E’ meglio investire in ETF o in fondi comuni? Per un risparmiatore consapevole domande come questa sono all’ordine del giorno. Capire dove conviene di più investire significa poter attuare una allocazione più accorta dei propri risparmi.

Il dubbio se è meglio investire in ETF o in fondi comuni è legittimo se si considera che i due strumenti di investimento hanno caratteristiche molto simili tra loro. 9 elementi caratteristici su 10 sono uguale ed è per questo motivo che, molto spesso, risparmiatori alle prime armi sono portati a fare confusione mettendo così a rischio il loro capitale.

ETF e fondi comuni di investimento: principali analogie

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Le somiglianze tra gli ETF e i fondi comuni di investimento sono tantissime e sarebbe impossibile elencarle tutte. Limitandoci alle principali similitudini, si possono citare l’analoga struttura a insieme di azioni (o altri asset come le obbligazioni) e la possibilità di comprare ETF e fondi comuni attraverso gli stessi canali di vendita ossia piattaforme online o società di intermediazione.

Al pari dei fondi comuni di investimento, poi, gli ETF che investono in indici di borsa, consentono al risparmiatore di avere accesso in modo agile ad un mercato o ad un settore specifico. E’ possibile operare direttamente da casa attraverso computer.

ETF e fondi comuni di investimento: principali differenze

Tra le principali differenze tra ETF e fondi comuni ci sono quelle riguardanti le tempistiche di elaborazione degli ordini. Mentre è possibile comprare ETF su Borsa Italiana durante tutta la durata della seduta (al pari di come avviene con le singole azioni), comprare e vendere fondi comuni di investimento è più complesso in quanto le operazioni su questi strumenti finanziari sono elaborate una volta al giorno. Questo limite può essere un problema per il risparmiatore. Infatti l’investitore potrebbe avere urgenza di procedere ad una vendita improvvisa, ma non può operare proprio perchè le operazioni in fondi comuni sono elaborate una volta al giorno.

Proprio da questa differenza, si può dedurre la prima utile indicazione per capire dove sia meglio investire. Se il risparmiatore punta all’esecuzione di strategie trading in tempo reale, allora investire in ETF conviene nettamente di più rispetto ai fondi comuni. Ad esempio, operando in tempo reale, si possono cogliere interessanti occasioni con gli ETF petrolio o con gli ETF/ETC oro migliori.

Altra differenza tra i due strumenti riguarda il profilo di indicizzazione. Mentre quasi tutti gli ETF si presentano come fondi indicizzati, tra i fondi comuni (azionari o obbligazionari) appena il 5% è indicizzato.

Meglio investire in ETF o fondi comuni?

Come ogni risparmiatore consapevole avrà certamente capito, scegliere di investire in ETF o in fondi comuni dipende anzitutto da quelle che sono le proprie esigenze. Accanto ai punti di vista ci sono però dei motivi oggettivi per cui per tanti investitori, gli ETF che investono in indici sono da preferire. Questi particolari fondi, infatti, costano di meno. Secondo alcune rilevazioni la percentuale di spesa media annua degli ETF che investono in indici è più bassa rispetto a quella dei fondi comuni di investimento indicizzati.

Non c’è da stupirsi se per molti risparmiatori investire in ETF conviene di più dei fondi comuni visto e e considerato che allo 0,98% di spesa media annua dei fondi comuni si oppone lo 0,56% medio di spesa degli ETF (dati Morningstar). Il costo più contenuto, quindi, è uno degli elementi che impatta sulla scelta.

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Quando conviene di più investire in ETF

Ci sono delle situazioni in cui conviene di più investire in ETF e altre in cui non ci sono differenze tra ETF e fondi comuni. In un caso investire in ETF è assolutamente raccomandabile: se il risparmiatore ha deciso di investire una grossa somma di denaro in un colpo solo. Ad esempio se l’investitore ha a disposizione 10000 euro per i suoi investimenti e vuole effettuare una sola operazione, allora gli ETF fanno al suo caso (è questa una situazione limite poichè quando ci si chiede dove investire 10000 euro o somme più ampie si dovrebbe tenere ben a mente il principio della diversificazione).

E nel caso in cui il risparmiatore abbia solo un piccolo budget mensile da dedicare agli investimenti? In una situazione di questo tipo è meglio usare un classico fondo comune. Sempre il fondo comune conviene di più rispetto agli ETF se il risparmiatore è un investitore occasionale ossia entra in gioco senza soluzione di continuità ma di tanto in tanto (quando possibile anche dal punto di vista finanziario).

ETF e fondi comuni si equivalgono se l’obiettivo è quello di replicare un indici di grandi dimensioni. In questo caso, infatti, il risultato della scelta è praticamente simile.

Quando non conviene investire in ETF

Ci sono dei casi in cui proprio non conviene investire in ETF. Ad esempio se la scelta è tra ETF che replicano mercati di nicchia, è decisamente preferibile lasciar perdere e guardare ai fondi comuni. I settori di nicchia, infatti, per loro definizione possono essere caratterizzati da alta volatilità e questo può essere un problema per il risparmiatore.

In conclusione, quindi: scegliere tra ETF e fondi comuni non è semplice ma adottando i giusti accorgimenti il risparmiatore può trovare il prodotto più adatto alle sue esigenze.