Gli investitori sono sempre più incerti dinanzi ai titoli di stato dei paesi europei. Il drastico peggioramento del quadro di riferimento, ha determinato un profondo smarrimento. Sembra quasi assurdo ma, in questa situazione, sono proprio i BTP italiani a rappresentare un punto di riferimento per chi è alla ricerca di titoli di stato sicuri e capaci di garantire un rendimento soddisfacente.

Noi risparmiatori italiani siamo abituati a gettarci sempre la zappa sui piedi eppure ci sfugge che oggi sul mercato sono presenti BTP con rendimento anche del 3% che non è affatto male se si è alla ricerca di un porto sicuro dove mettere i risparmi in attesa che passi la bufera dell’inflazione.

I due punti di forza dei BTP italiani

Quando si parla di punti di forza è fondamentale tenere sempre ben presente il contesto di riferimento che oggi più che mai è impietoso per il risparmiatore europeo. I fattori di preoccupazione sono tantissimi: dal vento di recessione all’instabilità governativa; dalla crisi energetica aggravata dalle sanzioni imposte dai paesi UE alla Russia fino alla difficoltà della Banca Centrale Europea di trovare il bandolo della matassa (lo si è visto a proposito della questione scudo anti-spread).

In questo contesto precario, la posizione dell’Italia è ancora più in bilico visto che il nostro paese deve anche fare i conti con un debito pubblico fuori controllo (proprio oggi i nuovi dati della Banca d’Italia hanno certificato che l’indebitamento pubblico italiano alla fine del mese di giugno superato i 2.766 miliardi di euro rispetto ai 2.755 miliardi di inizio mese).

Pur riconoscendo questo quadro estremamente precario, non si deve dimenticare che i BTP italiani sono estremamente sicuri. Non è quindi vero che il paese è ad un passo dalla fine (come ad anni le cassandre ripetono). Vero è che i nostri titoli di stato possono continuare a fregiarsi del rating investment grade ossia sono affidabili. Il governo Draghi è caduto, nuove elezioni politiche sono state indette per il 25 settembre prossimo, la possibilità di una vittoria delle forze euroscettiche è alta ma i BTP italiani restano investment grade. Ovvio non sono sicuri come i titoli tedeschi, ma hanno comunque un’affidabilità sufficiente per stare tranquilli.

Questo è il primo punto di forza del nostro debito. Il secondo è poi rappresentato dagli alti rendimenti offerti in questo periodo. Di questo secondo aspetto parleremo nel prossimo paragrafo.

Come avere rendimenti superiori al 4% con i BTP

Mettiamo subito in chiaro una cosa: vero è che ci sono BTP che, in questa fase, presentano un alto rendimento, ma comunque si può arrivare massimo al 3% pur assumendo un approccio molto selettivo (qui trovi i migliori BTP a lunga scadenza oggi presenti).

Per avere un rendimento superiore al 4% è necessario fare un passo in più ossia abbinare, nel proprio portafoglio di investimento, i titoli di stato italiani ad altri asset. Obiettivo di questo mix è quello di avere rendimenti più alti e al tempo stesso essere titolari di un portafoglio strumenti che presenta un ritorno reddituale più basso ma con un livello di affidabilità più alto.

Considerando che la BCE è pronta ad incrementare i tassi anche nel board di settembre, si può pensare di creare portafoglio in cui siano presenti sia titoli di stato a cedola fissa con diversa scadenza (come è il caso dei BTP) che altri titoli non caratterizzati da flusso cedolare prestabilito come è invece il caso dei CCT. In pratica l’obiettivo di questa mitigazione è inserire in portafoglio strumenti che sono legati alle evoluzioni dell’Euribor come è il caso dei CCT.

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Investire in BTP oggi quindi conviene?

In considerazione di quanto detto nel precedente paragrafo, investire in BTP oggi è quindi conveniente? La risposta è si ma solo se si effettuano le giuste combinazioni.

La composizione del portafoglio è quindi fondamentale. Per un investitore dal profilo di medio rischio, si può pensare ad un portafoglio con ben tre diversi titoli di stato italiani: Btp Futura, Btp 2032 tradizionale e Cct. In affiancamento si possono poi inserire titoli di stato indicizzati al tasso di inflazione. Aprendo anche al debito americano, si può strappare un rendimento lordo di portafoglio nel range tra il 3,05% e il 3,25%. E quel 4% che abbiamo fissato nel target come si raggiunge? Semplicemente tenendo conto di un altro 1,5% connesso al valore delle cedole dei titoli legati all’inflazione.

Insomma investire in BTP è sicuramente sicuro ma conviene anche se si ha pazienza per strutturare un portafoglio competitivo.