Domani 26 ottobre è previsto il consueto appuntamento mensile con l’asta di BTP€i, i titoli di stato che sono indicizzati all’inflazione europea. La vera notizia è che contrariamente a quello che avviene solitamente, ad essere oggetto di collocamento non sarà un solo BTP€i ma ben 2 (uno a 10 anni e uno a 5 anni)! Doppia occasione, quindi, per chi è alla ricerca di investimenti sicuri dietro i quali proteggersi dall’inflazione.

Oltre ai due BTP€i sempre domani è anche previsto il collocamento di una nuova tranche del BTP Short Term. Questo affiancamento non rappresenta invece una novità visto che fin dal passaggio dagli CTZ agli Short Term, il nuovo titolo è stato sempre emesso assieme ai BTP indicizzati all’inflazione europea.

Prima di rispondere alla domanda che dà il titolo a questo post, riassumiamo brevemente le caratteristiche dei due BTP€i che domani saranno i protagonisti sul fronte aste titoli di stato. Minimo comun denominatore delle due emissioni è il fatto che esse riguardino nuove tranche di titoli già in corso di emissione.

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BTP€i scadenza 15 maggio 2026 ISIN IT0005415416

La tranche del primo BTP indicizzato all’inflazione europea in asta domani 26 ottobre è la quindicesima.

Il titolo è stato emesso per la prima volta il 29/06/2020. La data di scadenza è il 15/05/2026 (la durata è quindi di 5 anni) mentre la cedola corrisposta è pari allo 0,65%.

La forchetta di emissione non è eccessivamente larga essendo compresa tra un minimo di 500 milioni di euro e un massimo di 750 milioni.

BTP€i scadenza 15 maggio 2033 ISIN IT0005482994

Il secondo BTP indicizzato all’inflazione europea in asta domani 26 ottobre è più giovane. Si tratta della decima tranche del titolo emesso per la prima volta il 15/11/2021 e in scadenza il 15/05/2033 (durata 10 anni).

La cedola offerta è pari allo 0,1% con data di pagamento il 15/11/2022. L’ammontare dell’offerta è identico a quello del BTP€i 2026 ossia minimo 500 milioni di euro e massimo 750 milioni di euro.

Il prezzo di aggiudicazione di entrambi i titoli sarà reso noto al termine dell’asta con comunicato stampa del MEF.

Il regolamento dei titoli assegnati sarà invece effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d’interesse dal giorno successivo alla data di decorrenza della cedola in corso al giorno di regolamento. Sarà compito della banca d’Italia, alla luce del Coefficiente di Indicizzazione riferito al giorno di regolamento, provvedere ad effettuare il calcolo dei controvalori relativi al capitale sottoscritto e ai dietimi da versare.

BTP€i in asta domani 26 ottobre 2022: considerazioni

I due titoli indicizzati all’inflazione in asta domani sono entrambi a sconto. Il BTP€i scadenza maggio 2026, considerando quelli che sono gli attuali prezzi di mercato, implica un rendimento reale dell’1,32%. Non è male ma di questi tempi nulla può nel confronto con il BTP tradizionale di pari durata che invece offre un rendimento del 3,60%.

Situazione più o meno uguale anche per l’altro BTP€i quello con durata 10 anni. Le attuali quotazioni del BTP€i scadenza 15 maggio sono a super-sconto rispetto al valore nominale. Siamo a circa 78 centesimi, valore che implica un rendimento reale del 2,6%. Il confronto con i titoli di stato tradizionali è impietoso visto che il BTP a 10 ani vanta un rendimento reale del 4,6%.

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Cosa fare quindi? Sicuramente i due BTP indicizzati all’inflazione europea non sono un grande argine contro l’inflazione. Ma non è solo questo il punto. Stiamo parlando di titoli che sono indicizzati all’inflazione europea e non quella italiana. Questo è un elemento di cui tenere conto perchè oramai da alcuni mesi l’inflazione in Italia sarà si alta (nessun lo può mettere in dubbio) ma è comunque inferiore a quella dell’Eurozona.