Come previsto il 6 luglio ha avuto inizio il collocamento del nuovo BTP Futura luglio 2030. Come era nelle attese il Tesoro ha reso note le cedole minime garantite nel pomeriggio dello scorso venerdì. Le indicazioni sui tassi minimi sono un’informazione essenziale per capire se il BTP Futura Luglio 2020 conviene o no.

Come tutti gli addetti ai lavori sanno, quando un risparmiatore cerca informazioni su qualsiasi emissione di strumenti di investimento, due sono le domande che tende a porsi. La prima, come detto, riguarda la convenienza e la seconda i vantaggi e gli svantaggi.

In questo caso specifico, le domande saranno di questo tipo: il nuovo BTP Futura luglio 2020 conviene o no? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del BTP Futura? Questi due interrogativi sottintendono una terza domanda che è alla base di tutto: investire in BTP Futura presenta più pro oppure più contro?

Prima di dare una risposta a questi interrogativi, consiglio di leggere la guida al BTP Futura 2020 dove sono contenute tutta una serie di informazioni su cedola, premio fedeltà e caratteristiche. E’ infatti scontato che non puoi capire se conviene o no investire senza conoscere nel dettaglio il prodotto (scheda informatica completa BTP Futura). Questo discorso vale sempre ma vale soprattutto in questo caso visto e considerato che l’emissione del BTP Futura luglio 2020 è la prima di questo tipo e il prodotto stesso si configura come una novità nella vasta gamma di titoli di stato disponibili.

Cedola BTP Futura luglio 2020 conviene o no?

Nel pomeriggio del 3 luglio, il Tesoro ha comunicato codice ISIN e ammontare delle tre cedole minime garantite del BTP Futura Luglio 2020. Il codice identificativo del nuovo bond ideato per i risparmiatori retail è ISIN: IT0005415283. Per quello che riguarda i tassi minimi garantiti, invece, per i primi 4 anni il livello è stato fissato all’1,15%. In questo articolo puoi trovare le indicazioni complete sui tassi minimi garantiti del nuovo BTP Futura luglio 2020.

Allo stesso link trovi le previsioni e proprio confrontando i tasso minimi garantiti con quelle che erano le stime, puoi subito notare come le cedole abbiano nettamente deluso le attese degli analisti. Il rendimento medio sui 10 anni è in linea con quello del BTP scadenza 2030 (il confronto avviene per forza con titolo di stato ordinari della stessa durata). Questo bond offre una cedola pari all’1,35% e si può comprare sul secondario a 101,70, poco sopra la pari. Ad oggi il BTP scadenza 2030 può fare incassare al risparmiatore un tasso annuo effettivo lordo dell’1,33% con minusvalenza alla scadenza. A conti fatti, quindi, il rendimento del BTP scadenza 2030 sul secondario è in linea con quello medio garantito del BTP Luglio 2020.

Proprio perchè la differenza tra i rendimenti è frazionale, le cedole del BTP Futura luglio 2020 non sono particolarmente convenienti. In altre parole se stai pensando di comprare il nuovo bond retail per le cedole minime garantite offerte, allora il BTP Luglio 2020 non conviene più di tanto.

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Oltre all’ammontare dei tassi minimi garantiti c’è un secondo elemento che dovrebbe essere tenuto in considerazione nel momento in cui il risparmiatore è chiamato a decidere se comprare o no. Questo fattore è il premio fedeltà (attenzione ai casi in cui si può perdere). Già oggi si sa che tale parametro ha un valore minimo garantito che è pari all’1% del capitale investito. Questa percentuale può salire fino al 3% tenendo conto della media del tasso di crescita annuale del Prodotto interno lordo dell’Italia.

BTP Futura luglio 2020: atteso un rendimento consistente

Le previsioni che circolano tra gli analisti, convergono tutte su un unico scenario: per spingere gli investitori a sottoscrivere il prodotto, il BTP Futura non potrà non offrire un rendimento consistente.

Difficile per ora dire a quanto potrebbe ammontare questo rendimento. Un utile punto di riferimento potrebbe essere il premio previsto dall’ultima emissione del BTP Italia. Il titolo con scadenza giugno 20225 vantava un rendimento lordo a scadenza pari al 1,56% (valore che includeva anche il premio fedeltà di 80 cent sopra il valore nominale di rimborso) vale a dire 25 punti base in più rispetto al rendimento del BTP 1,45% scadenza maggio 2025 quotato sul mercato secondario.

Alla luce di tali indicazioni e considerando che adesso si tratta di investire a 10 anni, ci si potrebbe attendere per il BTP Futura 2020 almeno 60 ma anche 70 punti base in più di rendimento rispetto al BTP 0,95% scadenza agosto 2030 che vanta un tasso dell’1,4%. Quindi il BTP Futura potrebbe offrire un rendimento del 2% almeno che sarebbe certamente conveniente rispetto a quello dei BTP in quotazione sul secondario.

BTP Futura luglio 2020: vantaggi e svantaggi

Prima di comprare il BTP Futura (qui trovi tutte le info sulle modalità di acquisto anche online) è sacrosanto fare il classico confronto tra vantaggi e svantaggi. Sono più i pro o i contro?

Tra i vantaggi innegabili, c’è la presenza di un premio fedeltà che ricorda da vicino l’analogo bonus previsto per il BTP Italia. Il premio fedeltà è un vantaggio che premia chi compra il titolo e lo mantiene fino alla scadenza.

Ci sono però delle differenze rispetto al meccanismo alla base del BTP Italia che, come dimostrato dall’emissione con scadenza maggio 2025, è certamente molto apprezzato dai risparmiatori. Il premio fedeltà del BTP Futura è compreso tra l’1 e il 3% mentre quello del BTP Italia è pari allo 0,8% annuo. Questa è una differenza di cui tenere conto.

Anche il meccanismo di calcolo della cedola potrebbe non convincere e quindi profilarsi come uno svantaggio. Con il BTP Italia la cedola è legata all’inflazione e quindi può anche aumentare. Con il BTP Futura, invece, essa è solo crescente. Anche in questa caratteristica si vede il tentativo del Tesoro a far si che i risparmiatori che hanno decido di comprare, mantengano il titolo fino alla scadenza.

Per questo motivo le cedole che verranno distribuite all’inizio saranno più basse per poi aumentare nel tempo. Anche questo aspetto potrebbe apparire come uno svantaggio all’investitore.

BTP Futura conviene ai risparmiatori italiani?

Il BTP Futura è lo strumento di investimento ideale per i piccoli risparmiatori? Guardando al messaggio lanciato dal MEF non sembrano esserci dubbio sulla risposta da dare a questo interrogativo. Se la risposta è affermativa allora ne consegue che il BTP Futura conviene ai piccoli risparmiatori. Ma le cose stanno davvero così? Chi è solito investire i risparmi in modo tradizionale dovrebbe davvero fare un pensierino al nuovo titolo?

Fermo restando che il BTP Futura possa essere comunque considerato un modo per diversificare i proprio risparmi, da qui ad avere una fiducia cieca ce ne passa.

Sicuramente il BTP Futura si configura come una forma per intercettare la liquidità delle famiglie vale a dire l’unica ricchezza che è presente in Italia. L’obiettivo del Tesoro, già abbozzato con il BTP Italia, è quello di spingere il risparmio privato dai conti correnti e dai conti deposito verso il debito pubblico italiano.

Obiettivo finale: portare la concentrazione del debito nelle mani delle stesse famiglie italiane. Si tratta di un disegno molto ambizioso e solo il tempo dirà se è attuabile. Logicamente tale quota resterà sempre una porzione minoritaria visto l’enorme ammontare del debito pubblico.