprare azioni di società quotate. Questa strada è ideale per gli investitori professionisti ma lo è meno per i risparmiatori retail. Questi ultimi possono investire sulla Borsa Indiana attraverso gli ETF.

Vero è che ci sono anche i fondi di investimento a gestione attiva per investire sull’azionariato indiano ma quelli a gestione passiva sembrano essere più apprezzati. Il motivo di questa alto appeal da parte degli investitori non riguarda il rendimento. Addirittura, a voler essere precisi, il rendimento del 53% dei fondi di investimento tradizionali (quelli che si possono comprare in banca per intendersi) ha battuto quello degli ETF nel 2020.

Nonostante questo, però, sono gli ETF lo strumento migliore per investire sulla Borsa Indiana perchè solo questi garantiscono una certa costanza mentre le performance della gestione attiva sono più volatili.

Tale difformità è frutto delle differenze tra fondi comuni e ETF.

ETF India come funzionano

I fondi gestione passiva che investono sulla Borsa Indiana funzionano come qualsiasi altro tipo di ETF. Puoi trovare informazioni a riguardo nella guida su come comprare e vendere ETF anche online. Anche le imposte da pagare sono le stesse e in questo caso la guida di riferimento è quella sulla tassazione ETF 2021.

Premesso questo, i fondi a gestione passiva che investono sul mercato indiano consentono un buon livello di diversificazione dei risparmi e garantiscono liquidità a costi contenuti.

Tecnicamente gli ETF India sono fondi che replicano l’andamento di un indice di borsa indiana come ad esempio il Nifty 50 e l’MSCI India.

Il primo è composto dalle più importanti 50 aziende indiane. I settori presenti sono in tutto 22. Netta il predominio del comportato dei servizi finanziari che ha un peso pari ad oltre il 35%. A seguire c’è il comparto IT con il 17% e quello tecnologico con il 15%.

L’indice MSCI India, invece, è formato da 86 titoli e presenta una diversificazione più ampia rispetto a quella del precedente paniere. Il settore dei servizi finanziari è quello predominante ma, in questo caso, pesa solo per il 23% del totale.

Considerando l’espansione dell’economia indiana, negli ETF India sono presenti anche azioni di società famose a livello mondiale.

Un esempio, in tal senso, è il colosso automotive Tata che oramai vanta asset e partecipazioni in settori molto diversi tra loro. Tata è una delle più importanti case automobilistiche a livello globale.

Ma anche le società finanziarie sono ben rappresentate in alcuni ETF India. Una presenza fissa è HDFC Bank, colosso con oltre 100 mila dipendenti in tutto il mondo.

Negli indici della borsa indiana su cui investono molti ETF dedicati al mercato indiano, c’è anche il gigante industriale Reliance Industries. Quest’ultimo è presente sia nell’indice indici MSCI India che in quello Nifty 50. In entrambi i casi vanta un peso consistente sul totale.

ETF India Borsa Italiana

ETF India Borsa Italiana

Come già anticipato in precedenza, su Borsa Italiana sono quotati ETF India. In questo paragrafo vedremo quali sono attualmente i migliori mettendo in evidenza per ognuno le caratteristiche più importanti.

Il fatto che su Borsa Italiana ci sono ETF India avvicina il risparmiatore alla lontana Asia. Potendo comprare ETF sul mercato, la possibilità di investire in India diventa alla portata di tutti.

Se non vuoi usare i fondi di investimento tradizionale, i migliori ETF per investire sulla Borsa Indiana sono:

ETF Lyxor Msci India – ISIN FR0010361683, Ticker INDI

ETF Lyxor Msci India

Si tratta di un ETF a replica sintetica che riproduce l’andamento dell’indice MSCI India. Prodotto ad accumulazione, non prevede la distribuzione di dividendi. Tra tutti gli ETF India quotati su Borsa Italiana, Lyxor Msci è quello più conosciuto dai risparmiatori. Questo primato si spiega alla luce dell’ampiezza del fondo stesso che oramai può vantare una capitalizzazione pari a 600 milioni di euro.

I costi annui di gestione dell’ETF Lyxor Msci India sono dello 0,86%. Un livello alto ma comunque in linea con quello degli altri fondi a gestione passiva che investono sullo stesso sottostante. Nel 2014 l’anno più redditizio dell’ETF con rendimento del 37,56%. Il peggiore anno, invece, è stato il 2018 quando il rendimento ha segnato un -4,40%.

ETF Amundi Msci India – ISIN LU1681043086

Altro strumento da inserire nella lista dei migliori ETF India che ci sono su Borsa Italiana, è Amundi Msci India. Si tratta di un fondo a replica sintetica che riproduce l’andamento dell’indice indiano Msci India (lo stesso di prima). L’ETF presenta una politica di distribuzione ad accumulazione e di conseguenza non è prevista la distribuzione di rendimenti annui ma il reinvestimento automatico degli stessi.

L’indicatore sintetico di costo è dello 0,805 annuo. L’anno migliore dell’ETF Amundi Msci India è stato il 2014 quando il rendimento strappato fu pari al 38,25%. La performance peggiore, invece, nel 2018 con un calo della prestazione del 4,19%.

Caratteristica peculiare di questo ETF è l’alta volatilità. Negli ultimi 10 anni, infatti, la volatilità è stata del 20%.

ETF Xtrackers Nifty 50 Swap – ISIN LU0292109690 e Ticker XNIF

ETF Xtrackers Nifty 50 Swap

Terzo fondo che può essere ritenuto uno dei migliori ETF India presenti su Borsa Italiana , è lo strumento denominato Xtrackers Nifty 50 Swap. Come dice la stessa denominazione, in questo caso il fondo investe sull’indice Nifty 50 che, rispetto ad Msci è meno diversficato.

Il fondo è attivo da luglio 2007 e presenta un costo annuo è dello 0,85%. L’ETF, a replica sintetica, presenta una politica di distribuzione ad accumulazione. La valuta di denominazione è il dollaro Usa mentre il patrimonio totale è di poco superiore ai 100 milioni.

Investire in ETF India conviene?

Nei paragrafi precedenti abbiamo visto quali sono i migliori ETF India presenti su Borsa Italiana. Alcuni sono più convenienti rispetto ad altri ma in generale possiamo dire che tutti offrono un rendimento interessante.

A prescindere dal tipo di prodotto, investire in ETF India conviene o no? Sicuramente impegnare tutto il capitale per investire nei mercati emergenti, come è il caso dell’India, è una pessima idea ma allocare sugli emergenti parte del proprio capitale è invece una buona soluzione di asset allocation.

Tra i fattori che suggeriscono di investire in ETF India, c’è certamente quello economico. L’India oggi è uno dei paesi a più alto tasso di crescita. Punto di riferimento tra gli emergenti, New Delhi registra da tempo una variazione del PIL annuo molto ampia. Secondo recenti studi, la crescita dell’economia indiana è parallela a quella cinese. Pechino sale di più ma il PIL indiano si muove a ruota. Considerando anche l’enorme capitale umano e l’attenzione per le tecnologie che caratterizza l’Asia, le previsioni sul futuro dell’India non possono che essere positive.

Investire in ETF India, però, presenta anche dei rischi. Alcuni sono strutturali e altri derivano dalla situazione socio-economica del paese.

Tra i primi c’è il rischio cambio. Gli ETF India, investendo in società indiane, sono molto esposti al rischio cambio tra rupia e euro.

ATTENZIONE >>> Non ha alcuna importanza se l’ETF è denominato in Euro o in Dollari (nel paragrafo sugli ETF India migliori abbiamo parlato di entrambe le situazioni) poichè comunque il sottostante è espresso in rupia e quindi il rischio ci sarà sempre. Vero è che quando la rupia si rafforza sull’Euro avrai un guadagno ma quando invece è l’Euro a rafforzarsi dovrai fare i conti con una perdita e con la diminuzione del valore dell’ETF. Per la cronaca negli ultimi anni la rupia si è molto svalutata nei confronti della Moneta Unica.

Tra i secondi ci sono invece le note diseguaglianze che caratterizzano da sempre la società indiana. Parliamo di un paese in forte sviluppo si ma all’interno del quale ci sono impressionanti sacche di povertà. Una parte molto consistente della popolazione vive in povertà, non ha accesso all’istruzione e neppure a cure sanitarie. Intere aree del paese sono del tutto estranee allo sviluppo e questo potrebbe, prima o poi, essere un problema.