Le obbligazioni Eni 2028 sono quotate sul MOT di Borsa Italiana dallo scorso 10 febbraio. Per rintracciare il bond ed avere il dato in tempo reale sulla quotazione è sufficiente inserire il codice ISIN IT0005521171 nella barra di ricerca del sito istituzionale di Borsa Italiana e si aprirà immediatamente la scheda completa con tanto di grafico più prezzo ufficiale, numero dei contratti scambiati, volume, rendimento effettivo a scadenza lordo e netto.
La denominazione completa delle obbligazioni Eni 2028 è Eni Sdg Linked Tf 4,3% Fb28 Eur 🍃. La foglia che affianca la dicitura tecnica del bond non è una licenza che ci siamo presi noi ma figura sulla stessa pagina ufficiale di Borsa Italiana a sottolineare che si tratta di obbligazioni sostenibili.
Premesso questo, come sta andando la quotazione delle obbligazioni Eni sul MOT? Vero è che limitare l’analisi solo ad un paio di giorni (soprattutto se questi sono quelli del debutto) è alquanto limitativo, tuttavia si possono già fare delle osservazioni.
Come facilmente prevedibile, la quotazione delle obbligazioni Eni è partita nel migliore dei modi. Tenendo conto di quello che era stato l’esito del collocamento del bond Eni 2028 non c’erano dubbi su come sarebbero andare le cose sul mercato secondario.
Successo doveva essere e successo è effettivamente stato.
Visto che tutto sta andando come previsto, abbiamo preferito concentrare la nostra attenzione su un aspetto secondario. Durante la fase di collocamento, abbiamo confrontato la proposta obbligazionaria del Cane a Sei Zampe con il rendimento del BTP pari durata. Obiettivo era capire fino a che punto le nuove obbligazioni Eni a 5 anni convenivano. Ebbene riprendiamo il nostro discorso esattamente dallo stesso punto: alla luce della quotazione sul MOT, il bond è più o meno redditizio del BTP di stessa durata?
Risponderemo a questa domanda nel prossimo paragrafo.
Tranquilli non stiamo dando per scontato che chiunque ci stia leggendo abbia comprato le obbligazioni Eni 2028 in fase di collocamento. Può anche darsi che tra i nostri lettori ci sono amici che non hanno fatto in tempo ad acquistare il bond (che tra l’altro è andato a riparto a causa del boom di ordini) oppure che, semplicemente, abbiano deciso di attendere l’inizio della quotazione sul MOT. In entrambi i casi vale la pena fare un passo indietro.
Quotazione Obbligazioni Eni 2023: premesse e trend
Il bond Eni 2028 è stato accolto euforicamente dai risparmiatori italiani dimostrando l’esistenza di una vera e propria fame di obbligazioni. Quella cedola del 4,30% per i primi quattro anni (con possibile aumento fino al 4,8% nel quinto anno nel caso in cui la quotata non dovese riuscire a centrare i suoi obiettivi di sostenibilità) ha fatto molta gola. E così, grazie anche ad un lotto minimo molto basso (appena 2000 euro) il collocamento del bond Eni si è chiuso molto in anticipo.
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Primo giorno di quotazione sul MOT e prezzi saliti a 102,40 (massimo intraday a 103). Considerato che si è trattato di un bond alla pari, gli amici investitori che hanno venduto durante la prima giornata di quotazione, hanno guadagnato il 2,4%. Per alcuni può essere poco ma invece vi assicuriamo che è davvero tanto per una quotazione al debutto sul MOT.
Secondo giorno di quotazione e si chiude a 102,4 sugli stessi livelli del 10. C’è quindi anche una conferma: le obbligazioni Eni 2028 continuano ad avere un bellissimo appeal.
La sola differenza tra primo e secondo giorno di quotazione è il calo dei volumi: si è passati da oltre 3600 contratti passati di mano a circa 1600.
Rendimento obbligazioni Eni 2028 stracciato dal BTP
Come spiegato in questo articolo, quando i prezzi delle obbligazioni salgono, i rendimenti scendono. Succede sempre così ed è successo al bond Eni 2028.
Con i rendimenti, infatti, siamo al 3,75% contro il 4,3% dl debutto. La flessione c’è ed è bella forte. Come detto in precedenza, però, sentenze non se ne possono emettere e quindi è necessario attendere i prossimi giorni per vedere quale sarà la direzione delle obbligazioni Eni 2028 sul MOT.
Tuttavia è palese e sarebbe inutile negarlo che le obbligazioni Eni, una volta quotata, sono diventate meno redditizie del BTP pari durata. Come premio siamo passati allo 0,15%, meno di quello dei giorni del collocamento. Come rendimento oramai non c’è proprio partita visto che quello offerto dal BTP a 5 anni è decisamente più consistente. C’è poi il peso della tassazione (12,5% quella sui titoli di stato VS 26% sulle obbligazioni societarie) e quindi la partita, che già stava poco in piedi, ora non c’è proprio.