Il conto corrente è uno di quei prodotti per i quali i contribuenti cercano come risparmiare, perché le spese di gestione, su base annua, rischiano di diventare un salasso, soprattutto considerando agli altri rincari. In particolar modo, più un contribuente è titolare dello stesso conto corrente da più tempo, maggiore è il rischio che quel conto gli costi di più. Le spese del conto corrente, come abbiamo scritto in questo articolo, si dividono in costi fissi e spese variabili. I primi sono indipendenti da quello che facciamo e vanno comunque versati periodicamente, a meno che non siano attive alcune promozioni. Le seconde, invece, dipendono dai servizi e dai prodotti di cui scegliamo di diventare titolari. Tra le spese fisse di un conto corrente, spicca senza dubbio l’imposta di bollo.

Imposta di bollo su conto corrente: cos’è e quanto si paga

In verità, l’imposta di bollo potrebbe anche essere considerata una spesa variabile, perché dipendente dalla giacenza media annua. Se quest’ultima è superiore a 5.000 euro, allora si dovrà pagare l’imposta, che viene così quantificata:

  • Persone fisiche: 34,20 €;
  • Persone giuridiche: 100 €.

L’imposta di bollo sul conto corrente si paga ogni anno, ma l’importo può essere anche suddiviso su base trimestrale per le persone fisiche, ripartendosi così in 4 rate da 8,55 euro ciascuna, pagabili il 31 marzo, il 30 giugno il 30 settembre e il 31 dicembre. In caso di invio mensile dell’estratto conto, la rata sarà ancora minore, con addebito da 2,85 € ogni 30 giorni. L’addebito è automatico: la banca stessa si occuperò di versare l’imposta all’Agenzia delle Entrate.

L’imposta di bollo, quindi, è una spesa di cui non si può fare a meno se la giacenza media annua è superiore a 5.000 euro. Tuttavia, ci sono alcuni casi nei quali l’imposta di bollo non è dovuta, o perché è azzerata dallo stesso istituto bancario (magari a causa di un’offerta promozionale), o perché la giacenza media annua è inferiore a 5.000 euro, oppure per altre circostanze, che ora andremo a vedere.

Imposta di bollo gratuita: quando

L’imposta di bollo non è dovuta nei seguenti casi:

  • Giacenza media annua: l’imposta di bollo sul conto corrente non è dovuta se la giacenza media annua del conto non supera i 5.000 euro.
  • Conto Base: se sei titolare di un Conto Base, prodotto riservato a chi detiene un valore Isee inferiore a 7.500 euro, non dovrai versare l’imposta di bollo e hai diritto a questo particolare tipo di conto corrente, che è un conto gratuito. Per aprire questo conto, dovrai presentare alla banca la documentazione che attesta il tuo Isee, e quindi il possesso dei requisiti.
  • Offerte e promozioni: alcune banche offrono ai nuovi clienti la possibilità di aprire un conto corrente presso di loro offrendo l’imposta di bollo gratuita per sempre, per un certo periodo, oppure se scegli di attivare particolari opzioni.

Conto corrente: imposta di bollo gratis, quali banche la offrono

Il miglior conto corrente con imposta di bollo gratis è Tinaba: si tratta di un conto corrente online a zero spese, che consente anche di effettuare investimenti su diverse tipologie di prodotti, come ad esempio le criptovalute. Qui, l’imposta di bollo è assorbita da Tinaba stessa sulle giacenze superiori a 5.000 euro, mentre i pochi costi previsti (su prelievi extra-UE, o pagamento di bollettini MAV/RAV o bollettini postali) sono ammortizzati dal Cashback del 10%, ovvero un rimborso del 10% sulle spese sostenute, con importo massimo di 10 euro.

Un conto che offre imposta di bollo gratuita è Hype Premium, che propone ai suoi clienti anche un pacchetto assicurativo comprendente viaggi, acquisti e furti. Prelievi e pagamenti sono gratuiti, ma c’è un canone annuo da pagare che si aggira attorno ai 118 euro.

Un altro conto che propone l’imposta di bollo gratuita è Fineco, che offre anche il canone gratuito per il primo anno e condizioni speciali per gli under 30. Tra i più interessanti conti online del momento, offre anche la possibilità di operare con gli investimenti.