Nella manovra economica del governo Meloni non c’è traccia di novità reali sui pagamenti con il POS. Dopo settimane di discussione, la norma che avrebbe escluso l’applicazione di sanzioni a carico dei commercianti che non accettano pagamenti con carte fino a 60 euro, è sparita. Tutto resta come era, compresele multe.

Il ritorno del dibattito sul tema ha però riportato in piano la questione del costo del POS. Per l’immaginario collettivo i costi in Italia sono troppo alti a causa delle commissioni applicate dalle banche. Ma è davvero così? Veramente in tutti questi anni non è stato fatto alcun passo in avanti e tutto è rimasto come era 5 anni fa? Insomma quanto costa il POS ai commercianti oggi?

Leggendo i dati riportati in questo articolo, si resta a dir poco sorpresi perchè, nonostante quello che si è spesso di ripete, in realtà i costi per gli esercenti sono calati. Anzi, a voler essere più precisi, sono addirittura crollati rendendo molto più conveniente la fornitura di questo servizio di pagamento.

Se oggi il POS costa molto di meno rispetto ad alcuni anni fa è merito del cambio nelle consuetudini degli italiani, dell’introduzione delle sanzioni (obbligo del POS) ma soprattutto della maggiore concorrenza tra i vari operatori.

Ma parliamo di numeri, di costi dei POS, di risparmi, di società che offrono le proposte più convenienti e di prospettive per il 2023 poichè sono questi temi a fare la differenza smentendo chi da per assodato che i POS costino sempre tantissimo.

Costi POS nel 2022: i dati dell’indagine

Quanto costa il POS per i commercianti è la domanda a cui un’indagine comparativa condotta dall’Osservatorio ConfrontaConti.it e SOSTariffe.it ha provato a dare una risposta. Il report ha preso in considerazione le spese che le aziende, i commercianti e i professionisti hanno sostenuto per dotarsi di POS. Nel computo dei costi ci sono sia quelli fissi (quindi la spesa e iniziale e canone periodico) e sia le tanto odiate commissioni che vengono applicate sulle transazioni (ma ricordiamo che ci sono dispositivi come Axerve Easy senza commissioni).

I risultati dell’indagine, aggiornati al 2022, sono stati quindi comparati con quelli di un’analoga rilevazione che era stata condotta nel 2017. L’arco temporale dell’indagine è quindi di 5 anni pieni. Nel 2017 si affermava a ragione che i costi dei POS per gli esercenti fossero altissimi e oggi si continua a dire che i costi continuano ad essere molto alti. Ebbene i dati dell’indagine non dicono questo.

Quanto costa il POS oggi: giù le spese per dispositivo e canone

L’acquisto del dispositivo e il canone sono due delle voci che più impattano sui costi dei POS. Secondo l’indagine nel 2022 la spesa media per dotarsi di POS è precipitata ad appena 28 euro, ben il 59% in meno rispetto a 5 anni fa. Restano enormi differenze tra la spesa a titolo di canone per il POS mobile e quella per il POS fisso ma, nel complesso, c’è un chiarissimo trend di decrescita.

Addirittura in alcuni casi non c’è alcuna spesa iniziale visto che gli esercenti possono avere il POS semplicemente sottoscrivendo un abbonamento mensile.

Giù anche i costi a titolo di canone. Nel 2022 il canone mensile medio del POS che i commercianti devono pagare è stato pari a 8,93 euro, oltre il 50% in meno rispetto a 5 anni fa. E, su questo fronte, è il POS Mobile a dettare legge con un canone di appena 8,73 euro al mese. Su alcuni prodotti, addirittura il canone non è neppure presente come è il caso di tutta la gamma dei POS SumUp. Tale dato conferma la crescente familiarità con questo strumento di pagamento.

Tirando quindi le somme, i costi fissi del POS in Italia oggi sono più bassi rispetto a quelli del 2017 di 49 euro per quanto concerne i dispositivi e di 10 euro al mese (120 all’anno) per quello che riguarda il canone

Morale: avere un POS attualmente è più economico sia per quanto riguarda l’investimento iniziale che per quanto concerne il canone rispetto al 2017.

Quanto costa il POS oggi: nel 2022 crollano anche le commissioni

E a questo punto i soliti luoghi comuni potrebbe indurre a dire, vabbè costo del dispositivo e canone mensile sono più bassi ma ci sono le commissioni e sono quelle a rendere alto il costo del POS nel 2022. E invece ecco la seconda sorpresa.

Stando ai dati dell’indagine, le carte del circuito PagoBancomat applicano una commissione media dell’1,23% contro l’1,92% del 2017. Per i POS fissi le commissioni sono appena dell’1,01%. Ma anche le carte degli altri circuiti presentano commissioni in forte calo rispetto a 5 anni fa. Mediamente, infatti, siamo attorno all’1,35% contro il 2,56% del 2017. Ad esempio myPOS GO, il portatile myPOS, prevede il pagamento di commissioni pari all’1.20% + 0.05 EUR e quindi siamo anche sotto la media rilevata dall’indagine comparativa. Addirittura con Axerve Easy a commissioni viene applicata una trattenuta di appena l’1% sulla transazione.

Morale: anche in relazione al trend delle commissioni degli ultimi 5 anni si può parlare di vero e proprio crollo.

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Costi POS 2023: scenderanno ancora? Le previsioni

Lo studio comparativo realizzato dall’Osservatorio ConfrontaConti.it e da SOSTariffe.it è di buon auspicio per il nuovo. Se la tendenza degli ultimi 5 anni è stata quella che abbiamo messo a fuoco, non ci sono motivi per ipotizzare che questo trend non possa proseguire anche nel nuovo anno.

Quali saranno i costi dei POS nel 2023 quindi? Alla luce della situazione in atto, le previsioni non possono che essere ottimistiche. Tra l’altro nella manovra economica è vero che non c’è la norma sullo stop alle sanzioni per i pagamenti inferiori ai 60 euro, ma c’è una clausola che potrebbe pesare molto di più. Il governo ha infatti annunciata la nascita di un tavolo di concertazione tra banche ed imprese.

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Obiettivo del confronto sarà quello di arrivare ad un accordo per il taglio dei costi del POS per i commercianti nella transazioni fino a 30 euro. Ebbene nel caso in cui non si dovesse arrivare ad una intesa tra le parti, scatterebbe un contributo straordinario a carico delle banche pari al 50% degli utili che derivano dalle commissioni e da altri proventi connessi alle transazioni fino a 30 euro.

Un modo per fare pressione che potrebbe portare ad un ulteriore abbassamento dei costi dei POS nel 2023.