Quante volte ci è capitato di sentire affermazioni del tipo “di questi tempi i soldi è molto meglio tenerli sul conto corrente perchè sono al sicuro e poi in giro non ci sono rendimenti per cui vale la pena“. Per carità ognuno dei suoi soldi può fare quello che vuole e sicuramente gli strumenti di investimento più speculativi oggi implicano un livello di rischio più alto rispetto al passato a causa delle turbolenze dei mercati finanziari.

Pensare, però, di proteggere i risparmi lasciandoli sul conto corrente in balia dell’inflazione, è sicuramente inopportuno soprattutto se sul mercato ci sono strumenti di investimento che consentono di far fruttare i risparmi correndo un rischio praticamente nullo.

E’ un BOT che fa guadagnare il 3% in un anno con rischio trascurabile

guadagnare soldi
Il BOT che fa guadagnare il 3% annuo a rischio nullo

Tranquillizziamo gli amici risparmiatori mettendo subito i puntini sulle “i”. In questo post non parliamo di fondi, di azioni, di ETF e di qualsiasi altro strumento di investimento potenzialmente redditizio ma al contempo rischioso. Oggetto dell’articolo è semplicemente un Buono Ordinario del Tesoro e più precisamente il BOT scadenza 14 maggio 2024 (ISIN IT0005545469).

Tra amici lettori questo nome dice già qualcosa? La loro memoria è certamente buona perchè questo buono è stato collocato nell’asta BOT del 10 maggio 2023.

Ebbene il titolo in questione rende oltre il 3% in un anno. Un guadagno consistente per chi vorrebbe spostare parte dei risparmi dal conto provando a guadagnare qualcosina.

E adesso che abbiamo catturato l’attenzione degli amici che si leggono possiamo subito passare ad analizzare questo BOT annuale.

BOT 14 maggio 2024: quando fa guadagnare oggi

Il BOT annuale che fa guadagnare più del 3% in un anno ha strappato in fase di collocamento un rendimento del 3,46% a fronte di un prezzo di aggiudicazione pari a 96,584.

Il titolo è poi passato sul mercato secondario con la denominazione ufficiale Bot Zc Mg24 A Eur e oggi prezza a 96,66 con un rendimento effettivo a scadenza lordo del 3,11%.

Parliamo però di guadagni. I BOT, per definizione, non sono titoli di stato tradizionali poichè non hanno cedola. Tecnicamente parliamo di zero coupon (appunto niente cedola) e il lor guadagno è dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto (che in questo caso coincide con quello dell’emissione) e il prezzo di rimborso. Fermo restando che è sempre possibile vendere BOT prima della scadenza (ci sono i pro e i contro), alla luce dell’attuale prezzo, il rendimento lordo è appunto superiore al 3%.

Morale: da sempre i BOT sono uno dei porti sicuri dove mettere i risparmi senza rischi. Grazie al rialzo dei tassi BCE, oggi presentano anche rendimenti interessanti (come è il caso dell’ISIN IT0005545469) e considerando che il conto non solo non rende nulla ma è mangiato dall’inflazione, un pensierino sarebbe da farsi.

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I BOT come strumento di rendimento alternativo al conto-corrente

Quanto abbiamo detto a proposito del BOT ISIN IT0005545469 è solo un esempio. In realtà ci sono tantissimi BOT che sul secondario offrono rendimenti interessanti come si può vedere nel report sui migliori BOT da comprare oggi.

Certo non si può pensare che i Buoni Ordinari del Tesoro siano sufficienti per annullare il potere erosivo dell’inflazione, tuttavia la perdita è di certo inferiore a quella che si avrebbe lasciando i soldi sul conto corrente e poi il rischio è praticamente zero.

I conti correnti, però, saranno sempre quello che sono oggi (ossia inutili in ottica guadagno) mentre la stagione dei Buoni Ordinari del Tesoro è destinata presto a finire. Le previsioni BOT 2023 dicono che non appena la BCE cambierà passo sui tassi (e lo stop ai rialzi è vicino) i rendimenti dei titoli di stato inizieranno a calare.

Del resto non è un mistero che chi inserisce oggi in portafoglio BOT (e anche BTP) sarà favorito quando la BCE abbasserà i tassi.

Un ultimo appunto: i BOT per essere comprati richiedono un taglio minimo di negoziazione di 1000 euro e hanno una tassazione di favore. I conti correnti hanno anche un costo mensile oltre che l’imposta di bollo.