Un amico investitore ci ha chiesto un nostro punto di vista sulle nuove obbligazioni Goldman Sachs a tasso fisso e tasso crescente fino al 5,85% che proprio ieri sono state quotate sul Mercato Obbligazionario Telematico (MOT) organizzato e gestito da Borsa Italiana.

L’emissione ha fatto un bel pò di rumore grazie proprio a quella cedola che può arrivare fino ad un passo dal 6%. Inutile nascondere che si tratti di una rendita che certamente fa gola soprattutto di questi tempi. Sono però soltanto rose o ci sono anche spine? Il bond è denominato in Euro e quindi quello che è il consueto spettro delle emissioni obbligazionarie di banche estere, ossia il rischio cambio, in questo caso non è presente.

Non ci sembra una cosa da poco, tuttavia è bene considerare che quel rischio manca ma ce ne sono altri. E poi c’è anche il meccanismo alla base del funzionamento delle stesse obbligazioni Goldman Sachs che non remunerano il 5,85% per tutta la loro durata ma presentano invece il classico meccanismo crescente con opzione callable.

Insomma la nuova emissione Goldman Sachs è certamente interessante ma è complessa e quindi forse è il caso di partire proprio dalle presentazioni.

Nuove Obbligazioni Goldman Sachs tasso fisso crescente callable in Euro: caratteristiche

Il nuovo bond targato Goldman Sachs da ieri in quotazione sul MOT offre agli investitori un flusso cedolare crescente che va dal 4,25% annuo al 5,85% annuo con rimborso integrale del Valore Nominale a scadenza. Per l’emittente c’è la possibilità a partire dal primo anno e fino al nono di rimborsare anticipatamente le obbligazioni al 100% del loro Valore Nominale. La durata, in assenza di rimborso anticipato, è di 10 anni.

Gli investitori riceveranno le cedole ogni anno fino a scadenza o, in caso di rimborso anticipato che può avvenire in ogni momento a discrezione dell’emittente, fino a questa data.

Il valore nominale è pari a 1000 euro.

Le obbligazioni sono identificate dal codice ISIN XS2552849676.

Ecco il dettaglio dei flussi cedolari annui garantiti (e crescenti):

  • primo e secondo anno: 4,25%,
  • terzo e quarto anno: 4,65%,
  • quinto e sesto anno: 5,05% 
  • settimo e ottavo anno: 5,45% 
  • nono e decimo anno: 5,85%

Tutti i tassi indicati sono al lordo delle imposte previste che nel caso delle obbligazioni non sono sicuramente favorevoli. In Italia sui bond, infatti, vige un capital gain pari al 26%. Niente imposizione fiscale di favore, quindi, come per esempio avviene con la tassazione BTP (per ovvi motivi).

La precedente emissione >>> Obbligazioni Goldman Sachs in Euro nuova emissione Tasso Fisso Callable 3%

Quanto convengono davvero le nuove obbligazioni Goldman Sachs? Focus sui rischi

Come detto in precedenza essendo il nuovo bond tasso fisso crescente denominato in Euro, non c’è alcun rischio cambio.

Ce ne sono però due altri (almeno) che pesano come macigni: il rischio reinvestimento e il rischio creditizio.

Il primo scatterebbe (e quindi gli amici risparmiatori dovrebbero farne i conti) nel caso in cui l’emittente proceda al rimborso anticipato delle obbligazioni. In base al regolamento può tranquillamente farlo dal primo anno fino al nono. In base alla nostra esperienza in materia possiamo dire che ciò avviene se il costo per il rifinanziamento inizia ad essere più basso rispetto al tasso di interesse che viene corrisposto dalle obbligazioni. In una situazione simile solitamente si procede con il rimborso.

Il problema è che tale rimborso, proprio a causa del rischio di reinvestimento avviene ad un tasso di interesse effettivo di mercato che è più basso rispetto a quelle delle obbligazioni rimborsate.

C’è poi il rischio di credito dell’emittente (ma questo è decisamente più remoto anche se le banche Usa un pò stanno tremando dopo i casi di Silicon Valley prima e First Republic adesso). Se Goldman Sachs non dovesse essere in grado di mantenere fede agli obblighi connessi alle obbligazioni, allora gli obbligazionisti potrebbero perdere in parte o anche tutto il capitale che hanno investito.

Insomma non tutto è rose e fiori ma, a conti fatti, a fare la differenza è soprattutto l’ipotesi di rimborso anticipato. Il capitale torna sempre ma una cosa sarebbe un rimborso dopo 7 anni e un’altra dopo il primo o il secondo quando la cedola è del 4,25%…lordo (perchè poi c’è il 26% da togliere).