aprire conto corrente dopo segnalazione crif

In Italia, aprire un conto corrente può rappresentare un punto cruciale della gestione finanziaria sia per privati che per aziende. Ma si può aprire un conto corrente lo stesso anche dopo segnalazione al CRIF? Scopriamo insieme come questa situazione influisce sulla possibilità di ottenere servizi bancari e finanziari.

Si può aprire un conto corrente dopo segnalazione al CRIF? Cosa dice la legge

Contrariamente a ciò che molti credono, la legge italiana non impedisce l’apertura di un conto corrente anche se sei segnalato al CRIF, la Centrale Rischi Finanziari, gestita da privati e non collegata alla Banca d’Italia. Il database Eurisc del CRIF contiene informazioni sui finanziamenti concessi nel tempo a consumatori e imprese.

Tuttavia, essere nell’elenco può rendere più complicata la procedura di apertura del conto o l’ottenimento di un prestito, poiché le banche possono essere riluttanti a concedere questi servizi a chi ha avuto difficoltà creditizie in passato.

Segnalazione al CRIF: cause e durata

La segnalazione al CRIF avviene quando si fallisce nel pagamento delle rate di un finanziamento, come un mutuo. Il nome del debitore viene inserito nel Registro dei cattivi pagatori, compromettendo potenzialmente la sottoscrizione di un nuovo conto corrente.

Allo stesso tempo, anche quando il conto corrente finisce in rosso e ci resta per diverso tempo si viene segnalati al CRIF. Infatti, è sufficiente lo sconfinamento di una soglia superiore ai 100 euro per più di 90 giorni per diventare a tutti gli effetti un “cattivo pagatore”.

Relativamente ai debiti pendenti, la durata della segnalazione può variare nel seguente modo:

  • 12 mesi, per 2 rate non pagate;
  • 24 mesi, in caso di 3 rate non pagate;
  • 36 mesi per debiti più gravi.

La cancellazione è automatica dopo 5 anni.

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Cancellazione dal CRIF e SIC

Per risanare la storia creditizia, è essenziale saldare i debiti e richiedere la cancellazione dall’elenco dei cattivi pagatori. Inoltre, le informazioni vengono condivise con il Sistema di Informazioni Creditizie (SIC), registri che contengono dati finanziari dei clienti.

Le attività del CRIF avvengono in conformità al Regolamento UE 2016/679, rispettando la normativa sulla privacy.

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Centrale Rischi della Banca d’Italia: cosa differisce dal CRIF

Diversa dal CRIF, la Centrale Rischi della Banca d’Italia contiene informazioni sui crediti e le garanzie dei clienti delle banche e società finanziarie. Essere segnalati qui non significa necessariamente essere cattivi pagatori, ma può influenzare l’interesse applicato su un prestito.

Ogni cittadino può accedere a questi dati gratuitamente tramite SPID, CNS, PEC, o presso una filiale della Banca d’Italia.

Aprire conto corrente dopo segnalazione al CRIF. Ci sono alternative?

Se si prevedono problemi con il pagamento delle rate, una buona alternativa potrebbe essere la cessione del quinto dello stipendio o della pensione, che offre una soluzione flessibile.

Inoltre, se non si riesce ad aprire un conto corrente, le alternative come le carte di credito senza conto corrente bancario rappresentano una valida opzione. Anche il conto corrente di base, derivante dall’accordo delle banche aderenti a Patti Chiari, può essere una soluzione, specialmente per coloro che sono in una situazione peggiore degli iscritti al CRIF.