La vendita di un immobile gravato da un mutuo rappresenta una situazione abbastanza diffusa, ma al contempo intricata. Se ti stai chiedendo se sia possibile vendere casa con un mutuo già aperto e quali siano le procedure da seguire, sei nel posto giusto.

Vendere casa con un mutuo già aperto: è davvero possibile?

vendere casa con un mutuo già aperto

La risposta breve è: . Molti proprietari, per svariate ragioni, siano esse personali, lavorative o legate a cambiamenti familiari, possono decidere di mettere in vendita la propria casa anche se gravata da un’ipoteca. L’ostacolo principale nella mente di molti acquirenti potrebbe essere proprio l’idea di comprare un’abitazione con un’ipoteca reale. Tuttavia, è fondamentale comprendere che la banca non detiene alcun diritto reale sull’immobile: ha solo iscritto un’ipoteca per garantirsi la restituzione del denaro prestato.

Quali sono le opzioni a disposizione del venditore?

Quando si decide di vendere un’abitazione con un mutuo attivo, ci sono alcune alternative principali:

  • Sostituzione della garanzia: questa permette di sostituire l’immobile oggetto del mutuo con un altro, mantenendo il finanziamento in essere.
  • Accollo del mutuo: in questa situazione, l’acquirente assume la responsabilità del mutuo esistente, proponendo di fatto un trasferimento di debito.
  • Estinzione anticipata del mutuo: Questo comporta il pagamento anticipato dell’importo residuo del mutuo, liberando l’immobile dall’ipoteca.

Il mutuo e i diritti reali dell’immobile

L’essenza della questione sta nel fatto che, anche se un immobile è finanziato da un mutuo, il proprietario mantiene tutti i diritti sull’immobile. Ciò significa che ha piena autorità per venderlo. Tuttavia, esistono diritti di garanzia, come l’ipoteca, che potrebbero influenzare la vendibilità dell’immobile. Se l’importo del prestito non viene restituito, l’ipoteca rimane e c’è il rischio di pignoramento del bene.

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Cos’è il pignoramento

Il pignoramento è un meccanismo legale utilizzato dai creditori per recuperare un debito non saldato. Essenzialmente, permette al creditore di appropriarsi e vendere beni del debitore per soddisfare il debito. Nel contesto di una vendita di casa con mutuo in corso, il pignoramento rappresenta una fase cruciale, poiché riflette la capacità del creditore di garantirsi la restituzione del debito attraverso la vendita forzata dell’immobile.

Vendere casa con un mutuo già aperto: cos’è il contratto di mutuo

Il mutuo è un tipo di contratto ben definito e regolamentato dal nostro sistema legislativo. Per capire meglio, l’articolo 1813 del Codice Civile ne fornisce una chiara definizione: è un accordo tra due parti, dove una (il mutuante) presta una certa quantità di denaro o beni fungibili all’altra (il mutuatario), con l’impegno della seconda di restituire una quantità equivalente di cose della stessa natura e qualità.

Il mutuo immobiliare e la compravendita

Quando si parla di mutuo, spesso si fa riferimento al mutuo immobiliare, un tipo di prestito che permette l’acquisto di una proprietà. La sua formalizzazione avviene attraverso un processo ben strutturato:

Un notaio documenta e autentica due importanti atti:

  • Il rogito: documento che certifica il trasferimento di proprietà.
  • L’atto di mutuo immobiliare: qui, viene definito l’accordo tra banca e acquirente, completo di un piano di ammortamento dettagliato.

Vendere casa con un mutuo già aperto: le strategie da conoscere

Anche se legalmente permesso, la presenza di un mutuo su una casa che si vuole vendere potrebbe rendere l’immobile meno attraente per potenziali compratori. Tuttavia, ci sono strategie e soluzioni per affrontare questa situazione:

  • Sostituzione della garanzia: se si decide di vendere una proprietà per acquistarne un’altra, si può operare una “sostituzione di garanzia“. Questo processo, offerto da alcune banche, prevede lo spostamento dell’ipoteca dal vecchio al nuovo immobile. Il debitore rimane lo stesso, ma l’immobile che funge da garanzia cambia.
  • Accollo del mutuo: questa è forse la soluzione più diretta. L’accollo permette all’acquirente di assumersi il debito esistente, liberando così il venditore da ogni obbligazione verso la banca.

Il mutuo a titolo oneroso e gli interessi

Normalmente, i mutui sono a titolo oneroso, il che significa che il mutuatario non solo restituisce la somma ricevuta, ma anche gli interessi. Questi ultimi possono essere di due tipi:

  • Corrispettivi: sono gli interessi pattuiti tra le parti e remunerano la banca per il prestito erogato.
  • Moratori: si applicano quando il mutuatario non rispetta le scadenze di pagamento.

Il mutuo ponte

Una strategia avanzata per chi desidera vendere un immobile e acquistarne un altro è il mutuo ponte. Questo tipo di mutuo, molto diffuso all’estero e in crescita anche in Italia, ha una durata massima di 24 mesi e copre fino al 60% del valore dell’immobile. L’obiettivo? Permettere l’acquisto di una nuova abitazione, mentre si è ancora in attesa di vendere la precedente. Entro la scadenza, il mutuo ponte dovrà essere estinto con i proventi della vendita dell’immobile originario.

Cos’è l’accollo del debito?

L’accollo del debito rappresenta una pratica in cui un individuo (terzo) accetta di assumersi un debito precedentemente appartenente a un’altra persona (debitore originario). Questo processo si basa su un accordo tra l’accollante (il terzo) e l’accollato (debitore originario). Tuttavia, è essenziale comprendere che la responsabilità del terzo è diretta esclusivamente verso il debitore e non coinvolge il creditore.

La definizione dell’accollo può variare secondo diversi punti di vista. Per alcuni, si tratta di un contratto stipulato a beneficio di terzi, mentre altri lo vedono come un accordo che richiede il consenso del creditore. La comprensione approfondita di queste diverse interpretazioni è cruciale per assicurarsi che l’accordo rispetti le norme legali e gli interessi delle parti coinvolte.

Sintetizzando, uno degli scenari più comuni in cui si verifica l’accollo è la compravendita di immobili con un mutuo in corso. In tale situazione, l’acquirente (il terzo) può accettare di prendere in carico il mutuo esistente. Tuttavia, prima di procedere, è fondamentale per l’acquirente accettare le condizioni stabilite con la banca originaria. Una volta ottenuto il consenso della banca, il precedente proprietario viene sollevato da ogni responsabilità relativa al mutuo.

Questo processo offre vantaggi per entrambe le parti. Per il venditore, rappresenta un’opportunità di liberarsi dal mutuo e dall’ipoteca. Tuttavia, per l’acquirente, è essenziale pesare i vantaggi contro possibili svantaggi, come l’accettazione di condizioni di mutuo meno favorevoli.

Il rapporto tra l’accollo e la compravendita è complesso. Fondamentalmente, l’accollo è strettamente legato alle cause e alle ragioni alla base dell’accordo di compravendita. Ad esempio, se un individuo accetta un mutuo su una proprietà come parte dell’accordo di acquisto, l’accollo del mutuo diventa intrinseco all’accordo di vendita. Qualsiasi invalidità nel contratto di compravendita potrebbe quindi avere ripercussioni sull’accordo di accollo.

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Vendere casa con mutuo già in corso: quando procedere con l’estinzione

Vendere una proprietà con un mutuo può sembrare complicato, ma esistono soluzioni. La chiave è prepararsi adeguatamente e comprendere le opzioni disponibili.

  • Estinzione del mutuo prima dell’atto: se un venditore ha i fondi necessari, può scegliere di estinguere il mutuo prima di concludere l’accordo. Questo significa pagare il saldo residuo in una soluzione unica.
  • Estinzione del mutuo al rogito: il denaro derivante dalla vendita dell’immobile viene utilizzato per estinguere il mutuo. L’acquirente paga direttamente alla banca, assicurandosi che l’ipoteca sia cancellata.

Estinzione anticipata del mutuo: pro e contro

Estinguere un mutuo prima del previsto può avere vantaggi, come il risparmio sugli interessi. Tuttavia, è importante valutare attentamente le conseguenze e le potenziali criticità nel coordinare tra diverse banche durante il processo.

L’estinzione anticipata totale del mutuo si riferisce al rimborso completo del capitale residuo alla banca, liberando il mutuatario da ulteriori obblighi. Tuttavia, può comportare costi aggiuntivi, specialmente se il mutuo è stato contratto prima dell’aprile 2007. L’estinzione anticipata parziale consente al mutuatario di rimborsare solo una porzione del capitale, modificando così le condizioni del mutuo, offrendo flessibilità nella gestione del debito. Estinguere un mutuo anticipatamente può portare a un risparmio significativo sugli interessi. La Legge Bersani del 2007 protegge il diritto del mutuatario all’estinzione anticipata, eliminando penalità per mutui stipulati dopo febbraio 2007, salvo specifiche clausole contrattuali. Pertanto, l’estinzione richiede una procedura specifica e, in alcuni casi, il pagamento di una penale, specialmente per mutui pre-2007. L’ammortamento alla francese privilegia gli interessi nei primi anni. L’estinzione anticipata è più vantaggiosa nei primi anni del mutuo, ma con tassi bassi potrebbe convenire investire altrove.

Ne abbiamo parlato in modo approfondito in questo articolo.

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