Se il titolare di un libretto postale muore, questo passa ai suoi eredi. In questo articolo ci occuperemo di capire se va versata una tassa di successione, in quali casi e di quale importo. Precisiamo comunque che affinché il libretto postale passi agli eredi, sarà necessario presentare apposita documentazione per avviare le pratiche di successione.

Successione libretto postale agli eredi: la procedura

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Della successione ce ne siamo occupati già in diversi articoli, ma per differenti contesti: il conto corrente, i buoni fruttiferi postali, il libretto di risparmio bancario. Ora passeremo in rassegna la pratica di successione relativa al libretto postale, ma con un focus particolare sull’eventuale tassa di successione da pagare.

In primis è opportuno fare i dovuti distinguo e capire se il libretto in questione appartiene a un unico titolare (il defunto) oppure è cointestato a più persone. Nel primo caso il libretto passerà legittimamente e senza contestazione ai suoi eredi. Nel secondo caso, invece, la procedura è un po’ più complessa perché il titolo riguarda anche altre persone e il decesso di uno dei cointestatari determina l’estinzione del libretto stesso.

A ogni modo, quando muore il titolare del libretto postale, quest’ultimo, alla pari di altri strumenti e prodotti finanziari che abbiamo già trattato, viene subito bloccato e diventa temporaneamente inutilizzabile. E così è per tutta la durata della procedura di successione. In caso di libretto cointestato, gli altri titolari superstiti hanno diritto a chiedere la liquidazione della propria quota a Poste Italiane.

Libretto postale: quando va pagata la tassa di successione

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Gli eredi del libretto postale dovranno presentare a Poste Italiane apposita documentazione. Oltre al documento d’identità e al codice fiscale, è necessario che gli eredi presentino anche la dichiarazione di successione, l’atto notorio (o la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà), nonché l’estratto dell’atto di morte. Se l’eredità spetta al coniuge e ai discendenti in linea retta e il patrimonio non supera il milione di euro (o i 100.000 euro in caso di livello di parentela diverso) e non includa beni immobili o diritti reali su beni immobili, allora si dovrà presentare la dichiarazione di esonero dall’obbligo della dichiarazione di successione. Se l’eredità è testamentaria, allora bisognerà presentare anche il verbale di pubblicazione del testamento stesso.

Per quanto riguarda la tassa di successione, se dovuta, oscilla tra il 4% e l’8% massimo del patrimonio, in base al rapporto di parentela che lega l’erede al defunto. Tra i documenti da presentare a Poste per avviare la pratica di successione, figura dunque anche la certificazione di pagamento della tassa di successione o imposta ereditaria.