L’asta BTP di domani 14 marzo 2023 non solo è molto composita ma presenta soluzioni molto diverse tra loro e quindi in grado di rispondere ad esigenze di investimento estremamente differenti. Questo è il primo particolare che balza all’occhio in vista dell’emissione di domani (la prima del mese di marzo).

Non potrebbe essere diversamente visto che tra i 4 titoli che verranno collocati ci sarà sia una scadenza a 3 anni (e in questo caso abbiamo a che fare con una nuova emissione fresca fresca) che una scadenza a…50 anni! Considerando che ci sarà anche un settennale, l’asta di domani può tranquillamente essere definita a breve-medio-lungo e lunghissimo termine.

Come dovrebbe quindi comportarsi un investitore dinanzi ad un cos’ ampio ventaglio di scelte? Tanto per iniziare è necessario evitare di andare nel panico indotto dall’eccessiva offerta e poi è sufficiente mettere sul tavolo i 4 titoli in emissione (il quarto è la riapertura del BTP Green), analizzarli (soprattutto in relazione alle previsioni di rendimento) e scoprire quale si addice di più alla propria situazione. Ad esempio è palese che il BTP a 3 anni è adatto per un investimento familiare (la questione, però, è capire se protegge o meno dall’inflazione) come è pure palese che esporsi sul matusalemme BTP 2072 significa poter rinunciare a lungo ad una certa liquidità (e non tutti possono farlo).

Premessa finita. Possiamo ora passare in rassegna i 4 titoli che saranno i protagonisti dell’asta BTP di domani 14 marzo 2023.

Asta BTP domani 14 marzo 2023: il programma

L’ammontare complessivo fissato dal Tesoro per l’asta di domani è immenso (minimo 8 miliardi e massimo 9,5 miliardi). Non potrebbe essere diversamente visto che ci sono 4 titoli tra cui una nuova emissione. Ecco di chi si tratta:

  • BTP 15 aprile 2026 (3 anni): cedola 3,80%, prima tranche (ISIN ancora da assegnare)
  • BTP 15 dicembre 2029 (7 anni): cedola 3,85%, nona tranche (ISIN  IT0005519787))
  • BTP Green 30 aprile 2035: cedola 4%, quarta tranche (ISIN IT0005508590)
  • BTP 1 marzo 2072 (50 anni): cedola 2,15%, seconda tranche (ISIN IT0005441883)

Come sempre per maggiori informazioni (tipo l’ammontare massimo e minimo di ogni titolo) rimandiamo alle tabelle presenti alla pagina sulle prossime aste BTP.

Come detto l’elenco comprende una nuova emissione. Non si tratta di una sorpresa visto che nel programma emissioni BTP del primo trimestre 2023 c’era un triennale che nè a gennaio e nè a febbraio era stato emesso e quindi marzo era inevitabile.

Fatte le presentazioni, possiamo ora occuparci di rendimenti e targhettizzazione dei titoli (l’aspetto che più interessa gli amici investitori).

BTP a 3 anni VS BTP a 7 anni: dove è meglio investire?

BTP triennale quindi un titolo a corto raggio. La cedola assegnata dal Tesoro è del 3,8% che non è niente male…in tempi di eccezionalità accettabile. Il problema è che, oggi, la situazione è di eccezionalità non accettabile. In poche parole l’inflazione è troppo alta e quel 3,8% lordo (a cui si applica la tassazione BTP) non può che fare il solletico alla dinamica dei prezzi al consumo. Il 3,8%, infatti, si tradurre in un 3,15% netto e se avete ben presenti le indicazioni sull’inflazione attesa per i prossimi 1,2 e 3 anni c’è poco da stare sereni.

Il BTP a 3 anni non richiede grandi impegni di liquidità ma al tempo stesso non porterà alcun beneficio in merito al rialzo dei prezzi che scatterà quando la BCE inizierà a cambia approccio monetario. Per centrare questo obiettivo serve una scadenza più lunga che, per fortuna nell’asta BTP di domani 14 marzo 2023, c’è pure: il BTP a 7 anni.

In questo caso si tratta di una riapertura di un titolo emesso il 15 novembre 2022. Cedola 3,85% (quasi uguale a quella del triennale) ma è la durata a fare la differenza: quei 3 anni in più, infatti, permettono di coprire l’andamento atteso dell’inflazione.

Attualmente il BTP a 7 anni quota sotto la pari, siamo attorno al 98,50, e offre un rendimento che è affatto male essendo pari al 4,1%.

Proprio grazie a questa caratteristica, il BTP settennale è dal nostro punto di vista più adatto alle esigenze del piccolo risparmiatore rispetto al triennale.

Asta BTP Green 14 marzo 2023: quale rendimento attendersi?

In collocamento domani andrà anche la quarta tranche del BTP Green. Abbiamo a che fare con una riapertura che potrebbe essere molto interessante per gli investitori. Il titolo verde sul secondario quota sotto la pari in area 95,50 centesimi con un rendimento lordo annuo alla scadenza pari al 4,55%. Decisamente niente male anche perchè la scadenza è nel 20135 ossia tra 12 anni. Per alcuni investitori, però, anche i 12 anni possono essere un periodo di tempo lungo (quando si parla di investimenti è tutto relativo e personale).

Di conseguenza anche questo BTP Green, ci sembra meno indicato del BTP a 7 anni di cui abbiamo parlato prima, per un investimento standard. Ripetiamo: le previsioni di rendimento sono interessanti ma ma la durata può sembrare eccessiva.

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BTP a 50 anni scadenza a marzo 2027: rendimento già interessante

Il BTP a 50 anni è l’ideale per chi ha un approccio speculativo agli investimenti in titoli di stato. Non solo ma anche il rendimento è molto interessante. Sul secondario oggi prezza a 57,80 e offre un rendimento effettivo a scadenza lordo del 4,24% che non è per niente male.

Nella lista dei migliori BTP a lunga scadenza, il matusalemme 2072 farà valere il suo appeal sulla lunga. Affermiamo questo perchè quando aumentano i rendimenti (e questa è una fase di incremento come abbiamo analizzato nel pezzo sulle previsioni BTP 2023) le lunghe durate soffrono ma la resa dei conti arriverà nel momento in cui i rendimenti calano (e questo sarà inevitabile). In quel momento anche i prezzi di questo BTP aumenteranno.

50 anni sono però un lungo periodo di tempo. Noi non crediamo che un investitore medio possa sapere oggi se avrà bisogno di liquidità per i prossimi 10 o 15 anni, figuriamoci tra 40 e 50. E allora, ecco il verdetto: il BTP 2027 è adatto ad un investitore speculativo ossia a chi lo compra per poi vendere prima della scadenza per avere un profitto. Certamente una facoltà che non è da tutti.