Eni ha annunciato ieri l’emissione di nuove obbligazioni rivolte agli investitori retail e legate agli obiettivi di sostenibilità del Cane a Sei Zampe. Dopo tanto tempo, quindi, si torna finalmente a parlare di bond che si rivolgono ai semplici risparmiatori e non agli istituzionali. L’interesse sull’argomento è quindi molto alto. Quali sono le caratteristiche delle nuove obbligazioni Eni? Come funzionerà l’emissione (data di partenza del collocamento, lotto minimo, modalità di sottoscrizione)? Ma soprattutto le nuove obbligazioni Eni convengono?

A tutte queste domande, che poi altro non sono che gli interrogativi che i potenziali sottoscrittori si porranno da qui fino alla fine del periodo di collocamento, proveremo a dare una risposta con questo nostro articolo. Come sempre lo spazio dei commenti sarà ben lieto di accogliere le vostre opinioni sulle nuova emissione di obbligazioni Eni.

Nuove obbligazioni Eni: informazioni generali

Per alcuni lettori la decisione del Cane a Sei Zampe di lanciare nuove obbligazioni rivolte ad un pubblico retail può essere considerata un’inattesa novità. In realtà questo non è vero. Alla fine dello scorso ottobre, infatti, nell’ambito dell’approvazione dei conti dei primi 9 mesi 2022, il consiglio di amministrazione del colosso petrolifero aveva deliberato la prossima emissione di bond retail per un ammontare complessivo pari a non oltre 2 miliardi di euro. Il CdA aveva anche stabilito che si sarebbe trattato di sustainability-linked bond.

Ebbene la decisione di lanciare nuove obbligazioni fa riferimento proprio a quella decisione. Una sorpresa solo apparente, quindi, visto che tutto era stato già anticipato mesi fa.

Come pre-annunciato sempre in quella circostanza, il nuovo bond Eni è legato agli obiettivi di sostenibilità del Cane a Sei Zampe. Siamo quindi nella categoria delle obbligazioni sostenibili. A differenza di tante prestiti obbligazionari che dopo il collocamento vengono quotate su mercati esteri (Lussemburgo), le nuove obbligazioni Eni verranno listate sul Mercato Telematico delle Obbligazioni (MOT) organizzato e gestito da Borsa Italiana. Il codice ISIN sarà IT0005521171.

Nuove obbligazioni Eni a 5 anni: caratteristiche generali

Che il nuovo bond Eni sia indirizzato ai risparmiatori retail lo si deduce anche dalle caratteristiche dell’emissione. La durata è pari a 5 anni con decorrenza a partire dal 10 febbraio 2023. Il capitale investito verrà rimborsato tutto alla scadenza dei bond ossia il 10 febbraio 2028. Il valore complessivo dell’emissione obbligazionaria è pari a 1 miliardo di euro.

Il Cane a Sei Zampe ha però precisato che l’ammontare potrà essere aumentato fino a 2 miliardi di euro (vale a dire l’importo massimo già annunciato ad ottobre) nel caso in cui si verifichi un eccesso di domanda da parte del pubblico.

Inutile dire che una domanda superiore all’offerta significherà il successo dell’emissione.

Come funzionano le nuove obbligazioni Eni a 5 anni

Il meccanismo di funzionamento delle nuove obbligazioni Eni 2028 è molto semplice (e anche questo è un elemento da valutare positivamente visto che si parla di emissione riservata ai retail). In pratica i bond pagano ogni anno e in via posticipata, un certo interesse a tasso fisso che sarà comunicato entro 5 giorni dalla fine del collocamento. Il pagamento avverrà regolarmente il primo anno di vita del titolo, il secondo, il terzo e il quarto (2027). Il pagamento dell’ultima cedola previsto per il 10 febbraio 2028 sarà legato al conseguimento di due target di sostenibilità fissati dal Cane a sei zampe ossia:

  • la riduzione delle emissioni nette di gas serra (Scope 1 e Scope 2) associate al business Upstream
  • l’aumento della capacità installata da fonti rinnovabili.

Se questi due target dovesse essere raggiunto, il tasso di interesse nominale annuo lordo rimarrà uguale fino alla scadenza dell’emissione. Nel caso in cui anche uno solo dei due obiettivi previsti non dovesse essere raggiunto, allora il tasso di interesse dell’ultima cedola (quella in pagamento il 10 febbraio 2028) verrà aumentato dello 0,5%.

Nuove obbligazioni Eni a 5 anni convengono?

Avendo elencato tutte le caratteristiche dell’emissione nonchè il meccanismo di funzionamento dello strumento di investimento, abbiamo ora degli elementi per capire se le nuove obbligazioni Eni 2028 convengono.

La durata è senza dubbio ideale per gli investitori che sono alla ricerca di strade per far fruttare i risparmi senza correre tanti rischi. A fare la differenza, però, sarà il tasso finale.

Ora, è vero che il suo ammontare verrà comunicato entro 5 giorni dalla fine del periodo di collocamento, tuttavia già nella comunicazione dell’emissione è stata data un’informazione preziosissima: il tasso non potrà essere inferiore a quello minimo fissato al 4,3%. Quindi nella peggiore delle ipotesi per i primi 5 anni di vita del titolo, l’obbligazionista riceverà annualmente una cedola del 4,3%. Nella migliore si salirà.

L’importo del tasso minimo ci sembra molto interessante alla luce dell’andamento dell’inflazione. Gli obiettivi per questo anno vedono i prezzi al consumo in area 4%. E’ molto probabile che alla fine l’inflazione media possa essere più alta del target, tuttavia sia in linea con il tasso minimo indicato da Eni. Il vero guadagno partirebbe dagli anni successivi visto che l’inflazione è destinata a scendere e portarsi attorno al 2% (obiettivo di medio termine della BCE). Anche rispetto ad un BTP di pari durata (5 anni), la proposta di Eni (al lordo) appare competitiva (e, ricordiamolo, si tratta del minimo garantito).

Tutto molto bello se non fosse che quel 4,3% di tasso minimo che sarà garantito dalle nuove obbligazioni Eni è al lordo. La tassazione applicata sulle obbligazioni corporate è del 26%. Ed è quindi che si trova uno scoglio sufficiente per mettere in discussione la convenienza effettiva dei nuovi bond Eni. Infatti la tassazione BTP 2023 è confermata al 12,5% e di conseguenza se si raffrontano i tassi netti (e non lordi), la convenienza delle obbligazioni Eni si riduce fino quasi a sparire.

Facciamo due conti: il tasso minimo netto delle nuove obbligazioni Eni è del 3,18%. Il BTP 5 anni rende lordo il 3,41% e netto il 2,98%. Il nuovo bond Eni anche sul netto sembra prevalere anche se di un pelo…ma c’è da considerare che il BTP Tf 0,25% Mz28 Eur attualmente prezza a 85 e quindi si presenta quasi del tutto in conto capitale. Ciò significa che consente di non pagare le tasse del 12,5% e di compensare eventuali plusvalenze. Risultato: le nuove obbligazioni Eni non convengono poi così tanto.

In conclusione: in un contesto caratterizzato ad molta incertezza, le nuove obbligazioni Eni a 5 anni sono un’opzione di investimento interessante la al tempo stesso niente di eccezionale se considerate al netto e nel confronto con il BTP 5 anni.

Resta aggiornato sulle obbligazioni Eni con news e analisi Iscriviti al Canale Telegram

Come comprare le nuove obbligazioni Eni a 5 anni

Il lotto minimo sottoscrivibile è di 2.000 euro che corrisponde a due obbligazioni. E’ possibile effettuare incrementi pari ad almeno un bond per un valore nominale pari a 1.000 euro ciascuna. Per comprare le nuove obbligazioni Eni a 5 anni, quindi, servono almeno 2.000, una cifra che solitamente è a disposizione dei piccoli investitori.

Per aderire all’offerta non è necessaria alcuna spesa nè ci sono commissione di sottoscrizione. Anche per quello che riguarda i costi, quindi, le nuove obbligazioni Eni a 5 anni sembrano convenire.

Il collocamento prenderà il via il prossimo lunedì 16 gennaio 2023. I risparmiatori interessati possono aderire on-line fino a venerdì 20 gennaio. Inoltre è prevista la possibilità di offerta fuori sede fino a venerdì 27 gennaio e, recandosi presso la filiale della propria banca, fino a venerdì 3 febbraio. Ovviamente tali termini sono nulli nel caso di chiusura anticipata.

FOCUS SU >>> ECCO LE BANCHE CHE COLLOCANO LE NUOVE OBBLIGAZIONI ENI